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 2016  maggio 13 Venerdì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - PIZZAROTTI SOSPESO DAL M5S


REPUBBLICA.IT
"Pizzarotti sospeso dal Movimento 5 stelle: la trasparenza è il primo dovere". Lo scrive su Twitter Beppe Grillo, che rimanda a un post sul suo blog. La ’colpa’ del sindaco di Parma è quella di aver nascosto per tre mesi la notizia dell’avviso di garanzia per le nomine del teatro Regio. Avviso che Pizzarotti avrebbe ricevuto a febbraio e di cui avrebbe informato il Movimento soltanto ieri. "La trasparenza è il primo dovere degli amministratori e dei portavoce del Movimento 5 stelle", sottolinea Grillo. Dura la replica di Pizzarotti: "Ad una mail anonima non fornisco nessun documento", scrive. "Inoltre, voi da mesi non rispondete alle mail su cui chiediamo chiarimenti" sul Consiglio comunale della città. Poi fa sapere: "Non mi dimetto". E più tardi, in conferenza stampa aggiunge: "Parma va avanti, non c’è nessuna crisi, giunta e consiglieri siamo tutti allineati".
E la Rete si divide. Crescono di minuto in minuto i commenti sul blog di Beppe Grillo: C’è chi critica la decisione ("Non vedevate l’ora") e chi la appoggia e chiede il pugno duro anche contro l’altro sindaco indagato, quello di Livorno Filippo Nogarin a cui Luigi di Maio, vicepresidente della Camera e big del M5s, ha accordato una sorta di ’fiducia a tempo’. Ma sul blog i militanti incalzano: "Non possiamo arretrare di un millimetro sulla questione morale".
La vicenda. Il primo cittadino di Parma e l’assessora alla Cultura Laura Ferraris sono indagati per abuso d’ufficio per la nomina di Anna Maria Meo a direttore generale del Teatro Regio e di Barbara Minghetti consulente per lo sviluppo e i progetti speciali. Altri tre membri del consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro Regio all’epoca della nomina, nel gennaio 2015, Giuseppe Albenzio, Silvio Grimaldeschi e Marco Alberto Valenti sono stati iscritti nel registro degli indagati per lo stesso reato.
L’affondo di Grillo. "Nonostante la richiesta, inoltrata da ieri e a più riprese, di avere copia dell’avviso di garanzia e di tutti i documenti connessi alla vicenda per chiudere l’istruttoria avviata in ossequio al principio di trasparenza e già utilizzato in casi simili o analoghi - prosegue Grillo - non è giunto alcun documento. Preso atto della totale mancanza di trasparenza in corso da mesi, nell’impossibilità di una valutazione approfondita ed oggettiva dei documenti e per tutelare il nome e l’onorabilità del Movimento 5 stelle si è proceduto alla sospensione. Non si attendono le sentenze per dare un giudizio politico".
Le differenze tra Nogarin e Pizzarotti. L’avviso di garanzia per il sindaco di Parma era arrivato a febbraio, ma solo ieri, in serata, i vertici M5s l’hanno appreso da fonti stampa. Nei contatti tra lo staff delle comunicazione di Roma e gli uomini del sindaco ducale era stato detto, assicurano fonti 5 Stelle, che il primo cittadino aveva saputo di essere stato indagato solo da qualche giorno. Così ieri sera, per i vertici del Movimento, la data di febbraio ha assunto il sapore amaro della beffa. Alla quale si è aggiunto il mancato invio di copie dei documenti richiesti, a partire dall’avviso di garanzia. Da qui, la decisione di sospendere il sindaco ’ribelle’, con cui da tempo non correva buon sangue.
Diverso il discorso per il sindaco di Livorno. "Nogarin ci ha messo al corrente di tutto - spiega una fonte del Movimento - ci ha girato tutte le carte, ha informato il Movimento e i livornese, che hanno saputo dell’avviso di garanzia in tempo reale. Pizzarotti ha preso in giro tutti, con un atteggiamento che cozza con i valori del Movimento. E’ mancata trasparenza".
La replica di Pizzarotti. "Mesi che Parma chiede chiarimenti, privati e anche pubblici. Totalmente ignorati. Parlate addirittura di trasparenza. E questa sarebbe trasparenza?", scrive su Facebook il sindaco che posta sul social network lo scambio di mail avuto ieri con lo ’staff di Beppe Grillo’, che chiedeva al sindaco parmense copia dei documenti sull’inchiesta che lo vede coinvolto, avviso di garanzia compreso.
Una mail alla quale Pizzarotti risponde gelido intestandola a ’gentilissimo anonimo staff’, e sottolineando che da "mesi non rispondete alle diverse mail in cui chiediamo chiarimenti in merito alla situazione del nostro consiglio comunale, forse dovreste preoccuparvi anche di quello. Per ulteriori approfondimenti - chiude il sindaco la sua mail - fatemi chiamare dal responsabile dei comuni, Luigi Di Maio".
