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 2016  maggio 07 Sabato calendario

TIGER, ASCOLTA L’AMICO MJ: «NON TORNERAI COME PRIMA»

La scorsa settimana Tiger Woods ha inaugurato un campo di golf da lui disegnato a Montgomery, 45 minuti a nord di Houston, nel Texas. Si è esibito su 5 delle 18 buche, suscitando antichi entusiasmi soprattutto alla 11, un lungo par 5 col green raggiunto in due soli splendidi colpi. I giornalisti presenti gli hanno chiesto se la discreta forma palesata a Montgomery fosse la prova della massiccia preparazione di cui si è scritto, ma Tiger ha negato. «Queste sono le prime buche che gioco da agosto», ha detto, ricordando i due interventi alla schiena cui si è sottoposto nel frattempo. Nella corrispondenza di Art Stricklin per golf.com si sussurra di una pre-iscrizione agli Us Open di giugno a Oakmont, ma Tiger non conferma che parteciperà, sostenendo di sentirsi bene ma ancora distante da una condizione da gara. E il mistero sul presente e sul futuro del più grande golfista della storia non è stato svelato nemmeno stavolta.
Negli stessi giorni è uscita su espn.go.com una story di notevole lunghezza – un racconto da 40 pagine o giù di lì – magistralmente scritta da Wright Thompson sullo stesso tema. O, meglio, sui misteri appena citati: ricordiamo che Woods ha vinto 14 major, a soli 4 dal record di Jack Nicklaus, ma che l’ultimo è datato 2008, otto anni fa. Per comporre il suo longform, Thompson non ha parlato con l’inavvicinabile Tiger, ma con un buon numero di parenti, amici e colleghi, e fra le testimonianze più importanti c’è quella di Michael Jordan, che di Woods è ottimo amico. Prima di affidarci alle sue parole, però, va detto che il tema indagato da Thompson riguarda innanzitutto il rapporto di Tiger col padre Earl, scomparso nel 2006; un rapporto meno morboso rispetto a quello narrato da André Agassi in Open, ma che ugualmente ha condizionato l’infanzia del golfista, cresciuto nell’ambiente militare frequentato dal padre. Dal 2006 a oggi, in contemporanea con l’attività sui green (e con la crisi coniugale culminata nel divorzio dalla moglie Erin, e tutto ciò che ne è seguito, compreso il rimpianto odierno per il matrimonio gettato), Tiger ha vissuto lunghi periodi con i Navy Seals, allenandosi con loro ai livelli più estremi compreso il paracadutismo nella baia di San Diego e il training nelle Kill House (simulazioni di assalto a una base piena di terroristi e ostaggi, nella quale devi ovviamente salvare gli ostaggi e abbattere i terroristi) del deserto del Nevada. Esperienze potenti, ma dure da conciliare col lavoro di un golfista.
«Tiger è un uomo solo», dice Jordan, usando la delicatezza di chi sa che le sue dichiarazioni finiranno in mano all’amico. «Tante volte mi chiedo come passi il tempo nelle sue case immense e vuote. Spero tanto che possa incontrare una persona nuova, della quale potersi fidare, perché io non ho mai trovato il coraggio di dirgli la verità più dura, quella che ho provato sulla mia pelle: non tornerai quello di prima, Tiger. Nessuno ritorna com’era una volta».