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 2016  giugno 02 Giovedì calendario

UNICREDIT, PARTE L’ITER DEL DOPO-GHIZZONI

UniCredit ha nominato ieri Egon Zehnder per la selezione del consigliere delegato che prenderà il posto di Federico Ghizzoni. Parte così formalmente il processo di rinnovo, per il quale i tempi non si preannunciano brevi: secondo quanto trapela da fonti vicine alla banca sarebbe emersa la necessità di avere a disposizione almeno 5-6 settimane per effettuare una ricerca approfondita di profili di livello internazionale (anche se non per forza esteri). D’altronde per la successione – interna – alle Generali si è reso necessario un mese e mezzo, e a sua volta Zurich per individuare Mario Greco, un ex, aveva impiegato due mesi: per il dopo-Ghizzoni, si ragiona dentro e fuori UniCredit, l’epilogo pare meno scontato dunque servirà del tempo.
Dopo aver contattato le principali società di head hunting, tra cui Korn Ferry che inizialmente pareva favorita, ieri la banca ha optato per un partner storico, che aveva tra l’altro curato la selezione di Giuseppe Vita per la presidenza nel 2012, ma con cui ultimamente i rapporti si erano diradati, tanto è vero che il board nei mesi scorsi aveva selezionato Spencer Stuart per l’autovalutazione. La scelta, come anticipato da Il Sole, non è stata presa dal Comitato nomine ma dalla Commissione ristretta composta dal presidente Vita, dal vicario Vincenzo Calandra Buonaura, dal presidente del comitato Corporate governance e nomine Luca Cordero di Montezemolo e dalla consigliera Clara Streit.
Ora, si diceva, parte il processo. E la palla, stando ai precedenti, tornerà presto alla banca: al board, infatti, con il supporto del comitato Nomine, spetterà determinare il profilo ideale del manager da ricercare sul mercato. Fatto l’identikit, partiranno sondaggi e colloqui: quel che è certo, è che il mandato conferito a Egon Zehnder, leader in Europa nella selezione dei capiazienda del settore bancario, è per una rosa di nomi di elevato standing, candidati dal profilo internazionale. Ciò non toglie che servirà un passaporto estero, anzi, ma gli italiani che finiranno in rosa dovranno avere maturato un’ampia esperienza anche oltreconfine. Si partirà da una rosa molto ampia, di alcune decine di nomi,per arrivare poi a un elenco ristretto di 3-4 nomi «da presentare al comitato Corporate Governance per le valutazioni di competenza», specifica una nota diffusa ieri dalla banca: solo a quel punto la decisione passerà al consiglio, sicuramente non la settimana prossima e difficilmente per la riunione già in agenda del 7 luglio. Più probabile che il processo possa maturate il 3 agosto, quando sul tavolo del board finirà anche la semestrale; ed è anche probabile che nella prima rosa vengano anche recepiti i nomi attualmente in circolazione, soprattutto quelli che nei giorni scorsi sembrano aver raccolto il più alto gradimento dei soci: Marco Morelli di Bofa-Merrill Lynch, Alberto Nagel di Mediobanca, Sergio Ermotti e Andrea Orcel di Ubs.
Finché il processo non sarà terminato, il timone resterà nelle mani di Federico Ghizzoni. E la navigazione non si preannuncia tranquilla: intorno alle banche italiane soffia sempre vento di burrasca, ieri a Piazza affari è stata un’altra giornata nera con il Ftse banche che ha perso il 2,09% e UniCredit che ha lasciato sul terreno poco di meno. Ad agitare ulteriormente le acque l’attività di trading dei fondi, che nel caso di Piazza Gae Aulenti negli ultimi giorni ha visto all’opera anche BlackRock: secondo quanto emerge dalle comunicazioni alla Consob sulle partecipazioni rilevanti, lo scorso 24 maggio il fondo Usa è salito al 5,005% del capitale, per poi ridiscendere al 4,997% il giorno successivo.
.@marcoferrando77
Marco Ferrando, Il Sole 24 Ore 2/6/2016