Giovanni Di Muro, SportWeek 18/6/2016, 18 giugno 2016
CALCIO XXL
Andy Allsopp e Marcus Farnsworth non sono nomi familiari come quelli di Cristiano Ronaldo o Leo Messi, ma, nel firmamento del calcio, sono anch’essi delle stelle. A modo loro. Più che altro, sono giocatori di peso. Sì, perché insieme a Rob, James e tanti altri, Andy e Marcus disputano il primo campionato interamente riservato a coloro che, quando salgono sulla bilancia, fanno impennare la lancetta ben oltre i 100 chili. Agli obesi, insomma.
Man v Fat Football League, il campionato di calcio dell’Uomo contro il Grasso: così si chiama il torneo iniziato a fine gennaio a Solihull, vicino a Birmingham, ed estesosi successivamente ad altre 80 località. Dopo 14 turni (il calendario prevede una partita a settimana), il 93% dei calciatori ha perso peso, alcuni fino al 26% dei chili in eccesso. Risultati che hanno dato il via alla formazione di altre leghe analoghe in tutta l’Inghilterra, tanto da far pensare che tutti i 20 milioni e 400 mila maschi inglesi sovrappeso o addirittura obesi avranno in futuro l’occasione di mettersi in forma giocando a calcio. Questo particolare campionato di calcio deve il suo nome, Man v Fat, ad Andrew Shanahan, autore del manuale omonimo sul metodo da lui perfezionato (e applicato su se stesso) per perdere peso. Un metodo che in fondo è un po’ la scoperta dell’acqua calda, perché abbina l’attività fisica (correre dietro a un pallone in questo caso) a una corretta alimentazione. Ma il risultato è garantito, almeno a sentire (e vedere) lo stesso Shanahan: «A trentasette anni ho perso 30 chili», ha spiegato al Daily Star. «La mia qualità di vita è cambiata sensibilmente. Ho creato questa lega per aiutare gli uomini a perdere peso. Solitamente per i maschi che hanno questo tipo di problemi non c’è grande supporto. Io ho voluto creare un metodo che, attraverso il divertimento, invogliasse gli uomini a perdere chili». Per partecipare al campionato era necessario che le squadre fossero composte da calciatori con un indice di massa grassa superiore al 30 per cento (riconosciuta come obesità di tipo 1); i risultati delle partite erano determinati, oltre che dai gol segnati, anche dal numero di giocatori che da una settimana all’altra aveva perso peso.
La faccenda è stata presa così sul serio che sono state fondate squadre i cui nomi ricalcano quelli dei club della Premier League: e così il Tottenham Hotspur è diventato il Tottenham Hot-Dogs, mentre l’Aston Villa si è trasformato in Aston Vanilla.