varie, 30 maggio 2016
VIVO «Sento di poter dare qualcosa senza complicare la vita a nessuno. Adoro parlare ai giovani, far capire loro che il calcio è sport, prima che business: devi lavorare per te stesso, non per i soldi
VIVO «Sento di poter dare qualcosa senza complicare la vita a nessuno. Adoro parlare ai giovani, far capire loro che il calcio è sport, prima che business: devi lavorare per te stesso, non per i soldi. Quando a fine giornata mi si avvicina un giocatore e mi dice “mister, che bell’allenamento”, ah: mi sento vivo» (Edy Reja, allenatore dell’Atalanta). SPERANZE «Ibrahimovic? Mi piacerebbe rivederlo in Italia, ma forse ci spero più di quanto ci credo. È una questione di costi, tutto qui» (Walter Zenga, allenatore e commentatore tv Rai). AMORE «E’ strano pensare a un Milan senza Silvio Berlusconi. Se dovesse cedere sarebbe un gesto d’amore per un club che ama profondamente. Tre allenatori esordienti in tre anni sono lo specchio della confusione attuale, bisognerebbe resettare. Io nel club? Strano ci siano pochi grandi ex, darebbero il senso della tradizione» (Paolo Maldini). TIFOSI «Penso di sapere cosa i tifosi possono darmi e loro sanno cosa posso dare loro. La cosa più importante sono i calciatori e il rapporto fra loro e i tifosi. Così si vince» (José Mourinho, neoallenatore del Manchester United). RAGAZZI «In questo momento non c’è tantissimo in giro e anche la Nazionale italiana ne risente: Conte avrebbe bisogno di almeno un paio di ragazzi con le mie caratteristiche» (Luca Toni, ex calciatore, appena ritiratosi dopo l’ultima stagione con l’Hellas Verona). VELOCI «La nostra filosofia è chiara: investire sui giovani. Lo abbiamo fatto con Vettel e Ricciardo e ora con Kvyat e Verstappen. Anziché spendere i soldi per i campioni affermati preferiamo farlo per rendere le auto più veloci» (Christian Horner, team manager della scuderia di F1 Red Bull). CENTRO «Mi diverto sempre a correre, la Formula 1 è ancora al centro della mia vita, altrimenti avrei già mollato. Certo, se non lotti per il titolo, una stagione è sempre negativa» (Kimi Raikkonen, pilota della Ferrari). TUTTE «Mi piace soprattutto pensare di essere una giocatrice che dà tutto in campo e che è sempre difficile da battere. Più che altro, di fronte al tennis tutto potenza di oggi, avverto un po’ di nostalgia: a me piace la tattica, l’intelligenza, la ricerca ragionata del punto. Ora invece picchiano tutte» (Sara Errani, tennista).