Cecilia Attanasio Ghezzi, La Stampa 4/6/2016, 4 giugno 2016
DORMITORI E TANTA ACQUA, COSI’ SI È SALVATO YAMATO
Una storia cominciata con un bambino di sette anni che faceva i capricci e che è finita con un commosso sospiro di sollievo che ha coinvolto un’intera nazione. In mezzo i sei lunghissimi giorni in cui Yamato Tanooka era dato per disperso nei boschi dell’isola di Hokkaido, la più settentrionale delle principali isole dell’arcipelago giapponese. E la più selvaggia.
Yamato era in viaggio con i genitori e la sorella, ma non la smetteva di tirare sassolini a macchine e persone. Così, spazientiti, gli adulti l’hanno fatto scendere dalla macchina e l’hanno minacciato che l’avrebbero lasciato lì. Poco dopo sono tornati a prenderlo, convinti che la punizione avrebbe sortito il suo effetto. Ma il bambino non c’era più.
Era il 28 maggio quando hanno dato l’allarme, mobilitando vigili del fuoco ed esercito. Le pattuglie hanno coinvolto circa 200 persone e un’unità cinofila. È stata esplorata l’area compresa nel raggio di nove chilometri dal luogo della scomparsa del bambino, senza risultati. Le continue piogge facevano temere il peggio.
Invece l’hanno trovato ieri mattina, per caso, alcuni soldati che stavano facendo un’esercitazione. Pioveva, ed erano entrati nel rifugio di una base militare abbandonata a ripararsi. Evidentemente anche il bambino, che al momento della scomparsa indossava solo un paio di jeans e una maglietta, si era trovato nelle stesse condizioni.
A quanto ha raccontato, Yamato si è messo in cammino appena è stato abbandonato. Dopo circa cinque chilometri e mezzo ha trovato la base: è lì che è stato in questi giorni, dormendo tra i materassi dei dormitori per non sentire freddo e bevendo da un rubinetto che è riuscito a trovare. Ma non ha mangiato nulla: un bene, secondo alcuni, perché molte delle erbe e delle radici nella zona sono velenose.
In ogni caso il bimbo sta bene. Lo hanno visitato i medici dell’ospedale di Hakodate e, a parte qualche graffio e un po’ di disidratazione, l’hanno trovato in forma e incredibilmente di buon umore. «Sono pieno di gratitudine», ha commentato il padre alle telecamere della Nhk, la televisione nazionale. «Non mi sarei mai potuto immaginare uno sviluppo simile della situazione. L’ho fatto per il suo bene, ma evidentemente ho esagerato».
Il caso è stato al centro del dibattito pubblico tutta la settimana. E la famiglia è stata oggetto di critiche feroci.
La reazione più bella è stata quella dei suoi compagni di scuola. Alla notizia che il piccolo Yamato era stato ritrovato sono esplosi in applausi e grida di gioia. Resta solo da vedere se i genitori saranno accusati di abbandono di minore.