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 2016  maggio 14 Sabato calendario

COPPIE? NO TRIPPIE. COMUNQUE AFFOLLATE

Fra vent’anni mi auguro parità economica ed equità amorosa, un’uguale divisione nella cura delle relazioni e dei figli. Fra vent’anni uomini e donne avranno probabilmente più relazioni contemporaneamente, perché innamorarsi è un compito biologico, l’attrazione fatale è inevitabile, incontrarsi dà sicurezza; perché solo all’interno di una relazione si possono curare quei traumi che ci hanno segnato da piccoli.
Una relazione sarà di gioco, un’altra servirà da stimolo, una funzionerà da riparo e da protezione e un’altra ancora permetterà di sognare e di raccontarsi. Si chiameranno amori? Non sempre. I rapporti saranno poco conflittuali, senza gelosia e senza possesso. A seconda dei casi e dei momenti saranno sessuali, intensi oppure ordinari, distratti o esclusivi, rilassati oppure fonte di ansia. In base a quanto ognuno sa investire, perché ognuno è diverso nella capacità di condividere ciò che ha a disposizione. Tra vent’anni mi auguro uguali possibilità di incontro e conoscenza, la possibilità di frequentare chi si vuole. L’innamoramento sarà mantenuto dalla non definizione dei rapporti; sarà questa scelta costante a farne durare alcuni e a spegnerne quasi subito molti altri. Stare soli sarà considerato normale e stare insieme un dono che la vita può fare. I matrimoni saranno a tempo e ci si potrà sposare di nuovo con la stessa persona, per scegliersi ancora, per mantenere vivo il rapporto. Le separazioni non saranno traumatiche, perché i giovani avranno imparato che ci vuole molto amore per separarsi e molta cura per stare insieme. Le famiglie si allargheranno, i bimbi avranno dei “papà-veri” e dei “papà-finti” e non sarà il sangue ma le cose fatte insieme a stabilire le parentele e le coabitazioni. La fedeltà sarà a se stessi e ai propri valori e nessuno apparterrà a nessun altro. Coppie, trippie (tre persone), gruppi di persone che condividono una passione o un progetto metteranno su famiglia insieme.
Accettazione, trasparenza, pansessualità, netloving diventeranno pratiche condivise. Più rapporti contemporaneamente oppure uno solo, ciascuno come crede meglio per sé. Contratti onesti, pochi sotterfugi, l’intento di centrarsi ciascuno per suo conto, senza usare gli altri per fini egoistici. Poche regole e tanta possibilità di scegliere e sperimentare. Pochi permetteranno che la relazione venga usata come “vomitatorio”, che si metta in comune il peggio di sé. Sto delirando? Personalmente non lo credo. Mi domando però: saremo più felici di ora?