Manuela Piscini, QuattroRuote 6/2016, 26 maggio 2016
CRESCITA LENTA 68.539.516
Secondo l’Oica, l’associazione internazionale dei costruttori di automobili, l’anno scorso la produzione globale di autovetture è aumentata dell’1,1%, grazie ai 757.481esemplari in più rispetto ai 67.782.035del 2014. Ben il 58,3% del totale proviene dall’Asia, con la Cina che si conferma, con oltre 21milioni di pezzi e una quota del 30,7%, il primo Paese produttore del mondo. Segue con il 27% l’Europa allargata (come dire, Unione Europea, Russia e Paesi satelliti e Turchia). Distanziati Usa, Canada e Messico con il 10,3%; fanalini di coda Sud America (3,5%) e Africa (0,9%). Quello del 2015 è il miglior risultato di sempre, di fatto trainato dalla crescita cinese; inarrestabile dal 2002 (anno in cui è stato superato il milione di auto prodotte) al 2009 (oltre 10 milioni, per la prima volta più del Giappone); meno esuberante, ma sempre importante, in questo decennio. Al momento, l’unico incremento esponenziale è quello dei veicoli elettrici e ibridi, boom che però puzza d’incentivi truffaldini. Ma torniamo in Europa; secondo l’Acea (che riunisce i costruttori continentali), nel 2012 (ultimo dato disponibile) la produzione di auto e veicoli commerciali leggeri occupava poco più di 1.042.000 addetti, 2,3milioni considerando anche l’indotto (componenti, ricambi ecc.). Con 41,5 miliardi di euro, l’industria automobilistica europea è il settore privato che investe di più in R&D.
Manuela Piscini