Giampaolo Visetti, Affari&Finanza – la Repubblica 16/5/2016, 16 maggio 2016
TOPOLINO VA IN AUTO DEI CONSUMI DI SHANGHAI
Per stimolare i consumi interni, la Cina punta anche su Topolino. Il 16 giugno è fissata l’inaugurazione del nuovo parco divertimenti Disney a Shanghai, che segue quello storico di Hong Kong. A un mese dal via, nella capitale finanziaria si annuncia l’evento economico dell’anno. Durante i fine settimana le aperture test nel sesto resort Disney fuori dall’America, il più vasto del pianeta, registrano maxi-code in negozi, hotel e attrazioni. L’investimento è di 5,5 miliardi di dollari e punta ad attirare 15 milioni di turisti all’anno. Entro tre ore di viaggio abitano 330 milioni di cinesi, il doppio a meno di cinque ore. La stessa percorrenza amplia l’attrattività del parco di Shanghai a Corea del Sud, Giappone, resto della Cina e parte del Sudest asiatico, la regione più popolata della terra e con la classe media più numerosa. Nella prima domenica di accessi-prova, 40 mila visitatori e 10 mila dipendenti del parco hanno preso d’assalto la nuova metropolitana che conduce alla fermata Disney di Pudong, accanto al parco vasto oltre 400 ettari. La classe media cinese conta più di 400 milioni di consumatori, con una spesa interna che cresce del 17% all’anno. Il 30% di questi consumi sono destinati al tempo libero e ai viaggi: i vertici Usa della Disney considerano l’investimento a Shanghai come «la più grande opportunità di business dal 1960», quando fu inaugurato il primo parco divertimenti in Florida. Si tratta anche della più ricca partnership privata Cina-Stati Uniti, aperta a migliaia di azionisti di tutto il mondo. Treni-missile e compagnie aeree hanno già messo in campo collegamenti speciali e mezzi dedicati, allestiti in stile cartoon. Per gli shopping center e gli hotel di Shanghai, tra cui svetta sempre a Pudong l’appena inaugurato grattacielo più alto dell’Asia, si profilano affari record. Lo stesso presidente Xi Jinping, impegnato in una campagna nazionalista di recupero delle tradizioni cinesi, ha citato il nuovo parco Disney come l’esempio della futura cooperazione con l’Occidente orientata al capitalismo. L’evento economico rivela così la sua emblematica valenza politica: i cinesi prenderanno d’assalto le giostre americane a 50 anni esatti dallo scoppio della Rivoluzione culturale di Mao Zedong e a 40 anni dalla sua morte. La loro febbre consumista contribuirà a salvare la crescita della Cina, che sostiene le speranze di ripresa in Occidente. Per i mercati, l’ultimo castello Disney in Oriente vale molto più di una fiaba. Bob Iger, Ceo della Walt Disney Corporation: ha realizzato a Shanghai il più grande fra tutti i parchi divertimenti della casa
Giampaolo Visetti, Affari&Finanza – la Repubblica 16/5/2016