varie, 9 maggio 2016
SCUSA «Io non mi sento indegno: lavoro 18 ore al giorno, non devo chiedere scusa a nessuno» (Vincenzo Montella, allenatore della Sampdoria, dopo il derby contro il Genoa perso 3 a 0)
SCUSA «Io non mi sento indegno: lavoro 18 ore al giorno, non devo chiedere scusa a nessuno» (Vincenzo Montella, allenatore della Sampdoria, dopo il derby contro il Genoa perso 3 a 0). VOTI «Non sono contento perché siamo stati primi fino alla ventesima giornata. Mi do un voto basso. Dovremo migliorare nella qualità tecnica, nella personalità e nella cattiveria: la Juve rimane inarrivabile, e non solo per l’Inter» (Roberto Mancini, allenatore dell’Inter). SOGNI «Se l’anno prossimo avrò la possibilità di iniziare vedremo se mi sarà tutto più semplice o no. Ho creato un mio modello e non è certo avvilente dipendere da una partita come la finale di Coppa Italia: per me è tutto un sogno» (Cristian Brocchi, allenatore del Milan, a proposito del suo futuro). ERRORI «Penso che in Italia ci siano squadre che per loro natura debbano investire in modo minuzioso e fare scelte mirate. Magari puntando tutto su un giocatore, come l’Empoli ha fatto con me. Quando vai in squadre più grandi ci sono più soldi, quindi il margine di errore può essere più alto. Se non cresci tu, puoi essere rimpiazzato con un altro» (Riccardo Saponara, calciatore, centrocampista dell’Empoli). SODDISFAZIONI «Sì, giocare in Nba è importante, anzi, è la cosa più importante per un giocatore di basket. Belinelli, Gallinari e lo stesso Bargnani hanno avuto più soddisfazioni di me. Ma non ho rivalse da inseguire e aggiungo che la cosa principale è poter scegliere» (Gigi Datome, cestista, ora al Fenerbahçe). PER TERRA «Questa situazione è difficile da accettare. E da spiegare. Vado fortissimo, all’improvviso mi ritrovo per terra e non so perché» (Andrea Iannone, pilota di MotoGp, della Ducati). ADRENALINA «per me andare in moto senza competizione non ha senso. Il mio corpo richiede quel tipo di adrenalina: essere il migliore di tutti, crescere anno dopo anno» (Marc Marquez, pilota di MotoGp, della Honda). ZIA «E’ bello avere una squadra fresca, nuova, ragazzi di 18 anni come Vladimir Barbu. Mi sento come una zia... Ai nostri inizi io e Maria Marconi eravamo più pioniere. Dico solo di avere pazienza, nei tuffi le cose non vengono mai subito e magari i sacrifici non vengono ripagati. Non si può pretendere tutto e subito» (Tania Cagnotto, tuffatrice).