Da Parma fanno notare che i contatti tra Pizzarotti e i vertici erano interrotti ormai da mesi. Più volte il sindaco ducale aveva cercato sponda nel direttorio, soprattutto dopo che in consiglio comunale era nato un gruppo ’clone’ del M5s capitanato da due consiglieri ’anti-pizzarottiani’. Ieri tra i parlamentari c’era chi spiegava che da Parma si lamentava il fatto che "tanto quando chiamiamo, loro non rispondono mai". Facendo riferimento alle vecchie ruggini e ai rapporti non più positivi, ormai da tempo, tra Pizzarotti e i leader del Movimento, dal Direttorio a Beppe Grillo.
Il countdown. A questo punto fra dieci giorni Federico Pizzarotti sarà fuori dal M5s. Espulso come già avvenuto per il sindaco di Gela o per quella di Quarto, il sindaco ducale ha 10 giorni a disposizione a partire da oggi, giorno della sospensione, per inviare le proprie ’controdeduzioni’ e fermare il ’cartellino rosso’ deciso dai vertici. Se non dovesse convincere sulle sue buone intenzioni o dovesse non inviare affatto le sue motivazioni, Pizzarotti sarà automaticamente fuori dal Movimento. L’espulsione verrà comunicata via blog, ma non ci sarà alcun voto online degli iscritti.
Il caso Pomezia. "Sapete cosa è successo? Anche io ho ricevuto un avviso di garanzia ma è già tutto archiviato. Chissà come mai nessuno ne ha parlato prima. Pensate che disastro se mi fossi dimesso per un avviso di garanzia basato su accuse inconsistenti e reati inesistenti!". Lo scrive sulla sua pagina Fb il sindaco di Pomezia, Fabio Fucci.
Parma, Pizzarotti sospeso dal M5s. Grillo: "Per giudizio politico non si attendono sentenze"
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Il primo cittadino del comune laziale aggiunge: "Noi sindaci del Movimento 5 Stelle siamo sindaci di frontiera. Ci vuole coraggio ad amministrare città che il PD ed altri hanno devastato. A noi del Movimento 5 Stelle spetta il compito di risollevare le città dalle macerie. Sapete qual è il bello? Che ci riusciamo". Nel post, scritto prima della sospensione del M5s nei confronti del sindaco di Parma, Fucci rivolge "un abbraccio a Federico Pizzarotti e Filippo Nogarin Sindaco di Livorno. Conosco le difficoltà che affrontate quotidianamente ed apprezzo i risultati che state conseguendo" conclude Fucci.
La solidarietà di De Luca. Il sindaco di Parma incassa la solidarietà del presidente della Regione Campania: "Potrei dire parole di fuoco all’indirizzo dei 5 Stelle, sulla loro ipocrisia e stupidità. Voglio dire invece parole di rispetto per Pizzarotti che è persona perbene mentre non conosco Nogarin - afferma Vincenzo De Luca - Sta di fatto che i due principali amministratori comunali dei 5 Stelle sono indagati. Che dovremmo dire a quelli che hanno imbastito campagne di demagogia volgare, al limite della barbarie nei confronti di altri indagati per abuso in atto di ufficio? La realtà è che chi amministra è esposto permanentemente".

CORRIERE.IT
Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti è stato sospeso dal Movimento 5Stelle. La notizia arriva direttamente dal blog di Beppe Grillo. «La trasparenza è il primo dovere degli amministratori e dei portavoce del MoVimento 5 Stelle» si legge sul blog.
Pizzarotti, dal trionfo del ballottaggio all’avviso di garanzia
«Il direttorio si è dimostrato irresponsabile nella conduzione del movimento. Ci vuole rispetto delle persone, si deve poter essere chiamati e avere un confronto». È un Pizzarotti duro quello intervenuto nel pomeriggio in una conferenza stampa a Parma. L’attacco del sindaco è diretto ai vertici del Movimento 5 Stelle: «Su di noi — ha detto — è stato versato tanto fango anche dall’interno del movimento. Io ho chiesto un incontro, e mi hanno risposto con quattro righe di Ps. È evidente che non è un comportamento che si addice a una forza di governo. Ora mi aspetto un chiarimento. La calunnia è un venticello» ha poi aggiunto, citando Gioacchino Rossini, perché «stiamo parlando di teatro».
Contro Di Maio
«Penso che qualcuno non abbia fatto il bene del movimento. Penso a Di Maio, che è responsabile dei comuni e in un anno non ha mai fissato un incontro con i sindaci. Spero in un ripensamento e nelle scuse, ma devono farlo loro. Noi li abbiamo cercati invano per mesi. Alla fine il comportamento è stato molto diverso rispetto a Nogarin (il sindaco di Livorno, ndr)».
