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 2016  maggio 16 Lunedì calendario

BASSI PER SETTE

Una ragazza tedesca ha fatto causa alla Lufthansa perché non le hanno permesso di diventare pilota: troppo piccola, un metro e 61 e mezzo, mentre l’altezza minima è di 1,65. La norma discrimina il 50% delle donne tedesche, che pur sono considerate delle Valchirie da noi italiani, ha sostenuto l’avvocato difensore. Alla fine si è giunti a un compromesso. La ragazza non siederà ai comandi di un Airbus, ma ha ricevuto 14.175 euro di indennizzo (Giardina, ItaliaOggi).


Alla Klm vanno bene anche un metro e 57. Una portavoce della compagnia spiega che i sedili e i comandi possono essere aggiustati sulle misure del pilota (ibidem).


Alla Maximilian universität di Monaco hanno stilato una regola che dovrebbe valere per molte professioni e mestieri: «Quella del 5/95», spiega la professoressa di medicina del lavoro, Uta Ochmann, secondo cui si esclude il 5% delle donne più basse dell’altezza media, cioè che arrivino al metro e 55, e gli uomini che siano più alti del restante 95% della popolazione, cioè un metro e 92». «Un’infermiera piccolina potrebbe avere delle difficoltà a sollevare un paziente pesante», spiega Frau Ochmann. «Ma potrebbe vincere una medaglia alle Olimpiadi nella corsa» (ibidem).

Un vigile del fuoco nel Baden-Würrtemberg deve essere alto come minimo un metro e 60, nella vicina Baviera almeno uno e 65 (ibidem).


Giorgio Vasari nelle sue Vite analizzò coloro che «son creati dalla natura piccoli di persona e di fattezze». E concluse che «se non cominciano cose difficili e quasi impossibili, e quelle non rendono finite con maraviglia di chi le vede, mai non danno requie alla vita loro».

Cardarelli, riferendosi alla bassezza del pittore Amerigo Bartoli, quando gli chiedevano dov’era, rispondeva: «L’ultima volta che l’ho visto stava passeggiando sotto il tavolo» (alla stessa domanda, in un’altra occasione: «Cosa volete che ne sappia? Non sono mica un principe del Rinascimento, che va in giro col nano!»).


Henry Jaglom e Orson Welles discutono sulle persone basse. [Inizia Jaglom] «Io non ho nulla contro le persone basse».
«Nemmeno io. So solo che cos’hanno loro contro di me. Un dittatore alto non è mai esistito. Mai».
«O dio santo».
«Fammi un nome. Sono tutti al di sotto del normale».
«Mussolini era basso?»
«Bassissimo».
«Franco?».
«Basso. Hitler era basso. Anche quelli che magari ti potrebbero piacere un po’ di più, come Tito: un piccoletto. Stalin: un piccoletto».
«Una nuova teoria della storia».


Benito Mussolini era alto 1,68 centimetri, Hitler 1,69, Stalin 1,65, Tito 1,60.

Lionel Messi è alto 168 centimetri.


Napoleone Bonaparte era alto 1,55 centimetri, Mozart 1,52 centimetri. Attila, re degli Unni, non raggiungeva il metro e mezzo. Benito Juarez, eroe nazionale del Messico, di cui fu Presidente fino al 1872, era alto 1,37 centimetri. Altri bassi famosi: Napoleone (1,53), Luigi XIV (1,56), Alessandro il Grande (1,50), Carlo Magno (1,51), Attila (1,54) e Tamerlano (1,45). Al Capone (1,63) e Toto’ Riina (1,50). Marilyn (1,62), Marlon Brando (1,65), Dustin Hoffman (1,58), Woody Allen (1,63), Paul Newman (1,62).

Humphrey Bogart che misurava 1,64 e si rialzava coi tacchi.

Il leader della Corea del Nord, Kim Jong Il, alto un metro e 60, famoso per le scarpe montate su zatteroni.


Gabriele d’Annunzio – tre medaglie d’argento, una d’oro, svariate decorazioni per imprese di guerra – dovette dichiarare il falso per essere arruolato. Era alto 1,58, si inventò cinque centimetri in più.

