28 maggio 2016
APPUNTI PER GAZZETTA - GIRONE È TORNATO IN ITALIA
REPUBBLICA.IT
ROMA - Dopo più di quattro anni di permanenza in India, Salvatore Girone è tornato in Italia. Il Falcon 900 dell’Aeronautica militare con a bordo il fuciliere di Marina è atterrato all’aeroporto di Ciampino poco prima delle 18. Ad accoglierlo c’erano la moglie Vania Ardito, i due figli e il padre di Salvatore Girone. Dopo aver salutato i familiari all’interno dell’aereo il marò è sceso dal velivolo e ha stretto la mano al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Poi ha abbracciato per qualche secondo la ministra della Difesa Roberta Pinotti. Ad attenderlo c’erano, tra gli altri, i presidenti della commissione Esteri della Camera, Fabrizio Cicchitto, e del Senato, Pier Ferdinando Casini e il sindaco di Bari Antonio Decaro.
La svolta nella lunga vicenda giudiziaria si è avuta nei giorni scorsi con la decisione della Corte Suprema indiana che ha dato attuazione, come richiesto dall’Italia, alla decisione presa il 29 aprile scorso dal Tribunale arbitrale dell’Aja, secondo cui il fuciliere di Marina avrebbe dovuto attendere in Italia l’esito dell’arbitrato in corso sulla controversa questione che lo coinvolge insieme a Massimiliano Latorre.
Latorre e Girone furono consegnati alla giustizia indiana il 19 febbraio 2012 con l’accusa di aver ucciso quattro giorni prima due pescatori indiani su un peschereccio, scambiati per due pirati al largo della costa del Kerala, nel sud dell’India, mentre erano in missione sul mercantile italiano Enrica Lexie, con il compito di proteggere beni ed equipaggio dall’assalto dei pirati in acque considerate pericolose. Massimiliano Latorre, colpito nel settembre del 2014 da un ictus in India, ha avuto il permesso di tornare in Italia per curarsi e si trova da tempo nel nostro Paese.
Per Salvatore Girone si tratta del suo terzo rientro in Italia dall’India in quattro anni. La prima volta fu a dicembre del 2012 a Ciampino per le vacanze di Natale. La seconda a febbraio del 2013 a Fiumicino per esercitare il diritto di voto. In entrambe le occasioni, il fuciliere di Marina Salvatore Girone rientrò con il suo commilitone Massimiliano Latorre.
Il capo dello Stato, Sergio Mattarella ha incontrato questa mattina a Ciampino i familiari di Girone, in attesa del rientro del militare arrestato in India. Il presidente della Repubblica ha spiegato alla moglie del marò che riceverà il marito molto volentieri al Quirinale, quando lui se la sentirà. In ogni caso, secondo quanto si apprende, un momento potrebbe essere la festa della Marina il 9 giugno.
REPUBBLICA.IT 26 MAGGIO
NEW DELHI - La Corte Suprema indiana ha accettato di rendere immediatamente esecutivo l’ordine del Tribunale arbitrale internazionale dell’Aja di far rientrare in Italia il fuciliere di Marina Salvatore Girone per tutta la durata del procedimento arbitrale. Lo ha deciso una ’sezione feriale’ della Corte di New Delhi che si è riunita oggi.
"Confermiamo la nostra amicizia per l’India, il suo popolo, il suo governo. E diamo il benvenuto al marò Girone che sarà con noi il 2 giugno", ha scritto subito dopo la notizia il premier Matteo Renzi in un tweet. Poi, durante una conferenza stampa al termine della prima giornata di lavori del G7 di Ise-Shima, ha ribadito la "stima e l’amicizia e la volontà di collaborazione con tutto il popolo indiano" e ha cercato di smorzare le critiche che da sempre circondano il caso dei marò: "Trovo inutili le polemiche su questo".
Stessa cosa ha fatto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni: "Girone torna in Italia. Premiato impegno governo con sostegno Parlamento. Sempre al lavoro per affermare ragioni dei nostri due fucilieri", ha scritto su Twitter. E loda la collaborazione di tutti: "Un grande risultato di un lavoro di squadra".
