Manuela Boggia, Quattroruote 5/2016, 12 maggio 2016
TROPPE VOLTE ’A FAMO STRANA
Non a pois, come cantava la mitica Mina, ma zebre a metà: così le hanno abbandonate a fine giornata gli imbianchini che hanno rinfrescato un attraversamento pedonale, prima totalmente stinto, in via dei Colli Portuensi, nel cuore del quartiere Monteverde. Davanti alle auto parcheggiate in modo irregolare, gli addetti al rifacimento delle strisce non hanno trovato di meglio da fare che girare attorno all’ostacolo... Una prassi ormai diffusa in città: dalla Balduina all’Alessandrino, passando per San Giovanni, le zebre lasciate a metà sono diventate un’assurda prassi, che i romani non mancano d’immortalare e rilanciare sui social network. Così come non è raro vedere strisce pedonali nuove di zecca dipinte su strade malconce, quasi che buche e crepe dell’asfalto si possano coprire con una semplice mano di bianco; l’ultimo esempio è un attraversamento pedonale di viale Marconi, su un ciglio di strada evidentemente malridotto. A immortalare le rughe sulle strisce è stato Marco Palma, consigliere dell’XI Municipio (Forza Italia). Sua è anche la segnalazione delle “transenne creative” posizionate in piazza Meucci, sempre nel quartiere Marconi: la foto mostra uno sbarramento realizzato in modo artigianale, con tondini arrugginiti, un po’ di nastro giallo della pulizia municipale e bottigliette d’acqua vuote “anti-infortunio” infilate in testa ai sostegni. Un ostacolo così naif che viene voglia di saltarlo, come si faceva da bambini con il gioco della corda: «Roma è pronta per le Olimpiadi», scrive con sarcasmo il consigliere in un commento su Twitter. Di segnaletica stradale sui generis la città straripa; un caso limite è quello delle piste ciclabili fai da te disegnate a Porta Maggiore, lungo i sottopassi di via Prenestina e di via dello Scalo di San Lorenzo. Gli autori sono un gruppo di attivisti anonimi, sostenitori della bicicletta, che già in passato hanno realizzato due bike line popolari, a Santa Bibiana e a Ponte Tuscolano. Vernice e stencil alla mano per disegnare il simbolo della bicicletta secondo il Codice della strada, in una ventina di minuti, nottetempo, hanno tracciato le corsie: irregolari, ma a loro modo utili allo scopo.
Manuela Boggia