Vittorio Emanuele III, il più piccolo dei Savoia col suo metro e 52 e per questo soprannominato «sciaboletta», costrinse il regio esercito italiano ad abbassare la statura per il reclutamento, ché altrimenti si sarebbe dovuto riformare anche il re.

Amintore Fanfani, alto un metro e 63, chiedeva senza problemi pacchi di giornali per meglio arrivare al microfono nei comizi.

L’anoni¬mo parlamentare che nel 71, du¬rante il voto per far eleggere Amintore Fanfani capo dello Sta¬to, scrisse sulla scheda: «Nano maledetto, non verrai eletto».

Amintore Fanfani (1,63) scrisse un elogio dei brevilinei che, pubblicato nel 1936 a cura dell’Università Cattolica, dove Fanfani insegnava Storia economica, fu così giudicato dal Duce (1,66): «E’ magnifico, ma con un unico difetto: è un po’ lungo».

Studiando i quadri di Gentile Bellini e di Tintoretto, il ventottenne professor Fanfani elabora tabelle e trova che nei ritratti del primo sono prevalenti i brevilinei e in quelli del secondo i longilinei e da qui spiega il rigoglio dell’ Italia del Trecento – Quattrocento e la crisi dell’ Italia del Quattro – Cinquecento. Allora Fanfani leggeva la storia come lotta tra brevilinei e longilinei e vedeva nella vittoria degli uni sugli altri il prevalere della produzione sul consumo, dell’ accumulazione sulla dissipazione, della crescita sulla crisi, in definitiva del Bene sul Male.

Fanfani che trovava i longilinei «ipertiroidei, iposurrenalici e ipogenitali» e i brevilinei «ipotiroidei» e «ipergenitali».

«Vile, tu uccidi un uomo corto» (Fanfani, da leader democristiano, ai giornalisti impertinenti).

«Nano di Venezia, non rompere i coglioni» (Umberto Bossi rivolto al ministro Renato Brunetta nel 2001, durante il comizio di Ferragosto a Ponte di Legno)

«Dicono che sia nano. Non è vero: sono alto un metro e 71» (Berlusconi).

Silvio Berlusconi, sopran¬nominato «Al Tappone» da Tra¬vaglio.

Berlusconi, quando è nato il nipotino: «Finalmente uno più piccolo e più pelato di me».

Per vanificare la leggenda di calzature con super-tacco occulto, un paio di volte Berlusconi, allora presidente del Consiglio, si tolse una scarpa mostrando la mancanza di reconditi rialzi. Esauritasi la storia delle scarpe, si andò comunque accumulando una consistente aneddotica berlusconiana riguardo a cuscini, pedane e tribunette ad effetto rialzante.

Nicolas Sarkozy è alto 165 centimetri. La moglie Carla Bruni, per non farlo sfigurare in pubblico, aveva rinunciato ai tacchi.

Sarkozy quando era presidente è stato accusato più volte di indossare scarpe «maggiorate» e in diverse occasioni è stato fotografato fermo sulle punte dei piedi per non apparire troppo più basso rispetto agli altri leader mondiali e anche rispetto alla moglie Carla Bruni. Nel 2009, durante la commemorazione del sessantacinquesimo anniversario dello sbarco in Normandia, fu immortalato mentre teneva il suo discorso su uno sgabellino per non sfigurare rispetto a Barack Obama, che in precedenza aveva parlato dallo stesso podio.

Il filosofo domenicano del XIII secolo sant’Alberto Magno era così basso che durante una udienza in Vaticano, il Papa, credendolo inginocchiato, lo invitò ad alzarsi in piedi.

Gigi Vesigna, direttore di Tv Sorrisi e Canzoni per oltre vent’anni, raccontò che tra Raffaella Carrà e Mina «ufficialmente non ci fu mai rivalità. Però quando fecero insieme Milleluci, io feci una copertina di Tv Sorrisi e Canzoni con loro due, e metterle d’accordo fu una via crucis. Raffaella soffriva il complesso dell’altezza, e così per avvicinarsi a Mina mise degli zatteroni con una zeppa pazzesca. Mina, che non voleva dargliela vinta, si infilò delle scarpe altissime, e si innescò una corsa al rialzo; in più il fotografo usò degli obiettivi che allungavano. Alla fine le foto erano assolutamente sproporzionate».