Anche la ministra della Difesa, Roberta Pinotti, ha affidato alla Rete la sua soddisfazione: "La Corte suprema indiana ha deciso: finalmente il marò Girone potrà tornare a casa. L’ho sentito al telefono, siamo felici e soddisfatti", mentre il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha commentato: "È una giornata di grande soddisfazione, il governo questa volta ha fatto le cose per bene". E lancia una frecciata al precedente esecutivo: il risultato, dice "è anche la prova, e non ci vuole uno scienziato per comprenderlo, che visto che tutto si è risolto, le cose adesso sono state fatte meglio di come erano state fatte prima".
Marò, un caso internazionale senza fine: i quattro anni più difficili di Latorre e Girone
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PDF / LA DECISIONE DELL’ARBITRATO
Subito a casa. Girone potrà fin dai prossimi giorni tornare in patria e sarà accompagnato dal generale Carmine Masiello, consigliere militare di Palazzo Chigi e dall’ambasciatore italiano in India, Lorenzo Angeloni. La conferma dei tempi rapidi arriva dall’avvocato Diljeet Titus, che guida il team legale indiano, all’uscita dell’udienza della Corte Suprema a New Delhi."Già oggi depositeremo alla Corte un nuovo undertaking (garanzia scritta firmata dall’ambasciatore a nome del governo italiano) - ha spiegato - e poi domani avvieremo le pratiche per il rimpatrio".
Le procedure prevedono in particolare che i legali di marò si rechino all’Ufficio per la registrazione degli stranieri (Frro) per chiedere il permesso di residenza e il visto in uscita. Il governo indiano dovrà quindi informare le autorità aeroportuali di New Delhi (Migrazioni e Polizia) della decisione che autorizza l’espatrio di Girone.
Caso marò, moglie Girone: ’’Riportate a casa mio marito’’
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Marò, la moglie di Girone su WhatsApp: ’’Sono felicissima’’
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Moglie modifica stato su WhatsApp. "Felicissima!!!Finalmente insieme!!". Così Vania Ardito, moglie di Girone, ha modificato il proprio stato su WhatsApp, dopo la notizia. Al suo stato la signora aggiunge anche la emoticon di una famiglia: un uomo, una donna e due bambini, proprio come il suo nucleo familiare.
Marò, la gioia della signora Girone: "I nostri figli sanno che papà torna a casa"
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Caso Marò, Salvatore Girone torna in Italia: le reazioni su Twitter
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La soddisfazione del governo. Grande la soddisfazione della Farnesina, che negli ultimi giorni aveva intensificato il pressing, affinché i tempi del ritorno fossero brevi . Italia e India, dopo una lunga trattativa, che ha visto anche momenti di tensione, "hanno cooperato nelle ultime settimane per definire le condizioni e le modalità del rientro e della permanenza nel nostro Paese del marò, in pendenza della procedura arbitrale sul caso della Enrica Lexie. Il governo, nell’attesa di accogliere finalmente in patria Girone, rinnova l’impegno a conformarsi alle condizioni e modalità stabilite dalla Corte Suprema indiana", si legge in una nota del ministero degli Esteri. "La decisione odierna è un risultato importante che riconosce l’impegno intrapreso dal governo italiano con il ricorso all’arbitrato internazionale per far valere le ragioni dei nostri due fucilieri di Marina. Con lo stesso impegno l’Italia si presenterà ai prossimi passaggi previsti dal procedimento arbitrale", prosegue la nota.
Garanzia scritta. La decisione della Corte Suprema non è, però, senza condizioni: i giudici hanno chiesto ai legali del fuciliere di depositare una nuova garanzia scritta dell’Italia in cui ci si impegna a far rientrare il marò entro un mese dall’eventuale decisione favorevole all’India sulla giurisdizione da parte del tribunale arbitrale dell’Aja.
La svolta. Il 29 aprile scorso il tribunale arbitrale dell’Aja aveva autorizzato il rientro in Italia del fuciliere della Marina fino alla conclusione del procedimento arbitrale, avviato dal governo, sulla vicenda dei due marò (Girone, appunto, e Massimiliano Latorre, già in Italia con un permesso speciale per gravi motivi di salute, a cui è stato concesso a fine aprile da un tribunale indiano di restare in patria almeno fino al 30 settembre) accusati dall’india di aver ucciso due pescatori ala largo delle sue coste nel 2012. La compagna di Latorre, Paola Moschetti, riferisce la gioia del marò per le sorti del cololega: "Massimiliano è felice, anche ieri su Facebook, nel post pubblicato in occasione del suo compleanno, aveva ribadito il grande desiderio che Girone rientrasse in Italia".
