VARIE 12/6/2016, 12 giugno 2016
APPUNTI PER GAZZETTA - STRAGE A ORLANDO ORLANDO (Florida) - Sarebbe stato identificato il killer autore del massacro, il peggiore con armi da fuoco della storia americana, al night club gay di Orlando della scorsa notte
APPUNTI PER GAZZETTA - STRAGE A ORLANDO ORLANDO (Florida) - Sarebbe stato identificato il killer autore del massacro, il peggiore con armi da fuoco della storia americana, al night club gay di Orlando della scorsa notte. Il suo nome è Omar Mateen, è del 1986, ed è americano, originario della città Port St. Lucie, in Florida, ma figlio di genitori afgani. L’uomo, di professione vigilante, è entrato nella discoteca e ha aperto il fuoco sulle persone che stavano ballando, uccidendo almeno 50 persone. In un primo momento il bollettino delle vittime era di venti ma è peggiorato nel giro di poco tempo. Dopo essersi barricato all’interno del locale e aver trattenuto numerosi ostaggi per ore, l’assalitore è stato ucciso dopo uno scontro a fuoco con gli agenti. Nel locale sono stati trovati una pistola e un fucile mitragliatore d’assalto Ar-15, forse le armi usate dall’attentatore. L’Fbi indaga su possibili legami con il terrorismo islamico. Potrebbe essere un bacio tra due gay la molla che ha fatto scattare la rabbia del killer, a quanto sostiene il padre dell’uomo, parlando alla Nbc: "Il movente religioso non c’entra nulla, ha visto due gay che si baciavano a Miami un paio di mesi fa ed era molto arrabbiato. Siamo scioccati come il resto dell’America". Agenti dell’Fbi e della polizia locale hanno circondato la casa del killer a Fort Pierce, nella contea di St. Lucie in Florida. A renderlo noto il sito TcPalm, citando il portavoce della polizia, Ed Cunnigham. SCHEDA. Scuole, campus, chiese e cinema: tutte le stragi dalle armi facili in Usa Il presidente Barack Obama è stato informato della tragedia e ha espresso la sua vicinanza alle famiglie delle vittime, ha offerto tutto il supporto possibile del governo e chiesto di essere costantemente informato. La strage nel locale gay di Orlando: la notizia sui siti Usa Navigazione per la galleria fotografica 1 di 12 Immagine Precedente Immagine Successiva Slideshow () () 53 feriti. La polizia ha annunciato la morte dell’aggressore su Twitter, mentre il sindaco Buddy Dyer ha ritoccato al rialzo il bilancio dei feriti che da 42 salgono a 53. Il capo della polizia, John Mina, ha detto che 30 ostaggi sono stati messi in salvo. Sul profilo di Orlando Police chiunque fosse stato all’interno del locale è invitato a fornire informazioni. Purtroppo serviranno diverse ore per identificare le vittime, ha fatto saper l’Fbi. "Non è ancora stato accertato se la sparatoria al club gay di Orlando è un crimine di odio o un atto terroristico" sottolinea il Federal Bureau. Il profilo. Emergono alcuni particolari sulla vita e sulla personalità di Mateen. Secondo i media statunitensi come CBS News, NBC e CCN si era sposato nel 2009 con una ragazza nel New Jersey, dalla quale aveva divorziato due anni dopo. Era una guardia giurata e viveva a Port St. Louise, a 200 chilometri da Orlando, e pare che fosse nella città armato apposta per compiere l’insano gesto. Non solo, ma avrebbe avuto legami con l’idelogia islamica. Strage a Orlando, su Twitter le foto dell’attentatore Navigazione per la galleria fotografica 1 di 4 Immagine Precedente Immagine Successiva Slideshow () () Due ordigni. Fuori dalla discoteca, poco prima della notizia della morte dell’aggressore, era stata sentita una forte esplosione da un reporter di una tv locale mentre era in diretta. Il giornalista ha parlato di un ordigno fatto brillare dalla polizia che, infatti, era