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 2016  giugno 22 Mercoledì calendario

PRENDIAMO TROPPI FARMACI. NEL 2015 OGNI ITALIANO HA CONSUMATO IN MEDIA 1,8 DOSI AL GIORNO PER UNA SPESA DI 28,9 MILIARDI DI EURO

Non c’è niente da fare. Nonostante i tagli e le economie, l’aria di crisi nelle famiglie, e quindi in tutto il Paese, continua acrescere la spesa per i farmaci. Nel 2015 ogni italiano ha consumato in media 1,8 dosi al giorno, la maggiorparte a carico del Servizio sanitario locale. Troppe infatti le prescrizioni, per una spesa di 28,9 miliardi di euro, in forte crescita (+8,6%) rispetto all’anno precedente. Lo afferma il rapporto Osmed dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) presentato a Roma, secondo cui il 76,1% della spesa per le 1,9 miliardi di confezioni di medicinali è stato rimborsato dal Servizio sanitario nazionale (Ssn). D’altro canto le strutture sanitarie pubbliche hanno visto un aumento (+24,5%) dei costi per i nuovi farmaci innovativi, sottolinea il presidente Aifa Mario Melazzini, soprattutto quelli per il trattamento dell’epatite C.
Attaccano i deputati M5S in commissione Affari Sociali: «Spesa lievitatata serve una governance». «Dal punto di vista dei consumi – rileva Melazzini – i dati mostrano invece un andamento sostanzialmente stabile. Confermate le differenze di genere con le donne che presentano una prevalenza media d’uso maggiore rispetto agli uomini».
I PICCHITra le Regioni, il Lazio registra i consumi maggiori (1.248,9 dosi ogni 1000 abitanti), seguito dalla Puglia (1.235,7 Dosi) e dalla Sardegna (1.219,1 dose).La spesa lorda pro capite però è maggiore in Campania (222,5 euro pro capite), seguita da Puglia (214,8 euro) e Calabria (208,9 euro).
«I medicinali per il sistema cardiovascolare si confermano la categoria maggiormente consumata dagli italiani, seguiti dai farmaci dell’apparato gastrointestinale e metabolismo, da quelli per sangue e organi emopoietici e da quelli per il Sistema Nervoso Centrale – spiega Luca Pani, direttore generale dell’agenzia -. I medicinali a brevetto scaduto rappresentano quasi il 70% dei consumi». Ed è «in aumento – conclude Pani – anche l’utilizzo dei biosimilari, soprattutto delle epoetine (+49%) e della somatropina (+21,5%), con effetti positivi sulla spesa farmaceutica».
Eppure c’è un dato in calo: continua a scendere il consumo di antibiotici, ma l’inappropriatezza nelle prescrizioni resta alta, sopra il 30%. L’anno scorso sono state consumate 22,8 dosi giornaliere ogni mille abitanti di antibiotici, con una riduzione, rispetto al 2014, del 2,7%. Anche la spesa si è ridotta rispetto all’anno precedente, del 3,2%, per un valore procapite pari a 14,77 euro. Consumo più alto in Campania (32,5 dosi ogni 1000 abitanti),ie), più basso nella Provincia autonoma di Bolzano ha invece registrato il consumo più basso (14,4 dosi) ezia Giulia (17,4 DDD/1000 ab. die ) e dal Veneto (17,9 DDD/1000 ab. die). Ma il fattore preoccupante è che nel 2015 il 37,1% dei soggetti con diagnosi di affezioni virali delle prime vie respiratorie (influenza, raffreddore, laringotracheite acuta) ha ricevuto una prescrizione di antibiotico.