Angela Merkel ama gli uomini bassi, in particolare Dustin Hoffmann.


Secondo il libro Stature and Stigma di Martel e Biller, «gli uomini bassi sono meno maturi, meno positivi, meno sicuri, meno virili, meno capaci, meno estroversi, più inibiti, più timidi e più passivi».


L’antropologo Thomas Gregor scoprì che nella tribù dei Mehinaku, nella foresta amazzonica, «i tre uomini più alti avevano avuto tante relazioni quanto i sette uomini più bassi, sebbene la loro età media fosse la stessa».


Nella preistoria gli uomini bassi erano considerati i più sexy. E’ la tesi di uno studio dell’Università statunitense dello Utah: tra gli australopitechi, vissuti circa quattro milioni di anni fa e alti in media un metro e 23, la bassa statura consentiva di combattere meglio e di conseguenza garantiva ai maschi un enorme sex appeal. Il professor David Carrier, in un articolo pubblicato sulla rivista "Evolution": «Le gambe corte e un fisico compatto assicuravano agli australopitechi il successo nella lotta per le femmine». Non solo: gli uomini più bassi, probabilmente consapevoli di questo vantaggio, erano anche i più aggressivi. Gli standard estetici sono cambiati già nella preistoria, due milioni di anni fa, quando l’uomo delle caverne ha iniziato a servirsi di armi per difendersi. A quel punto il fascino delle gambe corte è venuto meno e l’altezza della specie ha cominciato ad aumentare, in un’inversione di tendenza che dura tuttora visto che gli umani, sia uomini sia donne, crescono in altezza di generazione in generazione.


Uno studio dei ricercatori inglesi della Exeter Medical School di Devon (pubblicato sul British medical journal) dimostra come l’altezza, per gli uomini, si traduca in uno stipendio più alto. Ogni sette centimetri in altezza corrispondono, per lui, a quasi due mila euro in più l’anno. In altre parole: un impiegato alto 1 metro e 82 guadagnerà, nell’arco della sua vita, quasi 90 mila euro in più rispetto ai colleghi bassi. Per arrivare a questa conclusione gli scienziati hanno utilizzato la banca dati genetica di 120 mila persone (fra 40 e 70 anni) mettendo a confronto i geni associati all’altezza con i salari. Dall’analisi di 400 varianti genetiche coinvolte nell’altezza, si è visto che chi possiede un Dna «alto», per così dire, si ritrova più ricco degli altri.


Le donne basse di statura vivono più a lungo. I risultati di una ricerca condotta all’Albert Einstein College of Medicine dell’Università di Yeshiva di New York mostrano infatti che le donne meno alte hanno una speranza di vita più lunga della media. La spiegazione è nel fattore di crescita IGF-I, un mediatore chimico regolato dall’ormone della crescita. I ricercatori hanno studiato un campione di 450 ashkenazi, una popolazione di ebrei diffusa nell’Europa dell’est, discendente da un’unica grande "famiglia" e caratterizzata quindi da un patrimonio genetico molto uniforme. Dalle analisi risulta che alcune mutazioni genetiche diffuse in questo gruppo producono – soprattutto tra le donne – una malformazione del fattore IGF-I, connessa sia con la bassa statura che con la maggiore durata della vita.

La donna più piccola del mondo, l’indiana Jyoti Amge, è alta 63 centimetri.

Chandra Bahadur Dangi, il nepalese entrato nel Guinness dei primati come uomo più basso del mondo per i suoi 54,6 centimetri, morto nel settembre 2015 in un ospedale degli Stati Uniti all’età di 75 anni. Unico tra i suoi parenti a soffrire di nanismo primordiale, nel momento in cui era stato misurato per entrare nel libro dei record - era il 2012 - pesava 14 chili e mezzo.

«Non amo mettermi in mostra, non vado alle feste. Prima di tutto sono bassa, molto bassa. Per me è impossibile guardare le persone in faccia: le guardo all’altezza dell’ombelico, vedo le loro narici e i peli dentro. E’ orribile» (Isabel Allende, della sua statura).

Nicole Kidman dopo il divorzio da Tom Cruise (1,70): «Ora posso tornare a mettere su i tacchi».