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 2016  maggio 16 Lunedì calendario

VEGAS, I BOND E IL RISCHIO GRANULA RIZZATO

Giuseppe Vegas, presidente della Consob, è anche un esperto di diritto ecclesiastico. Autore di “Spesa pubblica e confessioni religiose”, sembra che non molti condividano i suoi argomenti devoti. Ma una certa aura curiale lo circonfonde nel lessico velato (o piuttosto reticente) e nel perdono, soprattutto quando è autoconcesso a se stesso. “La Consob – ha rivendicato la settimana scorsa alla sesta assemblea annuale da lui presieduta – non ha nulla da rimproverarsi nel collocamento dei bond subordinati” che hanno condotto alla disperazione migliaia di piccoli risparmiatori. Affermazione che, esclusa qualche timida messa a punto, non ha prodotto rumorose sommosse di occhiuti osservatori. Ex senatore berlusconiano, ex deputato, ex viceministro di Tremonti, Vegas fu proiettato alla Commissione di controllo sulle borse, dopo un confronto tra il ministro e Gianni Letta, e già designato all’organo di controllo, il 14 dicembre 2010 ebbe il buongusto di andare a votare per la confermare la fiducia, tutt’altro che scontata, al governo Berlusconi. Magnifico esempio per un’autorità che dovrebbe garantire il massimo dall’autonomia. Ma si sa, in Italia la sottomissione fa premio sull’indipendenza. “Abbiamo fatto il nostro dovere – si è autoassolto l’onorevole Vegas – stiamo verificando ciò che è successo in fase di collocamento”. Ma come stiamo verificando? E’ dal 2012 che Banca Etruria è sull’orlo del baratro e sono anni che pratica la “granularizzazione” della raccolta, cioè vende i bond pericolosi ai piccoli risparmiatori, quelli che andrebbero tutelati perché gli altri i propri affari li sanno fare bene. Per i primi fino al 2009 c’erano delle belle tabelline di quattro pagine contenenti i tragici “scenari probabilistici” di quei titoli. Perdite, perdite e ancora perdite. Ma a un certo punto le tabelline che poteva capire anche il più piccolo dei miei nipoti svaniscono nel nulla e il presidente della Consob restituisce quei tomi di centinaia di pagine incomprensibili ai più. L’Associazione bancaria, tutt’altro che estranea alla decisione, esulta. Evviva la vendita “granulare”. Del resto – ha vantato l’onorevole Vegas – l’ammontare delle obbligazioni subordinate emesse dalle quattro banche e in mano ai risparmiatori era di 374 milioni di euro, cioè l’1,17 per cento del totale dei bond subordinati detenuti dai clienti retail”. Come dire che le cifre sono così piccole che non c’è da farne una tragedia e che in fondo truffare poco è come non truffare. Per fortuna, la Procura di Arezzo la pensa diversamente. I funzionari di Banca Etruria hanno falsificato i questionari Mifid dei clienti . E lo hanno fatto - come ha scritto Il Corriere della Sera - con la copertura della Consob. Nel prospetto informativo di oltre 150 pagine dell’estate 2013 approvato dalla Consob non era infatti specificata la percentuale di rischio. A Vegas, più che il commissario che tutela i piccoli risparmiatori, è sempre piaciuto fare il facilitatore di operazioni di sistema, come nell’operazione di fusione tra Unipol e Sai. Il controllore al tavolo con i controllati. Speriamo che Renzi non esaudisca le sue aspirazioni di sistema, e che non ce lo imponga alla Consob fino al 2017. a.statera@repubblica.it Il presidente della Consob Giuseppe Vegas
Albero Statera, Affari&Finanza – la Repubblica 16/5/2016