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 2016  luglio 01 Venerdì calendario

APPUNTAMENTI «Sono single, ma pronta a socializzare, anche se è difficile riuscire ad avere un appuntamento decente, perché la maggioranza dei ragazzi è troppo intimidita per avvicinarsi a parlare con me e quelli che invece hanno il coraggio di farlo, alla fine si rivelano un po’ troppo sicuri di loro stessi» (Lindsay Vonn, sciatrice, ex compagna del golfista Tiger Woods)

APPUNTAMENTI «Sono single, ma pronta a socializzare, anche se è difficile riuscire ad avere un appuntamento decente, perché la maggioranza dei ragazzi è troppo intimidita per avvicinarsi a parlare con me e quelli che invece hanno il coraggio di farlo, alla fine si rivelano un po’ troppo sicuri di loro stessi» (Lindsay Vonn, sciatrice, ex compagna del golfista Tiger Woods). GIALLO «I miei rivali principali? Nairo Quintana è certamente l’avversario che mi ha fatto sudare di più su queste strade. Poi ci sono Contador, Nibali, Aru, Porte e Pinot. Tanti avversari temibili: questo rende il Tour unico. Partiamo tutti insieme sabato ma solo uno arriverà in giallo a Parigi» (Chris Froome, ciclista, capitano del team Sky e vincitore del Tour de France nel 2013 e nel 2015). CATENACCIO «Gli azzurri non sono più da catenaccio, hanno capito che senza fase offensiva non si vincono i tornei; però hanno sempre le loro qualità, buttano la palla in tribuna e sorridono, oppure sono felici di uno 0-0, mentre noi siamo contenti di un 3-3» (Joachim Löw, commissario tecnico della nazionale tedesca). PARAGONI «Uno con le mie caratteristiche non lo vedo. Ma per il resto, guardate Bonucci, non ricorda Scirea? E Chiellini lo possiamo accostare a Gentile, così come Barzagli a Collovati e Buffon capitano come Zoff. Poi ci sono bravissimi giovani, come era per noi Bergomi, che fanno sempre la loro parte» (Bruno Conti, ex calciatore, campione del mondo con l’Italia nell’82). RIFIUTI «Ci sono piloti, con cui ci sono stati contatti, che di fronte ad un nostro rifiuto l’hanno presa con classe. Altri no. Quel che è sicuro è che tutti vorrebbero guidare le nostre macchine» (Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari). ETA’ «Non so se è all’antica ma di sicuro in Ferrari c’è una struttura che ha la sua età e non riflette i concetti nuovi della gestione delle risorse umane. Abbiamo comunque una grandissima azienda che crea notevoli risultati economici. Possiamo e dobbiamo migliorare. Nella nostra struttura ci sono bravi ingegneri su cui bisogna azzardare» (Sergio Marchionne, presidente della Ferrari). PICCOLO «Da piccolo sognavo di giocare nel Milan ma il dottor Galliani non mi ha mai preso. Lo ha fatto adesso, da allenatore: ho qualche capello bianco in più, riuscirò sicuramente a gestirla meglio» (Vincenzo Montella, neoallenatore del Milan)..