arrivata sul luogo dell’attacco con i cani anti-bomba. E la notizia è stata confermata dalla polizia che ha poi precisato che l’assalitore aveva un fucile, una pistola e un ordigno esplosivo addosso. Un secondo possibile ordigno era nell’auto dell’uomo. Orlando, la sparatoria all’esterno del night club Pulse Condividi Le testimonianze. "Ero lì. Un uomo ha aperto il fuoco intorno alle 2 di notte. La gente sulla pista da ballo e il bar si è buttata a terra e alcuni di noi che erano vicino al bar e alla uscita sono riusciti a raggiungere l’esterno", ha scritto un uomo, Ricardo J.Negron Almodovar su Twitter raccontando l’accaduto. "Siamo corsi fuori. Io sono sano e salvo a casa. Spero che anche gli altri stiano bene". Stando al racconto di Negron, c’erano più di 100 persone all’interno del locale, frequentato dalla comunità LGBT, quando l’uomo vi ha fatto irruzione e ha cominciato a sparare contro il soffitto e sulla folla; il testimone non ha chiarito neppure se a sparare fosse uno o più persone. "Ho solo sentito gli spari, è stato meno di un minuto, ma sembrava di più", ha detto. "C’è stata una breve pausa e abbiamo solo corso. Tutti stavano faccia a terra. Io avevo qualcuno sopra di me. Proprio non ho visto (se c’erano una o più persone). Posso solo dire che il club era pieno, c’erano oltre 100 persone". "Ci ha preso, è qui con noi". E’ il testo dell’ultimo messaggio che Eddie Justice, 30 anni, che si trovava all’interno della discoteca di Orlando, ha mandato a sua madre Mina. Poi il silenzio. Lo riporta il Mail online con le foto dei messaggi sullo smartphone della donna che si è precipitata davanti alla discoteca per avere informazioni e chiedere aiuto. Il ragazzo aveva scritto in precedenza di chiamare la polizia e essersi rifugiato nel bagno. Poi "Lui sta arrivando". "Mamma ti amo", ha scritto ancora, "sto per morire". Orlando: attacco al locale gay Navigazione per la galleria fotografica 1 di 29 Immagine Precedente Immagine Successiva Slideshow () () () () () () () () () () () () () () () () () () () () () () () () () () () () () La peggiore sparatoria della storia americana. Si è chiusa così l’ennesima sparatoria in Usa, appena un giorno dopo l’uccisione al termine di un concerto di Christina Grimmie. Pochi giorni fa a Los Angeles uno studente ha ucciso un professore all’interno dell’Università di Ucla e poi si è tolto la vita. Questa è la peggiore sparatoria (con questo termine si intende un incidente con arma da fuoco che registra almeno quattro vittime) della storia degli Stati Uniti. Solo quest’anno, se ne sono registrate 132 (con 156 morti). Prima di Orlando, la sparatoria più grave è accaduta il 22 aprile scorso nel contado di Pike nello Stato di Ohio, dove otto membri di una stessa famiglia sono morti in una sparatoria per motivi ancora sconosciuti. Il 20 febbraio, sei persone, tra cui un bambino di otto anni, hanno perso la vita nella città di Kalamazoo, nel Michigan. Nel 2015, secondo i dati registrati dal sito internet Shootingtracker, nel 2015 si sono verificate 372 sparatorie e 367 morti, quasi uno al giorno. Is: "Miglior regalo per Ramadan". I jihadisti celebrano sul web la sparatoria di Orlando come "il miglior regalo per il Ramadan". Lo twitta Rita Katz, direttrice del Site, il sito di monitoraggio delle attività jihadiste in rete. I jihadisti, riferisce il Site, lodano il killer: "Possa Allah accogliere l’eroe che lo ha fatto e ispirare altri a fare lo stesso". Tuttavia, riferisce la stessa Katz, non ci sono al momento rivendicazioni della strage. Il presidente francese François Hollande condanna "con orrore" la strage. Lo comunica una nota sul sito dell’Eliseo, aggiungendo