Giordano Stabile, La Stampa 4/7/2016, 4 luglio 2016
COSI’ L’ISIS DIFFONDE IL SUO MESSAGGIO
L’onnipresente portavoce Mohammed Al-Adnani ha preso in mano anche i mezzi di comunicazione dell’Isis, oltre che i servizi esterni, Amn al-Kharij, incaricati di organizzare gli attentati all’estero. Propaganda e attacchi vanno di pari passo.
La struttura centrale è l’Al-Hayat media center, che è stato lanciato nel 2014 dal rapper tedesco Deso Dogg, nome di battaglia Abu Talha Al-Almani. I video delle esecuzioni, estremamente curati e con effetti speciali da cinema, sono un’idea sua e la linea è stata mantenuta anche dopo la sua uccisione in un raid il 16 ottobre 2015.
Al-Hayat ha avuto da subito la massima attenzione ai social, soprattutto Twitter, come mezzo di reclutamento in Occidente e Asia.
In Asia meridionale potrebbe esserci un centro di produzione, anche la sede centrale è nel Califfato.
L’altro pilastro della propaganda jihadista sono le riviste, in formato Pdf, con il doppio compito di celebrare e incoraggiare i combattenti e attirare nuove reclute. Dabiq, mensile, è in arabo e inglese. Dar al-Islam in francese, Konstantinyyie (Costantinopoli) in turco. In arabo invece il settimanale Al-Naba, focalizzato su Libia e Nord Africa.