Andrea Pira, MilanoFinanza 8/6/2016, 8 giugno 2016
QUANDO IL PAVIA INVESTIVA A HONG KONG
La possibile ipo sulla piazza di Hong Kong faceva parte dei piani di sviluppo decisi dalla dirigenza cinese per il Pavia Calcio. E il club lombardo il listino dell’ex colonia britannica l’ha accarezzato, prima degli ultimi sviluppi societari che hanno addirittura fatto dubitare sulla stessa permanenza in Lega Pro. Un documento depositato alla borsa di Hong Kong il 4 maggio dà notizia della firma il 29 aprile di un memorandum d’intesa tra la squadra pavese e il gruppo Walker per la sottoscrizione di azioni di quest’ultimo.
L’intesa prevedeva che il Pavia sottoscrivesse 64 milioni di azioni al prezzo di 1,233 dollari di Hong Kong l’una (0,14 euro circa). Si parla di circa il 10% dell’aumento. Le ragioni dell’operazione, si legge nel documento, sono di natura commerciale. La sottoscrizione «rafforzerà la cooperazione tra il gruppo, il Pavia e la Lega Pro». Walker si occupa di design e della vendita di abbigliamento sportivo. L’intesa avrebbe favorito l’apertura di negozi specializzati sul calcio italiano nella Repubblica popolare e rientra appieno nella strategia dallo stesso governo di Pechino di sostegno all’industria del pallone.
Il documento depositato in Borsa fa emergere anche un altro particolare. A capo del board di Walker siede Zhu Xiaojun, fratello minore di Zhu Xiaodong, l’imprenditore cinese che a capo del fondo Pingy Shanghai Investment rilevò il Pavia Calcio nel 2014 promettendo grandi successi e che ora, invece, fa marcia indietro.