Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  maggio 23 Lunedì calendario

NUMERI E GRAFICI MODELLO BORSA, L’ANALISI GUIDA IL MONDO DEL GIOCO

Foto di un moderno operatore di borsa: seduto su una sedia, davanti a una scrivania che conta mediamente sei monitor sovrapposti in due file da tre. Controlla i grafici, gli andamenti generali delle borse internazionali, i dati storici del singolo titolo, le performance dei fondi di riferimento, le indicazioni su larga scala degli acquirenti che fanno oscillare quelle sigle quasi incomprensibili per chi non è del mestiere. Immagine del moderno analista di piattaforme del gambling: occhi su quattro monitor, su ciascuno sono riportarti i grafici prodotti dai provider di gioco sulle scommesse presentate nelle lavagne elettroniche, i moderni computer hanno programmi che lavorano sulla variazione di scommessa tra una puntata su una piattaforma di betting asiatica, comparata a quella proposta in Europa. L’avvenimento sportivo analizzato è il medesimo ma le considerazioni dei quotisti internazionali cambiano a seconda del mercato di riferimento. Mai come oggi, grazie soprattutto al costante scambio di informazioni on line, il mercato del gioco sul web è stato assimilato al più moderno sistema di analisi e piazzamento investimenti sul mercato finanziario. A fine anni Ottanta, nei giorni di fermento e raggiro economico ripresi da Oliver Stone, nelle sale di Wall Street i senior manager pronunciavano sempre la stessa frase mentre spiegavano il lavoro ai neoassunti: “Questa è la borsa, ha le sue regole, non un gioco d’azzardo”. Il crollo di Lehman Brothers, la crisi dei fondi d’investimento ancorati al mercato immobiliare, lo scandalo dei Cds, i credit default swap che hanno mandato in tilt non solo l’economia statunitense, ma l’intero sistema economico occidentale hanno dimostrato quanto poco vere fossero quelle bonarie spiegazioni. Oggi, il più moderno approccio al mondo del gioco, scarta ogni segmento legato all’aleatorietà degli eventi e si concentra incessantemente su un lavoro di analisi riferito ai numeri. Il progresso applicato a programmi di pura statistica ha fatto il resto. Risale a meno di trent’anni fa l’intuizione di come le capacità di calcolo e l’analisi statistica potessero incrociarsi alla perfezione con le regole del gioco: Robert Luketic nel 2008 ha ripreso nel film “21” la storia realmente accaduta, raccontata dal libro Bringing Down the House, di Ben Mezrich sulle vicende di alcuni studenti del MIT (Massachusetts Institute of Technology) che sbancarono i casinò giocando, negli anni Novanta a blackjack, utilizzando un complesso sistema di conteggio delle carte. Ma se quell’episodio si riferisce sostanzialmente a un meccanismo di ingegnoso raggiro delle regole delle case da gioco che vietano il conteggio delle carte (ricordate Rain Man con Dustin Hoffman?) gli analisti del gaming moderno sfruttano alla luce del sole quello che ormai viene definito “grafico borsistico dell’andamento del gioco”. In questi casi la figura del giocatore nulla ha a che vedere con quella del gambler, è la ragione per cui sempre più spesso le caratteristiche dei più moderni “professionisti del gioco digitale” portino a ingegneri informatici, laureati in scienze statistiche, esperti di matematica, tutti in grado di incrociare i concetti base del gaming con sofisticate stringhe di calcolo. La scommessa di per sé è un azzardo, in cui il provider di gioco o il singolo bookmaker hanno quasi sempre una posizione di vantaggio. Ma i giocatori più esperti lasciano da parte qualsiasi considerazione legata alla passione sportiva o alla semplice convinzione personale: il betting si sviluppa esclusivamente puntando sulla differenza di quote presentate sul singolo evento trasformandosi sostanzialmente in una sorta di “arbitraggio”. Questo sistema nel mercato della finanza consiste nell’acquisto/ vendita di un bene o di un’attività e in una contemporanea operazione di segno opposto sullo stesso strumento negoziato su un mercato diverso dal precedente, oppure su uno strumento diverso, ma avente le stesse caratteristiche del primo in termini di payout. Azzeramento del rischio, bassi profitti, moltiplicati però in centinaia di operazioni. Un sistema che il gioco sta copiando sempre più spesso, adattando il sistema ai grafici delle piattaforme di betting internazionali. Il punto di partenza delle scienze statistiche applicate al gioco è quello dell’analisi Bayesiana riferita al betting. Dal nome di Thomas Bayes, un teorico inglese che nel 1700 condusse importanti studi matematici sul calcolo delle probabilità. Anche se il suo lavoro è stato apprezzato soltanto 200 anni dopo, la sua formula è diventata uno dei capisaldi della teoria delle probabilità e oggi l’analisi del betting l’ha riproposta al dettaglio. Nella roulette, anche se Albert Einstein ha sempre sostenuto l’imbattibilità della ruota che gira sui numeri, uno dei metodi più famosi per l’abbattimento della casualità è il sistema Labouchere; il matematico romeno Stefano Mandel nel 1964 studiò un algoritmo per anticipare le estrazioni del Lotto. È un po’ il sogno dei moderni operatori di borsa, anticipare l’andamento grafico di un titolo o di un fondo, senza che gli investimenti si trasformino in scommessa. L’industria del gaming batte la stessa strada. Mai come oggi, grazie soprattutto al costante scambio di informazioni online, il mercato del gioco sul web è stato assimilato al più moderno sistema di analisi e piazzamento investimenti sul mercato finanziario.
Gianluca Moresco, Affari&Finanza – la Repubblica 23/5/2016