che Hollande esprime "il pieno sostegno della Francia e dei francesi alle autorità e al popolo americano in questa prova". Il presidente del Consiglio Matteo Renzi sceglie Twitter per comunicare la solidarietà: "Solidarietà e commozione del governo italiano per l’atroce strage di #Orlando in Florida. Il nostro cuore è con i nostri fratelli americani". STRAGI PRECEDENTI (DA REPUBBLICA) 12 giugno 2016 - 50 morti e oltre 53 feriti nella sparatoria in un locale gay di Orlando (Florida) 22 aprile 2016 - Muoiono 8 membri della stessa famiglia, nel contado di Pike (Ohio), morti per colpi di arma da fuoco senza alcun motivo apparente. 20 febbraio 2016 - Sei persone, tra cui un bimbo di 8 anni, muoiono a Kalamazoo (Michigan) per i colpi sparati da Jason Dalton. 2 dicembre 2015 - Muoiono 14 persone in un matrimonio a San Bernardino, in California 1 ottobre 2015 - Almeno 9 morti in un campus a Roseburg, Oregon. 4 settembre 2015 - Un uomo spara in un college a Sacramento, uccidendo una persona e ferendone due. 16 luglio 2015 - Spari in un centro di reclutamento dei Marines: quattro morti a Chattanooga. 24 ottobre 2014 - Uno studente del liceo di Marysville apre il fuoco a scuola: un morto. 16 settembre 2013 - Un uomo, dipendente di un contractor della difesa, spara negli uffici della Marina, a Washington, uccidendo 12 persone. Poi è stato ucciso dalla polizia. 26 luglio 2013 - Un uomo di origine cubana prende ostaggio e uccide sei persone in un quartiere spagnolo di Miami, prima di essere ucciso dalla polizia. 7 giugno 2013 - Spari in un college a Santa Monica: quattro vittime. Il responsabile si è poi suicidato. 4 dicembre 2012 - Un uomo di 20 anni uccide 26 persone, tra cui 20 bambini, nella scuola elementare Sandy Hook a Newtown (Connecticut). 20 luglio 2012 - Alla prima del film Batman, a Aurora (Denver), James Holmes spara, uccide 12 persone e ne ferisce 70. 10 giugno 2012 - Tre morti e due feriti gravi tra le vittime di una sparatoria in un campus universitario nella città statunitense di Auburn, in Alabama. 2 aprile 2012 - Un coreano uccide sette persone prima di arrendersi all’università religiosa di Oikos (California). Li ha messi in fila contro un muro, per poi ucciderli. 27 febbraio 2012 - Nell’affollatissima caffetteria della Chardon High School, vicino Cleveland, un ragazzo spara cinque colpi: il bilancio è di tre morti. 8 dicembre 2011 - Il complesso del Virginia Tech, teatro del massacro del 2007, torna sulle prime pagine e l’America rivive un incubo. La sparatoria causa due morti, un agente e il killer. 12 ottobre 2011 - Otto morti e un ferito in gravi condizioni. È il bilancio di una sparatoria avvenuta in un salone di bellezza a Seal Beach, nel sud della California, lungo la Pacific Coast Highway. 5 ottobre 2011 - Un impiegato ha aperto il fuoco sui colleghi di una ditta di costruzioni di Cupertino, a sud di San Francisco, uccidendone due e ferendone sei. 8 agosto 2011 - Una lite in famiglia si è trasformata in tragedia in Ohio: un uomo ha ucciso sette persone ed è stato a sua volta ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia. 8 gennaio 2011 - E’ di 5 morti e 19 feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta a Tucson, Arizona. Era in corso un’iniziativa pubblica della deputata democratica Gabrielle Giffords. La parlamentare, 40 anni è stata ferita in modo grave. 29 novembre 2009 - Quattro agenti di polizia, tre uomini e una donna, uccisi a colpi di pistola in un agguato in un coffee-shop ai confini orientali della base aerea di McChord un paio di chilometri a sud di Tacoma, una settantina da Seattle, Stato di Washington. 