Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

Giuseppe Diana e Luciana Corgiolu, 68 e 62 anni. Di di Settimo San Pietro (Cagliari), ex chef lui, ostetrica lei. Benvoluti da tutti, amanti dei viaggi, impegnati nel volontariato, non avevano avuto figli e in un asilo per bimbi abbandonati di San Pietroburgo avevano adottato Alessio, che ora ha 24 anni, militare a Roma, e Igor, 28 anni, pizzaiolo. Questo Igor, un tempo «buono, pacifico», da quando in auto aveva ucciso un motociclista che lo stava superando, non era più lo stesso: beveva, si drogava, gli era venuta la fissazione delle slot machine, s’era fatto cupo e violento. Era finita anche la storia con Vanessa Picci, la ragazza da cui aveva avuto una bambina, e perciò era tornato a vivere coi genitori, con cui litigava di continuo. Domenica pomeriggio per l’ennesima volta discusse coi suoi, il fratello cercò di metter pace e quando tutto sembrava traquillo partì per Roma. Quella sera, il papà già scalzo e in pigiama, la mamma semisvestita in camera da letto, Igor prese una mazza da baseball e li bastonò entrambi con tanta forza da rendere i loro volti quasi irriconoscibili. Quindì li finì colpendoli alla gola con un coltello. Rimase in casa coi cadaveri un giorno intero, poi all’alba di lunedì si cambiò i vestiti zuppi di sangue, uscì col fuoristrada del padre portandosi appresso pure la sua pistola, raggiunse un bar e «sereno e scherzoso» giocò alle slot machine. Quindi andò in spiaggia, si scolò qualche birra, fumò marijuana. Infine si nascose in un casolare di campagna fra Iglesias e Carbonia, ma l’auto fu individuata da un elicottero dei carabinieri. Inseguito dalla polizia urtò contro un guard rail, uscì dalla macchina, si puntò la pistola alla tempia, poi la puntò contro gli agenti ma l’arma s’inceppò e fu colpito alle braccia prima che potesse fare fuoco. Sera di domenica 8 maggio in una villetta in via Copernico 13 a Settimo San Pietro, seimila anime in provincia di Cagliari.