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 2016  giugno 20 Lunedì calendario

LIBRO IN GOCCE NUMERO 95 ("L’uomo che creò Adolf Hitler" di Will Brownell, Denise Drace-Brownell con Alex Rovt, ed

LIBRO IN GOCCE NUMERO 95 ("L’uomo che creò Adolf Hitler" di Will Brownell, Denise Drace-Brownell con Alex Rovt, ed. Newton & Compton) Vedi Biblioteca in scheda: manca Vedi Database libro in scheda: manca Generale. Il settimanale «Life», che alla morte di Erich Ludendorff titolò: «La Germania seppellisce il più grande generale della [prima] guerra mondiale». Secondo la testata, Ludendorff era stato «il più abile generale formatosi durante la guerra mondiale» e uno stratega «paragonabile a Robert E. Lee». Berta. Erich Ludendorff, che all’inizio della I Guerra Mondiale, mentre i soldati tedeschi tentavano con difficoltà di conquistare il Belgio, fece intervenire un nuovo pezzo di artiglieria pesante, un cannone di potenza sconosciuta al mondo. Pesava 75 tonnellate ed era trainato da centinaia di cavalli e manovrato da una squadra di duecentottanta soldati. Fu ribattezzato “Grande Berta”. Comandante. Mentre i tedeschi erano impegnati a combattere in Belgio e in Francia, i russi iniziarono la loro avanzata nella Prussia per minare i piani della Germania in quel settore. Allora il comandante tedesco della Prussia orientale, Maximilian von Prittwitz, chiese di potersi ritirare sulla sponda ovest della Vistola. Fu licenziato in tronco e sostituito con Ludendorff. Igiene. Ludendorff era ossessionato dall’igiene. Già da bambino non partecipava mai a giochi in cui rischiava di sporcarsi i vestiti. Era anche preciso in maniera maniacale. Natale. Durante il Natale del 1914 gli uomini sul fronte occidentale misero in pratica una tregua temporanea, disapprovata dai generali. Ebbe inizio quando le sentinelle inglesi videro i tedeschi porre piccoli abeti lungo le loro trincee. Le truppe si incontrarono spontaneamente e si scambiarono sigarette e caffè, birra, whisky, cioccolata, caramelle. Durante questa tregua furono molti gli inglesi che chiesero il permesso di uscire sul campo di battaglia per cercare i corpi dei compagni caduti da poco, e i tedeschi furono generosi, uscendo per aiutarli a scavare nel fango. Nemico. Solo un caporale austriaco, Adolf Hitler, ebbe a dire di questa tregua: «Non bisognerebbe mai fraternizzare con il nemico, in nessuna guerra». Anche il generale Charles de Gaulle trovò «riprovevole» quello spettacolo di fraternizzazione. Mitragliatrice. A Verdun, al culmine della battaglia, il tedesco addetto alla postazione di una mitragliatrice durava in media quindici secondi. Il posto era così pericoloso da costare quattro vite umane al minuto. Kaiser. Dopo il fallimento di Verdun (500mila morti francesi e 400mila tedeschi), il Kaiser era così sconvolto che perse il sonno e si mise a passare il tempo leggendo romanzi. Padri. «Se qualcuno chiede perché siamo morti / dite loro, perché i nostri padri hanno mentito» (Kipling, che in quella guerra perse suo figlio Jack). Lenin. Ludendorff, che con le sue Offensive, nel 1918, fece perdere la guerra alla Germania e la vita a più di un milione di persone, organizzò il trasferimento di Lenin in Russia a bordo del famoso «treno piombato», contribuì al lancio del Partito nazista, e spinse fortemente per un secondo conflitto, fu uno degli uomini più pericolosi del secolo scorso. Notizie tratte da: Will Brownell, Denise Drace-Brownell con Alex Rovt, L’uomo che creò Adolf Hitler. Storia e segreti, Newton & Compton, Roma, pagg. 286, € 9,90