a.o., Il Sole 24 Ore 10/6/2016, 10 giugno 2016
ASSURDITA’
La giurisprudenza disegna tre caste: i lavoratori pubblici a cui si applica l’articolo 18 scritto da Gino Giugni nel 1970; i “privati” a cui si applica la legge Fornero che lo ha cambiato nel 2012; i lavoratori nuovi assunti sottoposti al nuovo jobs act che l’articolo 18 lo archivia. Si consolida la fastidiosa idea che il lavoro non sia uno solo, ma che ci sia un mondo alle prese con il mercato e le (dure) regole della concorrenza e un altro mondo protetto che quei conti non li fa mai. Se l’Italia deve guadagnare produttività è anche perché il lavoro pubblico è rimasto nel tempo impermeabile a ogni cambiamento. E l’ombrello spesso lo hanno fornito le sentenze. (a.o.)