varie, 10 giugno 2016
Alessandra Maffezzoli, 46 anni. Di Pastrengo (Verona), per tutti «una donna fin troppo buona» che dalla vita aveva avuto più difficoltà che fortune: il padre dei suoi due figli l’aveva lasciata quando il secondogenito era ancora piccolissimo, il lavoro da maestra in una scuola elementare a Lazise non le aveva mai dato l’indipendenza economica che sognava e con i ragazzi, oggi adolescenti, erano spesso scintille
Alessandra Maffezzoli, 46 anni. Di Pastrengo (Verona), per tutti «una donna fin troppo buona» che dalla vita aveva avuto più difficoltà che fortune: il padre dei suoi due figli l’aveva lasciata quando il secondogenito era ancora piccolissimo, il lavoro da maestra in una scuola elementare a Lazise non le aveva mai dato l’indipendenza economica che sognava e con i ragazzi, oggi adolescenti, erano spesso scintille. Lo scorso settembre aveva troncato la relazione con Jean Luca Falchetto, 52 anni, barista di origini svizzere, due figli. Lui però non si rassegnava, lei aveva interpellato un avvocato per una denuncia per stalking ma alla fine non l’aveva firmata. Mercoledì scorso l’uomo andò a casa dell’ex, tra i due scoppiò una lite furibonda forse anche a causa di certi soldi che lei gli doveva e d’un tratto lui, afferrato un vaso, glielo spaccò sulla fronte. Poi, quando lei cadde tramortita, le infilò un coltello più volte in tutto il corpo. Quindi guidò fino a un hotel-campeggio a Castelnuovo del Garda, si immerse nel lago forse per lavarsi via il sangue dell’ex, forse per tentare di suicidarsi, e poi, il petto nudo, si sedette a un tavolino. Sera di mercoledì 8 giugno in villetta in via Maggiore Negri di Sanfront a Pastrengo, nel Veronese (Fasano, Cds; De Polo, Sta; Berizzi, Rep). *** Delitto Alessandra Maffezzoli, 46 anni, maestra elementare, considerata da tutti «una donna fin troppo buona». Una vita con non piccole difficoltà: il padre dei suoi due figli se ne andò quando il più piccolo aveva solo pochi mesi. Ma ormai era passato del tempo e, anche se il lavoro non garantiva ricchezza e coi figli adolescenti avesse qualche grattacapo, l’anno scorso aveva ritrovato almeno la stabilità sentimentale con Jean Luca Falchetto. Questi, 52 anni, origini svizzere, receptionist stagionale in un ristorante, due figli, sembrava essere quello giusto. Invece alla fine dell’estate, di comune accordo, si lasciarono. Eppure lui ogni tanto si ripresentava, non si rassegnava, e la Maffezzoli si era quasi decisa a querelarlo per stalking. Poi aveva ripiegato su una lettera di diffida, che non doveva essere stata tanto efficace se mercoledì sera lui era di nuovo a casa sua, forse per chiederle indietro 5.000 euro che le aveva prestato. La litigata fu sentita da tutti i vicini, che avvertirono i carabinieri ma non fecero in tempo a evitare che Falchetto, forse dopo una rispostaccia e uno schiaffo di lei, le spaccasse in testa un vaso e poi la infilzasse una decina di volte con un coltello. Quindi se ne andò. Ricomparì dopo svariate ore davanti al portiere di notte di un hotel a Castelnuovo del Garda, insanguinato e graffiato gli raccontò di essere caduto nel lago. Poi, una volta seduto, gli fece chiamare i carabinieri: «Digli come mi chiamo, mi staranno cercando». Sera di mercoledì, in un’abitazione di Pastrengo, provincia di Verona.