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 2016  maggio 26 Giovedì calendario

GRAZIE «Ci sono cose che si possono imparare, e altre no. Benitez mi diceva come calciare il pallone, come dribblare

GRAZIE «Ci sono cose che si possono imparare, e altre no. Benitez mi diceva come calciare il pallone, come dribblare... Io lo ringraziavo. Ci sono cose che non si possono insegnare» (Cristiano Ronaldo, calciatore, parlando dell’ex tecnico del Real Madrid Rafa Benitez). IDEE «I giocatori capiscono come si comporta un allenatore, quello che ti può dare. Ti valutano. Quando capiscono che quello che dici è valido, ti seguono. Sarri è stato bravo a proporsi e a far sì che Higuain e gli altri giocatori del Napoli credessero nelle sue idee» (Fabio Capello, allenatore). STATISTICHE «La storia e le statistiche non ti fanno vincere le finali. È vero che il Madrid ama e vive bene certe partite ma non bisogna peccare di presunzione. Ogni finale va giocata come se fosse la prima, dimenticare il passato e concentrarsi solo sul presente» (Sergio Ramos, calciatore, difensore del Real Madrid finalista di Champions contro l’Atletico). MOMENTI «Ho sperimentato crescita, crollo, ristagno, nuova crescita. Ora è il momento più bello: mai stato così fiero di me» (Luca Dotto, medaglia d’oro agli Europei nei 100 stile libero). CONSERVANTI «Giocavo un tennis rischioso, azzardato, poco amletico. Mai avuto paura in campo. Dicevano che ero pigro, romano, indisciplinato. Forse ero solo curioso. C’era sempre un certo classismo nel giudicarmi: non ero laureato, non venivo dell’alta borghesia e allora? Uscivo con Loredana Bertè e Renato Zero. La libertà mi è sempre piaciuta. Per questo ho lasciato fare al mio talento, senza mai usare conservanti» (Adriano Panatta, ex tennista). BENZINA «Voglio avere giocatori preparati al meglio fisicamente, soprattutto in prima e seconda linea. Nel passato azzurro non sempre è successo: a volte la benzina è durata 20’, altre 40, altre 60, mai fino in fondo» (Conor O’Shea, neo ct della nazionale italiana di rugby). CASA «In Olanda sono impazziti. Ma posso capirlo. Essere il primo olandese a vincere una gara e anche il più giovane è speciale. Per fortuna non sono uscito in strada, ma ho passato tutto il tempo in casa a godermi il momento con la famiglia. Di certo, adesso avrò molti più tifosi» (Max erstappen, pilota di F1, della Red Bull). REGALI «Quando vinsi il primo mondiale sapete cosa feci? Mi regalai una bella motosega» (Sebastian Vettel, pilota di F1, della Ferrari).