5 novembre 2009 - Un psichiatra militare di origine palestinese uccide 13 persone e ne ferisce 42: è la più grave sparatoria in una base militare americana. 4 aprile 2009 - Tre poliziotti sono uccisi e due feriti a Pittsburgh, in Pennsylvania, da un un uomo che ha aperto il fuoco contro di loro. 3 aprile 2009 - Un uomo d’origine vietnamita uccide 13 persone in un centro d’accoglienza per immigrati a Binghamton (New York). 8 marzo 2009 - Un uomo fa fuoco durante la funzione religiosa domenicale in una chiesa dell’Illinois, uccidendo il pastore e ferendo altre quattro persone. 27 gennaio 2009 - Una studentessa italiana è ricoverata in condizioni che vengono definite critiche in un ospedale di Portland, in Oregon. La ragazza è rimasta ferita nel fine settimana quando uno studente ha aperto il fuoco su un gruppo di giovani davanti a una discoteca uccidendo due ragazze e ferendo altre sette persone, prima di spararsi. 24 dicembre 2008 - Un uomo travestito da Babbo Natale uccide nove persone a un veglione a Covina, Los Angeles (California). Poi si suicida. 14 febbraio 2008 - Un ex studente armato con due pistole ed un fucile irrompe in un’aula della Northern Illinois University ed apre il fuoco uccidendo cinque persone e ferendone una quindicina. Il killer poi si suicida 16 aprile 2007 - Uno studente di 23 anni d’origine coreana uccide 32 persone prima di suicidarsi al campus della Virginia Tech, a Blacksburg (Virginia). È il peggior massacro di questo tipo negli Stati Uniti. 2 ottobre 2006 - Un uomo prende in ostaggio alcuni studenti della scuola di Nickel Mines, un villaggio Amish della contea di Lancaster (Pennsylvania, Usa), fa uscire i ragazzi e lega le ragazze con funi e manette. Poi uccide cinque giovani alunne e ne ferisce altre cinque, infine si suicida. 21 marzo 2005 - A Red Lake (Minnesota) un adolescente di 16 anni uccide nella sua scuola nove persone, tra cui 5 studenti, e poi si suicida. 16 gennaio 2002 - In una piccola università in Virginia, uno studente straniero bocciato uccide a colpi di pistola il rettore, un insegnante ed una studentessa. 29 luglio 1999 - Un agente di borsa uccide sua moglie, i due figli e poi apre il fuoco in due aziende di Atlanta (in Georgia): nove vittime, poi il suicidio. 20 aprile 1999 - A Littleton (Colorado) due liceali aprono il fuoco nel liceo di Columbine, uccidendo 12 studenti e un insegnante. Poi si suicidano. Da questa strage prede vita il film di Michael Moore, Bowling a Columbine. 16 ottobre 1991 - Un uomo uccide 22 persone in un ristorante di Killeen (Texas). Poi si suicida. OLIMPIO SU CORRIERE.IT WASHINGTON - La polizia di Orlando ha subito usato la parola «terrorismo» per descrivere il massacro nel night club. Una linea precisa rispetto ad altri episodi che hanno insanguinato gli USA. Del resto l’autore si è comportato da terrorista. Lo indicano, con chiarezza, alcuni aspetti della ricostruzione e probabilmente dei dati in possesso agli investigatori fino ad ora non rivelati. Con l’Fbi che sembrerebbe propendere per l’azione di un militante islamista, anche se è - bene ricordarlo - siamo all’inizio dell’indagine. Per ora sappiamo che l’omicida si chiamava Omar Saddiqui Mateen, 29 anni, americano, figlio di immigrati afghani. Dunque un elemento cresciuto negli USA e che si trovava già all’interno del paese, come i responsabili del massacro di San Bernardino. Una preparazione accurata L’autore dell’attacco si è preparato con cura. Aveva un’arma primaria - un fucile d’assalto -, una pistola e degli ordigni. Dunque era pronto non solo a colpire ma anche a sostenere un conflitto a fuoco con gli agenti in modo da prolungare l’azione il più possibile. E questo porta alla tattica: ha sparato, ha fronteggiato gli agenti, quindi è entrato nel locale per l’ultimo atto. Tattica che ricorda quanto visto negli attentati di Parigi. Quindi l’obiettivo: ha preso di mira un bersaglio facile, indifeso, dove ha potuto fare un alto numero di vittime. E’ molto probabile che abbia condotto anche una ricognizione preventiva, per studiare il target e le eventuali mosse da attuare. Il bilancio drammatico è la conferma che il suo piano, studiato, è riuscito. Inoltre Mateen è passato sotto i radar: l’Fbi ne aveva seguito le mosse nel 2013 e nel 2014, aveva aperto un’indagine su di lui, ma non aveva trovato prove sufficienti. Situazione già verificatisi in Belgio e Francia con alcuni dei responsabili di attentati. Armarsi ed emulare Purtroppo oggi chi ha in animo di condurre assalti come quello di Orlando ha molto materiale a disposizione. Per armarsi, vista la facilità con la quale puoi acquistare negli Stati Uniti la copia di un mitra. Per emulare, data la grande massa di propaganda e istruzioni per terroristi, a prescindere dalla loro affiliazione. Il guerrigliero fai-da-te può davvero informarsi, seguire e copiare. Gli ideologi qaedisti e dell’Isis invitano a prendere di mira obiettivi come un bar o un locale notturno perché sono più agevoli rispetto ad un ufficio governativo di solito protetto. E questo non è un dettaglio secondario se ad agire è un singolo individuo. Ma la stessa cosa vale per estremisti anti-gay o anti-aborto capaci di comportarsi come i jihadisti. C’è una tradizione consolidata. Ad accomunarli l’odio e l’idea di punire luoghi considerati di «perdizione». CORRIERE.IT Ancora una sparatoria di massa negli Stati Uniti. E se il bilancio dovesse essere confermato anche la più letale. Questa volta ad essere preso di mira è stato un locale gay, il Pulse, nella zona centrale di Orlando, in Florida (Usa), frequentato fino a tarda notte. Un uomo è entrato nella discoteca verso le 2 di notte di domenica e ha cominciato a sparare all’impazzata uccidendo 50 persone e ferendone almeno 53. L’uomo si è barricato dentro al club ha tenuto in ostaggio diverse persone per ore. Dopo di che la polizia, intervenuta sul posto, ha fatto sapere via Twitter «il killer è morto». Anche un poliziotto è rimasto ferito nella sparatoria e si è salvato grazie all’elmetto in Kevlar. Almeno nove gli agenti feriti coinvolti nella sparatoria. shadow carousel Orlando: all’esterno del locale dove il killer ha ucciso 50 persone Orlando: all’esterno del locale dove il killer ha ucciso 50 persone Orlando: all?esterno del locale dove il killer ha ucciso 50 persone Orlando: all’esterno del locale dove il killer ha ucciso 50 persone Orlando: all?esterno del locale dove il killer ha ucciso 50 persone Orlando: all’esterno del locale dove il killer ha ucciso 50 persone Orlando: all?esterno del locale dove il killer ha ucciso 50 persone Orlando: all’esterno del locale dove il killer ha ucciso 50 persone Orlando: all?esterno del locale dove il killer ha ucciso 50 persone Orlando: all’esterno del locale dove il killer ha ucciso 50 persone Orlando: all?esterno del locale dove il killer ha ucciso 50 persone Orlando: all’esterno del locale dove il killer ha ucciso 50 persone Orlando: all?esterno del locale dove il killer ha ucciso 50 persone Orlando: all’esterno del locale dove il killer ha ucciso 50 persone Orlando: all?esterno del locale dove il killer ha ucciso 50 persone Orlando: all’esterno del locale dove il killer ha ucciso 50 persone Orlando: all?esterno del locale dove il killer ha ucciso 50 persone Orlando: all’esterno del locale dove il killer ha ucciso 50 persone Orlando: all?esterno del locale dove il