Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport 3/6/2016, 3 giugno 2016
100 MILLION DOLLAR MAN
Si può sorridere anche della ricchezza. Djokovic diventa centenario, cioè il primo tennista della storia a superare i cento milioni di guadagni solo di montepremi, e un fan su Twitter gli rivolge un’accorata preghiera: «Nole, puoi darmi gli 875 dollari restanti?». Il totale che abbatte il muro, infatti, eccede di quella somma la cifra tonda, un numero che ora rimarrà scolpito per sempre negli annali, anche se il serbo non si fermerà certo qui. Accanto al suo nome, non c’è dubbio, fa impressione leggere adesso 100.000.875 dollari, raggiunti grazie ai quarti al Roland Garros battendo nella prosecuzione Bautista Agut, e così distanti dal milione che Laver, per primo, oltrepassò nel 1971.
Novak, campione e agonista eccezionale, cui manca solo Parigi per completare il Grande Slam personale e provare a inseguire quello vero, quindi l’immortalità sportiva, saranno più graditi altri numeri, come i 28 quarti consecutivi nei Majors o gli 11 al Roland Garros, che gli consentono di eguagliare Federer. E probabilmente manco si ricorderà della prima rendita, i 118 dollari nel gennaio 2003, con lui poco più che quindicenne, frutto dell’eliminazione al primo turno contro Radulescu al Future di Monaco di Baviera. Quindi, in 13 anni, ha messo insieme una media di sette milioni e settecentomila dollari a stagione. Eppure, la barriera valicata ieri ha sempre un impatto fortissimo: «Un traguardo, certo, ma quando sei in campo non ci pensi. Abbiamo vissuto un’epoca straordinaria, in cui quattro giocatori (ovvio il riferimento ai Fab Four, ndr) hanno ottenuto risultati che hanno portato il tennis in una nuova dimensione. Ma ci sono tanti giovani che crescono, non sarà questione di uno o due mesi, però presto toccherà ad altri».
Una considerazione figlia della realtà: i primi quattro della classifica dei guadagni di ogni tempo sono appunto lui, Federer, Nadal e Murray. Perché, in dieci anni, i guadagni intorno al tennis sono praticamente raddoppiati, almeno negli Slam: nel 2005, quando Rafa si inginocchiava per la prima volta sulla terra parigina, al vincitore spettavano un milione e centomila dollari, quest’anno sono esattamente due milioni e duecentomila. L’Atp prevede che nel 2018 il valore complessivo dei montepremi (Slam esclusi, che sono gestiti dall’Itf) sarà di 130 milioni di dollari, un incremento del 100 per cento rispetto al 2008. Djokovic, tra l’altro, detiene anche il record per i guadagni in una sola stagione, con gli oltre 21 milioni del 2015, una piccola parte dei quali investiti nell’apertura del ristorante vegano Eqvita a Montecarlo, dove risiede, attività che segue la creazione di un proprio brand di alimentazione bio. Il più ricco in campo, ma non il più ricercato: l’anno scorso, dagli sponsor, Nole ha ricevuto 31 milioni di dollari, contro i 58 di Federer, che resta irraggiungibile per appeal. Sarà la sua prossima sfida?