Le reazioni. "Finalmente la notizia che attendevamo da quattro anni. La tua Puglia ti aspetta Salvatore!", ha scritto su Twitter il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Come lui, anche il sindaco di Bari non vede l’ora di riabbracciare il fuciliere: "È una bella giornata. Ti aspettiamo Salvatore. Qui c’è il sole", ha scritto Antonio Decaro
REPUBBLICA.IT 2/5/2016
ROMA - Salvatore Girone sarà in Italia durante l’arbitrato avviato dal governo italiano davanti al Tribunale arbitrale dell’Aja. C’è una prima svolta positiva nella lunga vicenda del marò che insieme al collega Massimiliano Latorre (in Italia con un permesso speciale per gravi motivi di salute) è accusato dall’India di aver ucciso due pescatori al largo delle sue coste nel 2012 nel corso di una missione antipirateria. Il tribunale ha accolto la richiesta italiana, invitando le parti a concordare le modalità del rientro del fuciliere in patria. L’ordinanza verrà resa pubblica domani ma la Farnesina ha confermato l’anticipazione sottolineando che il nostro governo "conta su un atteggiamento costruttivo dell’India anche nelle fasi successive e di merito della controversia". "Grande soddisfazione" è stata espressa dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
"Se la notizia è vera sono strafelice. E’ una notizia meravigliosa. Adesso devo sentire mio figlio e mia nuora per accertare se è vera", è stato il primo commento di Michele Girone, papà del militare. "Ho parlato con il marò Girone che potrà tornare in Italia" della "straordinaria notizia" che viene dal Tribunale internazionale dell’Aja ha detto il premier Matteo Renzi in conferenza stampa a Firenze con il premier giapponese Shinzo Abe. "E’ un passo avanti davvero significativo al quale abbiamo lavorato con grande dedizione e determinazione", ha aggiunto Renzi che ha lanciato "un messaggio di amicizia e collaborazione al grande popolo indiano e al primo ministro indiano" Narendra Modi. "Siamo sempre pronti a collaborare", ha concluso il premier.
"Sono particolarmente contenta anche per le famiglie, visto che da tempo vivono uno stato di ansia rispetto a questa lontananza, è stato il commento della presidente della Camera, Laura Boldrini. "Questo - ha aggiunto Boldrini a margine di un incontro al quale ha partecipato a Bari - conferma che era giusto rivolgersi a un arbitrato internazionale. Sono contenta che l’arbitrato abbia potuto stabilire il rientro del fuciliere".
Marò, Tribunale dell’Aja: "Girone in Italia durante l’arbitrato"
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La Farnesina. "La decisione del Tribunale de L’Aja recepisce le considerazioni legali e di ordine umanitario derivanti dalla permanenza di Girone in India da oltre quattro anni e che avrebbe potuto prolungarsi per altri due o tre anni, tenuto conto della prevista durata del procedimento arbitrale. Il governo - aggiunge ancora la Farnesina - avvierà immediatamente le consultazioni con l’India affinché siano in breve tempo definite e concordate le condizioni per dare seguito alla decisione del Tribunale arbitrale. Il governo sottolinea che la decisione odierna del Tribunale relativa alle misure richieste dall’Italia in favore del Sergente Girone non influisce sul prosieguo del procedimento arbitrale, che dovrà definire se spetti all’Italia o all’India la giurisdizione sul caso della Enrica Lexie", conclude la Farnesina.
Gentiloni a Repubblica: "Così vinceremo l’arbitrato". "Le diplomazie italiana e indiana si stanno mettendo al lavoro per concordare le modalità del rientro di Salvatore Girone. Faremo poi valere le nostre ragioni nella fase di merito dell’arbitrato". Così il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni nell’intervista oggi su Repubblica, in cui il capo della diplomazia italiana affronta anche le problematiche dell’emergenza migranti, la Libia e il caso Regeni. Manifestando il suo convincimento nella correttezza della posizione di Roma, il titolare della Farnesina, ribadisce: quelle esposte dall’Italia nel caso dei Marò sono "ottime ragioni, confido che verranno riconosciute" dal tribunale internazionale investito dell’arbitrato. Gentiloni sottolinea inoltre la "grande solidarietà europea" riscontrata nella vicenda dei fucilieri italiani trattenuti in India per una vicenda conseguente allo svolgimento di una missione anti-pirateria e la "grande professionalità e determinazione della Farnesina, del team legale e dell’intero governo".