Notizie tratte da: Raffaele Cantone, Gianluca Di Feo, Il male italiano. Liberarsi dalla corruzione per cambiare il Paese, Rizzoli, pagine 198, 17,50 euro, 17 maggio 2016
LIBRO IN GOCCE NUMERO 103 (Il male italiano. Liberarsi dalla corruzione per cambiare il Paese) Vedi Biblioteca in scheda: 2309677 Vedi Database libro in scheda: 2310239 L’INSOSTENIBILE TASSA OCCULTA DELLA CORRUZIONE – Impatto
LIBRO IN GOCCE NUMERO 103 (Il male italiano. Liberarsi dalla corruzione per cambiare il Paese) Vedi Biblioteca in scheda: 2309677 Vedi Database libro in scheda: 2310239 L’INSOSTENIBILE TASSA OCCULTA DELLA CORRUZIONE – Impatto. Nel 2012 uno studio ha valutato che l’impatto del malaffare sull’economia è di 60 miliardi di euro l’anno, e che l’effetto sui costi della res publica è, in media, una “tassa” del 40% in più. Festa. «A noi ce danno 900mila e io il lavoro lo faccio fa’ a un altro per sessantadue» (un imprenditore romano dopo aver vinto una gara). Costi. Le spese per i lavori della Metro C a Roma sono aumentate di 700 milioni di euro; l’alta velocità tra Brescia e Verona costa oggi 70 milioni per chilometro. Diplomatici. Raymond Fisman e Edward Miguel, ricercatori della Columbia University e dell’Università della California, volevano studiare quanto le norme sociali influiscano sul comportamento delle persone. Hanno studiato le multe per divieto di sosta inflitte ai diplomatici Onu di stanza a New York, i quali, godendo dell’immunità, possono infischiarsene delle eventuali sanzioni. Risultato: il personale proveniente da Paesi dove l’onestà è un valore tenuto in alta considerazione tende a rispettare le regole anche senza dover subire punizioni. E viceversa. In questa classifica gli italiani sono finiti cento posizioni più in basso rispetto a Svezia e Norvegia. Detenuti. Detenuti italiani reclusi nelle carceri nel 2013: 65mila. Di questi, condannati per corruzione: 11. Percorso. I condannati per corruzione condividono lo stesso percorso destinato a ladri e rapinatori, ovvero l’affidamento in prova al servizio sociale. Protezione civile. L’indagine della procura di Firenze sui grandi eventi, che aveva fotografato l’evoluzione delle vecchie tangenti in una realtà vischiosa capace di avvolgere persone e istituzioni con denaro, favori e sostegno alle carriere, aveva dimostrato che persino la Protezione civile, allora considerata una delle branche più efficienti dello Stato, si era trasformata in un groviglio di sprechi e interessi personali. Expo. Quella volta che uno dei responsabili tecnici dell’Expo fu ricevuto dai finanzieri della squadra di Cantone per illustrare la situazione dei cantieri, e di fronte a una serie di anomalie che i militari gli contestavano, rispose: «Io devo fare gli appalti, non mi sono iscritto a un campionato della trasparenza». Il colonnello ribatté a muso duro: «Lei all’Autorità anticorruzione queste cose non può dirle. Si tratta di soldi pubblici, non dei suoi». E lo fece uscire dalla stanza. Caserta. Francuccio Zagaria, cognato del padrino casalese Michele, che aveva un ufficio abusivo nell’ospedale di Caserta, dove riceveva i suoi questuanti: assegnava appalti, intascando in cambio decine di migliaia di euro al mese, grazie ai referenti al vertice dell’Azienda sanitaria cui riusciva a imporre le sue decisioni. Quando morì, fu la moglie a sostituirlo nella riscossione delle quote e nei rapporti con i dirigenti. Favori. Nei Paesi anglosassoni, se un senatore approva uno stanziamento che favorisce una società, i cittadini hanno il diritto di sapere se quella ditta lo ha sostenuto in campagna elettorale. Stati Uniti. Per combattere la corruzione negli Stati Uniti vengono usati agenti provocatori sotto copertura che offrono tangenti ai politici e ne testano l’onestà. Protocollo. «Alla nascita dell’Autorità una docente universitaria ha voluto incontrarmi. Era una persona impegnata sui temi della legalità e della lotta alle mafie, quindi l’ho ricevuta volentieri. Mi ha detto che le sarebbe piaciuto diventare consigliere dell’Autorità, ma i termini per il bando erano chiusi. La sua replica è stata sorprendente: “E che problema c’è? Facciamo in modo che non siano chiusi, ci inventiamo un protocollo alla buona”». Trasparenza. «La trasparenza nella pubblica amministrazione scoraggia l’assalto dei corrotti». Giorgio Dell’Arti, Il Sole 24 Ore 17/5/2016