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 2016  maggio 28 Sabato calendario

L’ULTMA INFALLIBILE BATTUTA PER UNA CONQUISTA DA BAR


Nel gergo di chi è costretto a frequentarli, per disperazione o per scelta, si chiamano brutalmente Meat Market, mercati della carne, poco poetica immagine per i bar e i club dove soprattutto gli uomini, ma ovviamente anche le donne, vanno alla sera o per l’happy hour, nella speranza di un incontro fortunato.
Ma se le probabilità di rimorchiare – o di essere rimorchiati, secondo i punti di vista e il gioco delle parti – sono in realtà scarsissime, avvertono le ricerche di chi non avendo di meglio da fare conduce anche queste ricerche, la letteratura, il cinema, la televisione traboccano di consigli, avvertimenti e guide per muoversi in queste giungle urbane.
Tutte partono sempre dal primo passo, che è il più difficile: la PUL, acronimo, inevitabile in America, per Pick Up Line, la battuta per rompere il ghiaccio e lanciare l’amo. Dalla più semplice e diretta, ma non per questo meno efficace, «Salve, mi chiamo Larry, posso offrirti da bere?», alle più elaborate, assurde o barocche, la fantasia degli uomini affamati sul sentiero di guerra ha prodotto migliaia di PUL, che ogni donna ha ascoltato almeno una volta e respinto, ma che ritornano implacabili.
Ne elenco soltanto alcune, dal catalogo infinito, ma credo che basteranno a produrre occhi al cielo e sospiri di sconforto da parte delle lettrici.
La più trita, eppure usata, è la “battuta dell’angelo” nelle molte variazioni. «Questa sera Dio deve essere preoccupato». E perché, risponde l’incauta che cade in trappola. «Perché sta cercando un angelo smarrito e finito qui davanti a me». Oppure: «Si è fatta male?». No, come? «Cadendo dal cielo». Possibile variazione mistica: “Tuo padre é un predicatore?”. No, perché? «Perché tu sei una benedizione celeste». Oh, mio Dio. Senza scomodare il Paradiso, altri ricorrono alla mamma, che pure sembrerebbe inopportuna in un bar. «Ciao, tua mamma mi ha telefonato per chiedermi di salutarti». Sembra che questa funzioni, strappando un sorriso, e certo è più credibile di questa: «Ciao, la mia mamma è preoccupata». E perché? «Perché è una donna tradizionalista e ha paura che io sia gay. Puoi aiutarmi a convincerla che si sbaglia?».
Nell’epoca degli smartphone e della tecnologia onnipresente, l’angolo tech non può mancare. «Vedo che anche tu hai un iPhone e forse puoi aiutarmi. Il mio si deve essere guastato perché non trovo il tuo numero di telefono». E i complimenti non guastano mai. «A parte essere bellissima, che cosa fai d’altro nella vita?». «I miei amici al tavolo hanno scommesso che la ragazza più bella del locale non mi avrebbe rivolto la parola. Mi aiuti a fargli pagare da bere per tutti?». Adulazione più tecnologia si fondono poi in questa uscita: «Sto prendendo una tua foto per mettere su Facebook la ragazza più bella che abbia mai visto». «Dovresti smetterla di truccarti, perché quel trucco nasconde la perfezione».
La totale inesperienza di chi scrive su questo tema induce alla prudenza nel valutare l’efficacia di queste battute rompighiaccio consigliate dagli specialisti. Forse soltanto un forte tasso alcolico, o una profonda disperazione, può indurre una donna ad accettare una conversazione con qualcuno che vuole attaccare bottone chiedendole se sia una maga uscita da Harry Potter, «perché quando tu appari, tutto il resto del bar scompare”.
Ma c’è una PUL, una battuta da rimorchio, che sembra avere un notevole successo, annotava l’autore di un blog dedicato ai frequentatori dei mercati. Se la ragazza presa di mira è giovane, con aspetto da studentessa, abbigliamento informale e modesta gioielleria da mercatino, si può avvicinarla con la più innocente della osservazioni. «Io compro i mobili all’Ikea, anche tu?». Le probabilità di una risposta positiva e non compromettente da parte di lei sono alte. «Eh sì», abbocca, «anch’io compro all’Ikea». «Ah, io sono bravissimo nel montare armadi, librerie e letti».
Pare che oggi una ragazza, in questo tempo di crollo dei valori morali, sia disposta a tutto, pur di avere qualcuno capace di maneggiare le dannate brugole e di assemblarle il letto. Anche ad andarci sopra insieme.