killer ha ucciso 50 persone Prev Next Il killer: un 29enne simpatizzante dell’Isis? Secondo le autorità federali l’uomo era di origini afghane ed aveva ricevuto un addestramento all’uso delle armi. La Cbs ha fornito anche un nome. «Il killer si chiama Omar Seddique Mateen, 29 anni, cittadino statunitense di Port St. Lucie», afferma l’emittente. Che ha aggiunto: «È di origine afghana». Le generalità del killer sono state confermate dalle autorità. Agenti dell’Fbi e della polizia locale hanno circondato quella che ritengono essere la casa del killer. L’Fbi ha reso noto che il 29enne era una delle cento persone sospettate di essere simpatizzanti dell’Isis in Orlando. La notizia parrebbe confermata dalle affermazioni del senatore repubblicano Adam Schiff, membro della commissione di Intelligence alla Camera Usa, che cita funzionari della Homeland che avrebbero riferito che Omar Seddique Mateen avrebbe giurato fedeltà all’Isis durante la presa di ostaggi nel gay club. I motivi del gesto Ancora nessuna ipotesi concreta e unica però è stata fatta sul movente, anche se l’Fbi ha parlato genericamente di «terrorismo». «Per le sue caratteristiche, possiamo classificare questo come un atto terroristico. Che sia nazionale o internazionale, è qualcosa sulla quale dobbiamo investigare», ha spiegato Danny Banks, del Dipartimento della Florida. Alla domanda se ci sono motivi per credere che ci siano connessioni con il terrorismo islamico, l’agente speciale dell’Fbi Ron Harper ha risposto che si sta investigando «in ogni direzione». Sparatorie di massa negli Stati Uniti: 26 episodi, oltre 240 morti in 10 anni Sparatorie di massa negli Stati Uniti: 26 episodi, oltre 240 morti in 10 anni Sparatorie di massa negli Stati Uniti: 26 episodi, oltre 240 morti in 10 anni Sparatorie di massa negli Stati Uniti: 26 episodi, oltre 240 morti in 10 anni Prev Next San Bernardino (California), 02/12/2015 Il padre del killer: «Era omofobo» Il padre del killer, contattato dalla Nbc News, ha dichiarato: «Il movente religioso non c’entra nulla, ha visto due gay che si baciavano a Miami un paio di mesi fa ed era molto arrabbiato». «Siamo scioccati come il resto dell’America», ha aggiunto. Sposato nel 2009 con una ragazza nel New Jersey, i due avevano divorziato due anni dopo. Omar Seddique Mateen era una guardia giurata e pare che fosse armato di un fucile AR-15 e di una pistola. Obama costantemente informato Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha ordinato al governo federale di fornire tutta l’assistenza necessaria ai funzionari di polizia locali che stanno indagando sulla sparatoria a Orlando, in Florida. Obama è stato informato sulla strage da Lisa Monaco e parlerà alla nazione. Le altre reazioni Immediata anche la reazione dei candidati alla Casa Bianca. «Mi sono svegliata con la devastante notizia della Florida. In attesa di ulteriori informazioni, i miei pensieri vanno alle persone colpite da questo orribile atto», ha scritto Hillary Clinton su Twitter. Anche il repubblicano Donald Trump ha usato Twitter: «Sparatoria davvero terribile. La polizia sta indagando su possibile terrorismo. Molte persone uccise e ferite». Dall’Italia il premier, Matteo Renzi, ha scritto su Twitter: «Solidarietà e commozione del governo italiano per l’atroce strage di #Orlando in Florida. Il nostro cuore è con i nostri fratelli americani». Jihadisti esultano in rete I jihadisti stanno celebrando sul web la sparatoria di Orlando come «il miglior regalo per il Ramadan». Lo twitta Rita Katz, direttrice del Site, il sito di monitoraggio delle attività jihadiste in rete. I jihadisti, riferisce il Site, lodano il killer: «Possa Allah accogliere l’eroe che lo ha fatto e ispirare altri a fare lo stesso». Tuttavia, riferisce la stessa Katz, non ci sono al momento rivendicazioni della strage. La ricostruzione degli eventi «Si tratta di una tragedia per nostra comunità», ha dichiarato John Mina, sceriffo della contea di Orange County in una conferenza stampa che si è tenuta alle prime luci dell’alba. