Lettera43.it 16/5/2016, 16 maggio 2016
IL PRIMO TRAPIANTO DI PENE NEGLI STATI UNITI
È durato ben 15 ore l’intervento di trapianto del pene su un uomo di 64 anni del Massachussets, Thomas Manning. L’operazione, effettuata tra l’8 e il 9 maggio al Massachusetts General Hospital di Boston, è la prima del genere negli Usa. Il trapiantato, che ha ricevuto l’organo da una persona deceduta, era stato amputato a causa di un tumore. A riportare la notizia il quotidiano Usa The New York Times.
TECNICA SPERIMENTALE. Nel mondo ci sono stati solo altri due casi analoghi: uno nel 2006 in Cina, fallito, l’altro nel 2014 in Sudafrica, che ha permesso a un uomo di diventare padre. «Siamo cautamente ottimisti sull’esito dell’intervento», ha spiegato il chirurgo Curtis L. Cetrulo, «si tratta di tecniche ancora nuove». L’operazione è infatti ancora sperimentale, parte di un programma di ricerca che punta ad aiutare sia i veterani di guerra che hanno subito mutilazioni pelviche sia le persone che hanno subito un’asportazione a causa di un cancro.
Per prepararsi all’intervento un team di 12 chirurghi e 30 infermieri ha eseguito prove di prelievo da cadavere per tre anni. Al momento non si prevede di praticare il trapianto su transessuali.
LA RIPRESA IN ALCUNE SETTIMANE. L’uomo non aveva più una vita sessuale e doveva urinare seduto. Per poter essere operato ha dovuto attendere che fosse disponibile un organo con una carnagione simile alla sua e, naturalmente, dello stesso gruppo sanguigno. Se tutto andrà secondo i piani, Manning avrà la possibilità di orinare normalmente nel volgere di poche settimane. La ripresa della funzione sessuale richiederà tempi più lunghi, si parla di molte settimane se non di mesi.
DUE PERSONE IN LISTA D’ATTESA. Altre due persone faranno ricorso all’intervento. Una di loro è un ex militare ferito in Afghanistan, l’altro è invece un uomo mutilato a causa di un incidente in auto. Il costo dell’operazione dovrebbe oscillare fra i 50 mila e i 70 mila dollari ma al momento, trattandosi ancora di una procedura sperimentale, al momento è eseguita gratuitamente.
FOCUS SUGLI EX MILITARI. Sono comunque i veterani l’obiettivo principale dei medici statunitensi. Il tasso di suicidi tra chi riporta danni ai genitali o comunque al sistema urinario è alto. «Ci sono ragazzi tra i 18 e i 20 anni che pensano di non avere mai più un’intimità e una vita sessuale», spiega Cetrulo. Tra il 2001 e il 2013 1.367 militari statunitensi, quasi tutti sotto i 35 anni, in Iraq e in Afghanistan hanno subito danni all’apparato genitourinario, come riportato dal dipartimento della Difesa.