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 2016  giugno 06 Lunedì calendario

MARKETPLACE

[Siri non basterà] –
L’appuntamento è fissato per lunedì prossimo a San Francisco: il chief executive della Apple, Tim Cook, presenterà la nuova generazione di iOS e soprattutto le nuove funzionalità di Siri, l’assistente virtuale (e vocale) a disposizione degli utenti. Siri, infatti, si è trovato quasi a sorpresa di fronte a un concorrente che lo ha messo in ombra: si chiama Echo, è un cilindro di una ventina di centimetri di altezza collegato al wifi, ha un ottimo sistema di riconoscimento vocale e, attraverso la voce suadente di “Alexa”, obbedisce agli ordini, fa la spesa, trasmette ogni tipo di musica al volume richiesto e fornisce risposte intelligenti a ogni domanda. Risultato: Jeff Bezos, fondatore e capo di Amazon, ha venduto in poco tempo 3 milioni di Echo e ora Tim Cook è costretto a lanciarsi all’inseguimento. Ma il nuovo Siri non basterà, da solo, a rifare il sorriso alla Apple, la cui stella non brilla più come una volta. La contrazione del mercato degli smartphone, a livello globale e soprattutto cinese, ha innescato una spirale negativa delle sue quotazioni al Nasdaq. Il titolo di Cupertino era a 97 dollari giovedì scorso, un calo circa di un quarto del valore rispetto al massimo degli ultimi 12 mesi (132 dollari). E intanto, analisti, banche e investitori, che fino a qualche mese erano ancora entusiasti della Apple, sono diventati molto più prudenti, a dispetto dell’ingresso di Warren Buffet nel capitale di Cupertino. Nel I trimestre 2016, ad esempio, gli hedge fund
hanno venduto azioni per un controvalore di 5 miliardi di dollari, spostando gran parte dei realizzi su Facebook, che ora è ai massimi storici. Un altro esempio: Goldman Sachs, in un rapporto appena pubblicato, ha ridimensionato le previsioni di crescita delle quotazioni Apple, spiegando che saranno penalizzate dall’ulteriore rallentamento del mercato degli smartphone. In particolare, secondo la banca di Wall Street, nel 2016 si venderà un milione di iPhone in meno rispetto al 2015 (da 212 a 211 milioni). E in prospettiva, secondo Rob Sanderson della Mkm Partners, Apple è destinata a perdere il primato per capitalizzazione di borsa, che ora le viene insidiato ogni tanto da Alphabet-Google, ma che entro il 2020 finirà alla Amazon di Bezos, grazie al suo peso dominante (e ancora in crescita) nell’e-commerce. Come invertire in trend? Come reagire alle sfide degli avversari. Occorrerebbe un colpo di reni creativo come ai tempi di Steve Jobs. Ma per il momento l’unico traguardo che si intravede è quello della auto elettrica della Apple, il cui primo modello, secondo Elon Musk della Tesla, sarà lanciato non prima del 2020.