Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  giugno 21 Martedì calendario

NOIA «La gara è stata bella per Baku, meno per noi… Una gara del cavolo rispetto alla Gp2. Sono arrivati i superteam con i loro budget milionari e la gara è stata di una noia pazzesca pure con Hamilton che pasticciando sul volante non è riuscito a uscire dalla Favela in cui si era cacciato» (Flavio Briatore, ex team manager di F1)

NOIA «La gara è stata bella per Baku, meno per noi… Una gara del cavolo rispetto alla Gp2. Sono arrivati i superteam con i loro budget milionari e la gara è stata di una noia pazzesca pure con Hamilton che pasticciando sul volante non è riuscito a uscire dalla Favela in cui si era cacciato» (Flavio Briatore, ex team manager di F1). PENSIONATO «Alonso? È un pensionato di lusso…» (Flavio Briatore). TRISTE «La routine della non vittoria può appiattire o stimolare. A me stimola. Mi capita anche una cosa curiosa, non frequentando il podio da tempo: guardo in tv i colleghi e scopro che, per un verso o per l’altro, poche volte sono felici. Il secondo è triste perché magari era in pole e ha perso; il terzo è super triste perché è stato battuto pure dal secondo...» (Fernando Alonso, pilota di Formula1). MIRACOLO «È incredibile pensare che la Scozia sia riuscita a vincere la Coppa Davis. Il tennis in Scozia non è lo sport principale e questo è dovuto soprattutto alle poche possibilità di praticarlo. Il clima lo conosciamo tutti e la federazione però non fa alcun che per aumentare il numero di campi al chiuso. È un miracolo che Andy non abbia giocato a calcio» (Judy, la madre di Andy Murray, tennista). GESU «Gesù è come Deschamps, tutti sanno chi è, ma in molti non ci hanno mai parlato» (Così Padre René Luc, un parroco francese ha tentato di spiegare la fede usando il ct della Francia e il calcio come metafora). DIO «Chi inventò il soprannome “Mano de Dios”? Se non ricordo male fu un giornalista argentino dell’Ansa. Negli spogliatoi dopo la partita tutti chiedevano a Diego come avesse segnato il primo gol e lui rispondeva “Non lo so”. Così, quasi rassegnato, il giornalista disse “Allora sarà stata la mano di Dio” e lui voltandosi disse: “Sarà stata”. Da quel momento “la mano de Dios” fece il giro del mondo» (Julio Olarticoechea, ex calciatore, campione del Mondo con la Nazionale argentina nel 1986). SCADENTI «Siamo scadenti. Per il Mondiale la federazione dovrà prendere un altro allenatore» (Leonid Sluckij, ormai ex ct della Russia). COCCO «L’esperienza mi ha insegnato che chi ti giudica non sa di cosa sta parlando, non distinguerebbe un pallone da una noce di cocco» (Daniele De Rossi, calciatore, centrocampista della Roma) EGOISTI «La staffetta con Thiago Motta? Non l’ho chiesta io, noi giocatori siamo egoisti, vorremmo sempre giocare. Ma accetto quello che decide Conte, è la nostra arma in più» (Daniele De Rossi) TOTTI «A questa Nazionale però manca Totti, o un Totti» (Dino Zoff, ex portiere ed ex allenatore della Nazionale azzurra).