Pietro Acquafredda, Anno Santo 1600. Paolo Brezzi Storia degli Anni Santi, 1997, 21 giugno 2016
Giubilei– L’apertura della porta santa fu ritardata di qualche giorno per un attacco di podagra del papa, Clemente VIII
Giubilei– L’apertura della porta santa fu ritardata di qualche giorno per un attacco di podagra del papa, Clemente VIII. Lo zelo religioso e l’opera caritativa del pontefice non ebbero tregua un sol giorno durante tutto l’anno malgrado la sua malferma salute. Clemente VIII compì 60 visite alle Basiliche invece delle 30 prescritte per i residenti a Roma, in più salì spesso la Scala Santa in ginocchio. Volle ascoltare, oltre le solite prediche del padre cappuccino predicatore apostolico, alcuni discorsi tenuti da cardinali illustri come l’Antoniano, il Baronio e il Bellarmino; infine, nella Settimana Santa volle assolvere egli stesso i compiti del penitenziere maggiore confessando in San Pietro i penitenti che gli si presentavano davanti. E quasi ciò non bastasse, durante il Giubileo partecipò alle Quarant’ore al Gesù, fece pure la visita delle Sette Chiese, e in Quaresima tenne alla sua tavola ogni giorno 12 poveri, lavò più volte i piedi ai pellegrini e li servì a pranzo, si recò nell’ospizio della Confraternita della Trinità dei Pellegrini per assicurarsi che tutto procedesse regolarmente ed elargì grandi somme in elemosina. Spronati dall’esempio del papa, i vari cardinali lo imitarono nella pietà e nella carità. Alcuni membri del collegio cardinalizio non avevano ancora deposto lo sfarzo proprio dei loro predecessori del Rinascimento, come il Farnese, che fece le visite giubilari con un seguito di 180 cavalli, o il cardinal Montalto con 120; mentre i cortei di nobili laici raggiungevano anche gli 800 e i 600 cavalli. (Anno Santo 1600. Paolo Brezzi Storia degli Anni Santi, 1997)