varie, 13 maggio 2016
MONTAGNE «Io devo cercare di fare quello che posso con quello che ho in mano. Certo la montagna da scalare è dura, ma io adoro queste sfide» (Lewis Hamilton, pilota della Mercedes)
MONTAGNE «Io devo cercare di fare quello che posso con quello che ho in mano. Certo la montagna da scalare è dura, ma io adoro queste sfide» (Lewis Hamilton, pilota della Mercedes). GIOVANE «Non posso pensare che sia la chance della vita, perché è solo concentrandomi su una gara alla volta che si può vincere il titolo. Poi mi sento ancora giovane per pensare di non avere altre occasioni» (Nico Rosberg, pilota della Mercedes, attuale leader del mondiale di F1). SCHIENA «Non vi dirò nulla, se non che il mio fisico non è pronto. Perciò non voglio mettermi a discutere su cose che da fuori non si possono sapere. Posso solo confermare che è un problema alla schiena» (Roger Federer, tennista, dopo la sconfitta agli Internazionali di Roma). DIECI «È stata una pazzia. Il numero 10 ha un valore speciale per la Fiorentina. Ora nessuno si sorprende più per questa mia scelta. E’ una vittoria che mi sono conquistato sul campo» (Federico Bernardeschi, calciatore, trequartista della Fiorentina). SCATOLONE «È un gruppo con la testa dentro lo “scatolone”. Molte delle azzurre hanno avuto solo 2-3 giorni di vacanza Eppure il gruppo è ben orientato verso l’obiettivo anche se le gambe e la schiena non sempre vanno dietro le motivazioni» (Marco Bonitta, ct della nazionale femminile di volley che stanotte inizia il torneo di qualificazione per le Olimpiadi di Rio). CATTIVO «Con tutti gli allenatori ho un bel rapporto, Spalletti è come altri, vuole vincere, deve fare il suo lavoro ed essere cattivo, se l’allenatore non è cattivo noi giocatori lo capiamo subito e succede un casino. Fa bene, abbiamo bisogno di un allenatore duro» (Kostas Manolas, calciatore, difensore della Roma). STILE «Non c’è uno stile migliore degli altri per trionfare. Io ho vinto giocando in maniera molto diversa, penso alla nazionale di Aragones e Del Bosque e al Chelsea di Di Matteo. La virtù di un allenatore è quella di scoprire qual è lo stile che meglio si adatta ai suoi giocatori e applicarlo con convinzione. Nel Chelsea non avremmo vinto col possesso palla così come con la Spagna non lo avremmo fatto con difesa e contropiede ma c’è una cosa che lega quelle due squadre: avevano un’idea per arrivare alla vittoria e l’hanno seguita senza dubitare» (Fernando Torres, calciatore, attaccante dell’Atletico Madrid, finalista di Champions).