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 2016  giugno 16 Giovedì calendario

Antonio Bedin, 69 anni. Di Montebello Vicentino, ex perito chimico ed ex dirigente del Pci locale, piccolo azionista della Banca popolare di Vicenza, aveva visto andare in fumo i risparmi di una vita - 500mila euro - dopo l’aumento di capitale dell’istituto

Antonio Bedin, 69 anni. Di Montebello Vicentino, ex perito chimico ed ex dirigente del Pci locale, piccolo azionista della Banca popolare di Vicenza, aveva visto andare in fumo i risparmi di una vita - 500mila euro - dopo l’aumento di capitale dell’istituto. Malato di cuore e con difficoltà a camminare, voleva ricoverarsi in una casa di cura ma non aveva i soldi per farlo. Mercoledì sera scrisse un biglietto al fratello: «Sto troppo male. Voglio essere cremato e sepolto nella tomba vecchia. In chiesa niente predica, solo un ringraziamento ai presenti. Tratta bene i cani». Quindi prese la sua pistola e si sparò un colpo alla tempia. Sera di mercoledì 15 giugno in una casa a Montebello Vicentino. Antonio Bedin, 69 anni, ex perito chimico nel gruppo Ferroli. Aveva investito tutto nella Banca Popolare di Vicenza, ma pure lui, come gli altri 200mila azionisti delle ex Popolari venete, aveva dovuto assistere al devastante falò della svalutazione. E così le sue quote, acquistate con un investimento di 290mila euro e giunte nel tempo a valere anche mezzo milione, si erano ridotte a nemmeno 800 euro. Tuttavia sul conto aveva ancora 200mila euro. Era però preoccupato, forse anche per delle cure che avrebbe dovuto affrontare per alcuni problemi di salute. Con il fratello Gaetano si lamentava sempre della truffa subita: «Ce li hanno fregati quei soldi, non tornano più indietro», gli diceva spesso. L’altro giorno si è chiuso in camera da letto, ha scritto un biglietto: «Sto troppo male». Si è raccomandato per i suoi cani: «I soldi ci sono». Si è tirato un colpo di pistola alla testa. Sera di mercoledì, a Montebello Vicentino, centro di neanche settemila anime alle pendici dei monti Lessini.