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 2016  maggio 24 Martedì calendario

LA FORMULA PER PREDIRE SE LA STORIA DURER


Se non c’è una formula per trovare l’anima gemella, esiste invece un’equazione per tenersela stretta quando la si ha già accanto. Ne è convinta Hannah Fry, matematica del Centro per l’Analisi Spaziale Avanzata dell’University College London, autrice de La matematica dell’Amore (Rizzoli). Secondo la sua tesi, ripresa dal tabloid britannico Mail, e da altre testate a larga diffusione in tutto il mondo, il migliore indicatore per prevedere le sorti di una love story è il livello di positività, o di negatività che un membro della coppia può raggiungere nei confronti dell’altro in una conversazione. Le coppie “a basso rischio” di rottura tendono ad avere più interazioni positive, e mostrano più pazienza verso eventuali battute negative del partner, considerando l’influenza di fattori esterni (l’aver dormito male, lo stress lavorativo, ecc.). In quelle “a più alto rischio” di separazione, invece, si tende a considerare le manchevolezze dell’altro “la norma”, dovute a fattori intrinseci come il classico brutto carattere. La Fray è partita dagli studi eseguiti dallo psicologo John Gottman in collaborazione col matematico James Murray che hanno osservato per anni le interazioni e i parametri biologici di centinaia di coppie, analizzandone battito cardiaco, espressioni facciali, pressione sanguigna, conduttanza cutanea e parole impiegate nei dialoghi per arrivare a comprendere quali fattori rendano il divorzio più o meno probabile e predirne il rischio con un’accuratezza del 90%.
Un’equazione elaborata dai due predice il livello di negatività che il marito o la moglie raggiungerà nel corso di una conversazione. È una formula, in cui ciascuna delle due righe indica quanto infelice si rivelerà la frase pronunciata dalla moglie o dal marito. In entrambe, w e h descrivono l’umore dei due in generale; rwWt e rhHt indicano l’umore che ciascuno ha quando è in compagnia del marito o della moglie; Ihw e Iwh indicano l’influenza comune che entrambi i partner esercitano l’uno sull’altro. Questa variabile, l’influenza reciproca, è per gli studiosi il fattore che più di ogni altro determina il tenore della battuta successiva. Se il marito dice qualcosa di positivo, o si esprime in accordo con la moglie, la risposta di lei sarà tendenzialmente positiva, e viceversa. Ma se la contraria, la interrompe o la deride, verrà ripagato allo stesso modo. La formula, ci tiene a precisare la Fry, vale anche per i non sposati e per le coppie gay. Tuttavia, spiega la matematica nei suoi video-talk diffusi ovunque grazie al web, lasciar correre di fronte alle intemperanze del partner si rivela alla lunga deleterio. Le coppie più affiatate, dati alla mano, sono quelle in cui la soglia di negatività è più bassa: in cui, cioè, si tende a non lasciar passare, a rinegoziare e ridiscutere ogni singola cosa che non va, senza accumulare, quindi, una rabbia che poi esplode all’improvviso.