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 2015  maggio 20 Mercoledì calendario

LA GERMANIA SENZA UN CENTRO DI GRAVITÀ

La politica della Germania sta diventando instabile. Non è successo di frequente nel dopoguerra. Soprattutto, poche volte lo stato della stabilità amata dai tedeschi è stato così importante per il resto d’Europa, vista la centralità che ha assunto Berlino dalla crisi finanziaria del 2008 in poi. Fino all’estate scorsa, si parlava dell’alta probabilità che Angela Merkel rimanesse cancelliera fino al 2021, cioè che vincesse anche le elezioni dell’autunno 2017. Poi è arrivata la crisi dei profughi e in dicembre ci si domandava se la “leader d’Europa” avrebbe resistito in carica un anno, fino alla fine del 2016, con alcuni importanti commentatori - ad esempio Gideon Rachman del Financial Times - che rispondevano di no. Ora, Frau Merkel ha un po’ recuperato, probabilmente arriverà alla fine della legislatura. Un sondaggio recente ha però rivelato che il 64% dei tedeschi non vorrebbe affidarle un quarto mandato (il primo è del 2005).
L’instabilità non riguarda solo la cancelliera. Il partito socialdemocratico (Spd), per anni architrave della politica tedesca e guida della sinistra di governo in Europa, è in una crisi senza precedenti. Alcuni sondaggi lo danno sotto al 20%, tallonato dal partito nuovo e destabilizzante del quadro politico, la AfD, Alternativa per la Germania di ispirazione anti-immigrati e anti-euro, vicina al 15. Dal momento che anche l’Unione Cdu-Csu non è in gran forma, data tra il 30 e il 34% e in calo, la possibilità che dopo le elezioni del 2017 non si possa formare nemmeno un governo come quello in carica, di Grande Coalizione tra Unione e Spd, è una possibilità concreta: i due partiti popolari storici che hanno dominato per quasi 70 anni la scena tedesca potrebbero non arrivare al 50%.

Le critiche alla cancelliera. È un terremoto politico con diramazioni certe nel futuro. Il 48% dei tedeschi, per esempio, vorrebbe un prossimo governo Cdu-Csu-Verdi. Al momento non avrebbe i numeri, ma li potrebbe raggiungere se diventasse una prospettiva politica, magari con l’aggiunta dei liberali. Il problema è che questo aprirebbe uno spazio immenso alla destra della Cdu di Frau Merkel, e a occuparlo ci penserebbe AfD. Già oggi, la cancelliera è criticata da pezzi non insignificanti del suo partito per essersi spostata troppo a sinistra su rifugiati, ecologia, economia. Se tornasse a destra, però, potrebbe perdere l’appoggio della Spd al governo attuale e magari futuro. Prepariamoci dunque a una Germania diversa, forse senza Merkel e politicamente instabile.