Il «governo della mail»
Pizzarotti ha poi proseguito: «Si è perso il senso del limite nell’accusare chiunque, a forza di gridare al lupo al lupo poi si rischia che la gente non ti creda più o che lo rivolga a te. Invece il senso di poter sbagliare ci deve essere se vogliamo essere una forza di governo — ha sottolineato — o pensiamo di mettere le mani a Roma o ai ministeri senza che qualcuno non faccia denunce, esposti? Quindi dimettiamo i ministri? Cambiamo premier ogni 6 mesi?». E ancora: «Siamo diventati un partito che si scrive delle mail? Che ha rapporti solo online? Si può governare così? Credo che un comune e una nazione si amministrino diversamente».
La fiducia perduta
Quanto al movimento in sé, il sindaco ha sottolineato di avere dopo questa vicenda «perso la fiducia in alcune persone ma non nei valori fondanti del movimento, che sono chiari e cristallini, tanto che in questi anni tutti, a partire dal Pd, ci hanno copiato. Trasparenza, partecipazione, tutti i temi etici. Questa è la nostra ricchezza». Mentre i suoi vertici, ripetutamente attaccati durante la conferenza stampa, «così stanno danneggiando il movimento. E mi hanno attaccato con una scusa, certo potevano scegliersela migliore...».
La giunta unita
Intanto Pizzarotti ha incassato la solidarietà della sua giunta: «La maggioranza a 5 Stelle è tutta unita e compatta con il sindaco Federico Pizzarotti. Andiamo avanti e concluderemo il mandato» ha infatti detto, a margine della conferenza stampa, Marco Bosi, capogruppo in consiglio comunale a Parma del Movimento.
«Mancanza di trasparenza»
Giovedì è arrivata la notizia dell’avviso di garanzia al sindaco per abuso d’ufficio. L’inchiesta riguarda le nomine al Teatro Regio. «ll sindaco ne era al corrente da mesi - si legge sul blog di Grillo - nonostante la richiesta, inoltrata da ieri e a più riprese, di avere copia dell’avviso di garanzia e di tutti i documenti connessi alla vicenda per chiudere l’istruttoria avviata in ossequio al principio di trasparenza e già utilizzato in casi simili o analoghi, non è giunto alcun documento. Preso atto della totale mancanza di trasparenza in corso da mesi, nell’impossibilità di una valutazione approfondita ed oggettiva dei documenti e per tutelare il nome e l’onorabilità del MoVimento 5 Stelle si è proceduto alla sospensione. Non si attendono le sentenze per dare un giudizio politico»
Pizzarotti: «Trasparenza? Da mesi chiedo chiarimenti»
Il sindaco di Parma affida a Facebook la sua risposta. «Mesi che Parma chiede chiarimenti, privati e anche pubblici. Totalmente ignorati. Parlate addirittura di trasparenza. E questa sarebbe trasparenza?» scrive Pizzarotti postando anche la richiesta, arrivata in una mail firmata «Lo staff di Beppe Grillo», di trasmettere gli atti. «Gentilissimo anonimo staff - replica Pizzarotti - forse vi siete dimenticati che sono un sindaco eletto e pubblico ufficiale e ad una mail anonima non fornisco alcun documento. Per altri chiarimenti fatemi chiamare dal responsabile dei Comuni Luigi Di Maio».
I militanti si dividono
La notizia della sospensione del sindaco di Parma dal Movimento, provoca reazioni contrastanti tra i militanti che prendono d’assalto il blog di Grillo. I commenti al post che annuncia la sospensione e accusa Pizzarotti di mancanza di trasparenza sono tanti: molti difendono il sindaco, altri concordano con la decisione del M5S. Qualcuno ricorda che da tempo il primo cittadino di Parma «viene ignorato e non considerato parte del movimento»
Messaggi contro Pizzarotti
«Chi viene eletto - scrive qualcuno - deve essere migliore dei suoi elettori. Concordo con la decisione. Alla lunga cominceranno a capire. È importante farlo prima delle elezioni, chi vota il movimento e chi viene eletto deve sapere a cosa va incontro». I commenti sono molti e arrivano al ritmo di uno al minuto. «Da molto tempo il Pizza è fuori dal Movimento...anzi ora si è trasformato in cavallo di Troia al servizio del Potere» scrive un altro militante. «La sospensione l’ha cercata e l’ha avuta» scrive un altro.
Solidarietà al sindaco
In molti però stanno con «il Pizza». «Penso che questo sia un bruttissimo clamoroso autogol che farà la felicità dei soliti partiti italiani» scrive un militante. «Non vedevate l’ora! Fate due pesi e due misure come sempre, adesso la sospensione di Pizzarotti vi serviva, quale migliore occasione che usarlo come capro espiatorio? Vi si ritorcerà contro» scrive un altro. C’è chi pensa anche alle possibili ripercussioni sul voto per le amministrative. «Vogliamo perdere Roma?» si legge ancora tra i commenti. E c’è chi chiede, provocatoriamente: «La sospensione di Pizzarotti chi l’ha decisa? La Rete?».