varie, 16 giugno 2016
Maria Ungureanu, 9 anni. Romena, lunghi capelli biondi e sguardo timido, figlia di una badante e di una giardiniere, nel 2013 assieme alla mamma Andrea, 27 anni, aveva raggiunto il padre Mario che già da tempo viveva a San Salvatore Telesino, piccolo centro del Sannio in provincia di Benevento
Maria Ungureanu, 9 anni. Romena, lunghi capelli biondi e sguardo timido, figlia di una badante e di una giardiniere, nel 2013 assieme alla mamma Andrea, 27 anni, aveva raggiunto il padre Mario che già da tempo viveva a San Salvatore Telesino, piccolo centro del Sannio in provincia di Benevento. Si era iscritta alla seconda classe della scuola elementare «San Giovanni Bosco» e poi, pian piano, si era perfettamente integrata nella piccola comunità. Era diventata chierichetta della chiesa di Santa Maria Assunta, frequentava il corso di catechismo, si preparava alla promozione in quarta e alla prima comunione. Domenica sera, il paese in festa per il patrono Sant’Anselmo, dopo cena uscì di casa. Verso mezzanotte la trovarono cadavere, nuda, nella piscina di un agriturismo. Sul bordo i vestitini piegati, sul prato le scarpe e le mutandine. L’autopsia svelò che qualcuno l’aveva stuprata e poi l’aveva gettata nella piscina, lasciandola annegare. Martedì è stato iscritto nel registro degli indagati, per omicidio e violenza sessuale, Daniel Petre Cioican, romeno, 21 anni, operaio saltuario, origini rumene, che nel pomeriggio l’aveva portata a fare un giro in auto. Nei giorni successivi la posizione del ragazzo s’è attenuata. Pare che gli inquirenti si contrenino su altri due individui, romeni pure loro. Sera di domenica 19 giugno in un agriturismo a San Salvatore Telesino (Benevento).