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo è entrato nel locale verso le 2 del mattino mentre era in corso una serata di musica latina. All’interno del locale, almeno 100 persone, secondo i testimoni. La polizia e la Swat sono intervenute e solo dopo 3 ore almeno le autorità hanno riferito di aver ucciso il killer, che era armato di «un fucile d’assalto, una pistola e un ordigno». Gli spari e poi la fuga Chi si trovava nel locale ha parlato di un massacro. «Doveva essere una serata divertente», ha spiegato un testimone parlando a Sky News. «Abbiamo sentito degli spari e abbiamo iniziato a correre», ha riferito un altro uomo. Anthony Torres era appena uscito dal locale quando ha sentito il rumore di spari, è tornato indietro e ha visto «persone che correvano e scappavano». Il testimone ha raccontato anche di aver visto diversi feriti a terra nel parcheggio e altri caricati sulle ambulanze. Un altro testimone, Ricardo Almodovar, ha raccontato che «stava ballando quando ha sentito gli spari» ed è riuscito a scappare attraverso l’uscita di sicurezza dietro al bancone del bar. L’ultimo sms alla madre «Lui ha tutti noi, è qui con noi», è stato l’ultimo sms ricevuto da Mina Justice da suo figlio Eddie, 30 anni, che si trovava all’interno del Pulse. La madre sta ancora cercando di contattare il figlio che appena scoppiata la sparatoria, terrorizzato, l’ha contattata chiedendole di avvisare la polizia. A quel punto, la donna si è raccomandata con lui di correre nel bagno per nascondersi. Poco dopo, Eddie le ha di nuovo scritto: «Lui sta arrivando». E questo, ha riferito la donna disperata, è stato l’ultimo, agghiacciante, messaggio del ragazzo. L’allerta via social dal locale: «Scappate!» Via Twitter la polizia della città della Florida, già sconvolta dalla morte di Christina Grimmie uccisa da un fan, ha postato più volte informazioni molto parziali e prudenti. Sempre via Twitter la polizia ha avvisato i passanti di stare lontano dall’aerea. Inoltre sono molti gli utenti che via social network hanno lanciato l’allerta. «Non ho mai visto così tanti corpi sul pavimento. Ringraziando Dio io e il mio amico non siamo stati colpiti». Sul profilo social del Pulse si leggeva in mattinata: «Uscite e mettetevi a correre». Il presunto coinquilino Nel frattempo Mustafa Abasin, un uomo che ha risposto a una chiamata telefonica all’indirizzo in cui risiedeva Omar Mateen, ha detto sempre alla NBC News: «Siamo tristi e scioccati». Tuttavia, sempre secondo quanto riportato dall’emittente americana, Abasin non direbbe di conoscere bene Mateen, ma si è reso disponibile ad aiutare gli investigatori al massimo delle sue possibilità. LASTAMPA CRONACA Poche ore dopo l’omicidio al termine di un concerto della giovane cantante Christina Grimmie, la città di Orlando, in Florida, torna al centro delle cronache. Omar Mateen, un americano di 29 anni di origini afgane, entra armato in un locale gay, il Pulse, e comincia a sparare all’impazzata prendendo in ostaggio i presenti. Il bilancio è drammatico: almeno 50 morti e oltre cinquanta feriti. Si tratta della peggiore strage di massa a nella storia degli Usa. Omar Mateen avrebbe giurato fedeltà all’Isis e, durante la presa di ostaggi al locale gay, sarebbe stato sentito pregare in una lingua straniera. Lo ha