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 2016  luglio 01 Venerdì calendario

ANCHE VIVERE UN LUTTO È UN LUSSO

Se dovesse capitarvi, Dio non voglia, un’improvvisa dipartita, pregate San Michele Arcangelo, «fedelissimo protettore dei defunti», che non capiti in Sicilia e in particolare a Messina. O almeno, se possibile, non in orari pomeridiani. Chiuso.
Il Dipartimento cimiteriale e verde pubblico del municipio, infatti, ha distribuito giorni fa una circolare indirizzata a tutte le imprese di Onoranze Funebri. Diceva: «Si informano le spett.li ditte in indirizzo che a far data da lunedì 20 p.v. verrà temporaneamente sospeso il servizio pomeridiano di ricezione salme nei 16 cimiteri suburbani».
«Lo stesso servizio, oggi sospeso in quanto non è stato finanziato allo scrivente Dipartimento l’acquisto del carburante necessario al personale preposto per raggiungere i siti cimiteriali», prosegue lo stupefacente comunicato, «potrà essere riattivato non appena il Dipartimento Autoparco, in tal senso incaricato, sarà in condizione di poter assicurare quanto di competenza e necessario al servizio stesso». La benzina! Non si accettano defunti per mancanza di benzina!
«A morte ‘o ssaje ched’è? E’ ‘na livella. / ‘Nu rre,’nu maggistrato, ‘nu grand’ommo, / trasenno ‘stu canciello ha fatt’o punto / c’ha perzo tutto, ‘a vita e pure ‘o nomme», ricorda Antonio De Curtis ne ’A livella. Quando arriva il momento siamo tutti uguali. Tutti, tranne i defunti in Sicilia. Basti ricordare alcuni episodi di questi ultimissimi mesi.
Raffadali, 1° febbraio, livesicilia.it: «Scena da paura nei dintorni del cimitero di Raffadali, nell’Agrigentino, dove un gruppo di persone, recatosi nel camposanto nel weekend, si è ritrovato davanti gli occhi una visione alquanto macabra: tra l’erba incolta del terreno circostante sono stati rinvenuti dei sacchi neri della spazzatura da cui si intravedevano pezzi di bare».
Catania, 5 aprile scorso, agenzia Ansa: «Nelle 24 celle frigorifere non c’è più posto e le bare, da alcuni giorni, sono posizionate in ogni angolo delle sale dell’obitorio. È la fotografia del cimitero di Catania fatta dal consigliere comunale Carmelo Sofia. Nell’obitorio, «resta appena lo spazio per un piccolo corridoio con i responsabili dell’impianto costretti a muoversi in fila indiana tra mille disagi» e con «i parenti dei defunti infuriati per lo spettacolo che sono costretti a sopportare” di “feretri su feretri”».
Francavilla di Sicilia, 2 aprile, Ansa: «La Guardia di Finanza di Messina ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari a Francavilla di Sicilia (Me) nei confronti del custode di un cimitero del paese, Tindaro Scirto, e ha denunciato altre 17 persone, tra i quali funzionari comunali, un medico dell’Asp, operai e parenti di defunti, con l’accusa di corruzione. In più occasioni Scirto, in cambio di mazzette che andavano dai 3.500 ai 5.000 euro, ha simulato la compravendita di spazi destinati ai defunti, approfittando anche della buona fede dei familiari, facendo loro firmare documenti che consentivano di disporre dei luoghi di sepoltura agli eredi di altre persone decedute. In altre circostanze l’arrestato ha autorizzato l’ampliamento di loculi già esistenti senza i permessi necessari. Ed ancora: con altri indagati, aveva spostato dal cimitero monumentale a quello di più recente costruzione un defunto al fine di disporre di più spazio a disposizione. Per liberare una tomba, poi, avrebbe messo i resti di un defunto in una busta di plastica».

Crisi ricorrenti. Tornando a Messina, lo scandalo della «ricezione salme pomeridiana» non è neppure il primo. Già due anni fa la Gazzetta del Sud denunciava: «Non c’è un solo angolo libero nel deposito del cimitero monumentale. Bare accatastate, in tutta la superficie, ed ora anche lungo i corridoi. Locali ormai al collasso. Una situazione incresciosa ma anche di rischio igienico sanitario. Se ne contano circa 700, di salme in attesa di tumulazione…»
Morire per morire, facimme ‘e cuorna, meglio altrove…