detto alla Cnn il senatore repubblicato Adam Schiff, membro del Comitato Servizi Segreti della Camera, riferendo quanto gli sarebbe stato detto dalla polizia locale. Anche un altro senatore, il democratico Bill Nelson, ha detto che, secondo quanto riferito da membri dello staff del Comitato Intelligence, ci sarebbero collegamenti tra il killer e l’Isis, ma che nulla può essere confermato per il momento. PUBBLICITÀ inRead invented by Teads LA DINAMICA La dinamica non è stata molto diversa da quella della strage al Bataclan di Parigi. Un’unica certezza: una serata di allegria che si trasforma in tragedia, spezzando la vita di decine di persone. Teatro dell’ennesima follia è stata la città di Orlando, nota finora per il celebre parco di divertimenti Disney. LEGGI ANCHE Sparatoria in un locale di Orlando, su Facebook il racconto dei testimoni e dei parenti degli ostaggi Alle due di notte (ore 8 in Italia), mentre gli ultimi ospiti prendevano l’ennesimo shot e si scambiavano chiacchiere e ballavano l’ultimo pezzo, si sono sentiti i primi spari. La notte d’inferno all’Orlando Pulse, noto night club gay, inizia quindi così: sulla pagina Facebook del locale, appare un primo messaggio «tutti escano fuori e correte». C’erano più di 100 persone all’interno del locale, fortunatamente la folla andava scemando visto che si erano registrati, secondo alcune fonti, addirittura 320 ingressi in tutta la serata. L’allarme per quanto stava accadendo è stato lanciato anche da chi si trovava all’interno del luogo teatro della sparatoria, con un post sulla pagina Facebook: «Uscite e scappate». LEGGI ANCHE Usa, una storia di stragi: da quella di Batman a Orlando, passando per San Bernardino Un uomo comincia a sparare all’impazzata contro il soffitto e contro la folla che balla sulla pista. Chi si trova accanto al bancone del bar, riferiscono i testimoni, riesce a scappare dalle uscite posteriori. Ma all’interno, restano parecchie persone, che subito si distendono a terra con il viso rivolto al pavimento in preda al terrore. L’uomo quindi si barrica all’interno del locale, tenendo in ostaggio diverse persone per circa tre ore. Interviene La polizia, a quanto pare sono almeno nove agenti che cercano di sbloccare la situazione. Alle 5 di mattina, appare quindi un tweet della polizia della Florida che riferisce della morte del killer. LEGGI ANCHE Identificato il killer della sparatoria al Pulse: è un giovane americano di origini afgane SI SEGUE LA PISTA DEL TERRORISMO ISLAMICO «È stato un attacco ben organizzato e preparato» sottolinea l’Fbi che conferma che la sparatoria viene considerata un atto terroristico e che si sta valutando la possibilità che si tratti di terrorismo islamico. Il killer è Omar Mateen, classe 1986, americano, originario della città Port St.Lucie. Era noto all’Fbi ed era una delle cento persone sospettate di essere simpatizzanti dell’Isis sul radar dell’Fbi in Orlando. I JIHADISTI ESULTANO SUL WEB I jihadisti stanno celebrando sul web la sparatoria di Orlando come «il miglior regalo per il Ramadan». Lo twitta Rita Katz, direttrice del Site, il sito di monitoraggio delle attività jihadiste in rete. I jihadisti, riferisce il Site, lodano il killer: «Possa Allah accogliere l’eroe che lo ha fatto e ispirare altri a fare lo stesso». Tuttavia, riferisce la stessa Katz, non ci sono al momento rivendicazioni della strage. Agenti dell’Fbi e della polizia locale hanno circondato quella che ritengono essere la sua casa a Fort Pierce, nella Contea di St. Lucie, a sud di Orlando, alla ricerca di esplosivo. E una seconda operazione sarebbe in corso anche in un’altra casa nella stessa contea, a sud di Orlando.