7 maggio 2016
APPUNTI PER GAZZETTA - FATTE LE LISTE
REPUBBLICA.IT
TORINO
Chiusa la presentazione delle candidature sono 18 i candidati a sindaco di Torino, sostenuti complessivamente da 38 liste. Sempre che tutte vengano accettate dalla commissione elettorale circondariale, che avrà tempo fino alla mezzanotte di domani per esprimersi, si profila una delle campagne elettorali più affollate della storia torinese. All’ultima tornata vennero ammessi 12 aspiranti sindaci e 37 liste. Questa volta, complice la proliferazione delle liste civetta, compreso il tentativo di presentare una “Lista del Grillo” di disturbo al Movimento 5 Stelle e alla candidata grillina Chiara Appendino - che ha già annunciato ricorso – e lo spappolamento del centrodestra, si rischia di superare ogni record. Così si arriverà a più di 8mila candidati per una poltrona in consiglio comunale o nelle otto circoscrizioni. Un’enormità che ha già fatto suonare la campanella dell’allarme sulle firme false ai Radicali, che con Silvio Viale mettono in guardia: “Con tutti questi candidati è impossibile che non ci siano firme fasulle, visto che almeno un torinese su 17 dovrebbe aver sottoscritto qualcosa”.
La coalizione che sostiene Piero Fassino è formata da Pd, Moderati, lista civica Fassino e Progetto Torino. La terna Torino in Comune, Ambiente Torino e Pensionati e Invalidi si schiera per la candidatura dell’ex leader metalmeccanico Giorgio Airaudo. Il centrodestra di presenta diviso in tre scaglioni: Forza Italia, insieme alle liste “Salviamo l’Oftalmico” e “Un sogno per Torino” candida Osvaldo Napoli; Lega Nord e Fratelli d’Italia, insieme a una civica del candidato, il notaio Alberto Morano. Nella stessa area si affolla l’ex forzista Roberto Rosso, appoggiato da una coalizione con Udc, lista Rosso, Unione pensionati, Lega Padana, Pli, Moderati in rivoluzione e Alleanza democratica.
Casa Pound con Marco Racca, l’Msi con Roberto Salerno e Forza Nuova con Roberto Usseglio completano il quadro delle destre. E poi gli outsider: la lista Basta” promossa da Giangi Marra, che candida Anna Battista, “Siamo Torino” con Guglielmo
Delpero, “La piazza” con Piercalo Devoti, “Il popolo della famiglia” con Vitantonio Colucci. E infine vecchie conoscenze come il Partito comunista con Marco Rizzo, il Partito comunista dei lavoratori che candida Alessio Ariotto e l’Idv con Mario Levi. Presente anche la lista Abrogazione con Lorenzo Varaldo e un gruppo di liste schierate attorno a “No Euro - Lista del Grillo”: Forza Toro, Lista 4 Zampe, AutomobiLista e Disoccupati-precari-esodati.
MILANO
Erano partiti in 13. Ma già al primo passo ufficiale, quello della raccolta delle firme necessarie per la presentazione delle liste, sono arrivati in 9. Sono i candidati che affronteranno la corsa a Palazzo Marino sostenuti da 17 liste per il Consiglio comunale. Il centrodestra sostiene Stefano Parisi con sei liste: Forza Italia, Lega Nord, Milano Popolare, il partito dei pensionati, Fratelli d’Italia e la lista civica ’Io corro per Milano’. Il centrosinistra candida Giuseppe Sala, sostenuto da quattro liste: Pd, SinistraXMilano, Italia dei Valori e la formazione civica dell’ex commissario Expo. Non ce l’hanno fatta a presentarsi in tempo per la registrazione i moderati. Gli altri candidati, al di fuori delle coalizioni sono: Gianluca Corrado per il Movimento Cinque stelle, Nicolò Mardegan di ’NoiXMilano’, Basilio Rizzo di ’Milano in Comune’, Luigi Santambrogio di Alternativa municipale, Natale Azzaretto del partito comunista dei lavoratori, Marco Cappato dei Radicali e Maria Teresa Baldini per il movimento Fuxia people. Un esercito di nomi e candidati, tra ex ministri, soubrette, volti noti, figli di, attivisti, esponenti di estrema destra, fedelissimi di Berlusconi e l’autista di Salvini. Eccoli.
Salvini sorride e spilla birra, il debutto dei suoi "aperiselfie" a Milano
La Lega tra doppi sensi, big e autisti dei big
Dagli autisti di Bossi e Salvini al consigliere di zona Carlo Goldoni che sui manifesti strizza l’occhio all’hard e gioca sul doppio senso di "Goldoni per tutti" nel senso anche di profilattici. Capolista del Carroccio è il segretario Federale Matteo Salvini. In lista, tra gli altri, lo storico autista di Umberto Bossi, Giuseppe Babbini detto Pino e quello attuale di Salvini, Aurelio Locatelli. Tra i candidati anche l’animatore del circolo Il Talebano, Vincenzo Sofo, che per le sue origini calabresi di definisce "diversamente padano".
Milano, la Lega strizza l’occhio all’hard con i manifesti del candidato Goldoni
Forza Italia punta sul pensionato che sparò e uccise il ladro in casa
A guidare la lista di Forza Italia è la coordinatrice regionale Mariastella Gelmini. Seguita dal capogruppo in Comune Pietro Tatarella. Tra i candidati, l’ex attaccante del Milan e della Nazionale Daniele Massaro e il direttore (di Comunione e Liberazione) di Tempi Luigi Amicone. A fare scalpore, il nome di Francesco Sicignano, che ha sparato e ucciso un ladro di 22 anni diventando simbolo per il centrodestra con la sua battaglia per la legittima difesa.
Pd: la candidata con il velo e "Crozza" nella lista
I Dem puntano le loro carte sugli assessori uscenti della giunta Pisapia, a cominciare dal capolista, Pierfrancesco Majorino, l’attuale responsabile delle Politiche sociali in Comune che è stato anche tra gli sfidanti di Sala alle primarie. Una curiosità riguarda proprio la seconda in lista, l’assessore uscente ai Lavori pubblici Carmela Rozza. Il suo nome compare così: "Carmela Rozza detta Carmela detta Crozza". Perché evocare il comico Maurizio e segnare un alias che non le viene normalmente attribuito? E’ lei stessa a spiegarlo: "Ci sono degli elettori, in particolare anziani, che confondono il mio cognome. Non capisco bene per quale motivo, ma è così. Nelle ultime elezioni ho perso 500 voti perché invece di Rozza hanno scritto Crozza sulla scheda". Potere della tv. Ha deciso di correre con i Dem anche Milly Moratti, moglie dell’ex patron dell’Inter Massimo, da sempre impegnata nella politica cittadina sul fronte ambientale. Tra le new entry, al sesto posto, c’è anche Sumaya Abdel Qader, esponente del Caim, il Coordinamento delle associazioni islamiche della città, 37 anni, tre lauree e tre bambini. Il suo slogan? "Milano guarda avanti". Un segno, in una Milano che sta ancora cercando di costruire una moschea. Ma proprio la candidatura di una donna velata ha già scatenato polemiche, con il centrodestra che ha accusato i Democratici di avere in formazione esponenti di un "Islam estremista".
"Gli elettori mi chiamano Crozza", a Milano la candidata mette il nome del comico in lista
Beppe Sala, Noi Milano: dal curatore di Expo alla cugina di Pisapia e la sorella di Paola Turci
Alla fine, Pierluigi Molla, il figlio della santa Gianna Beretta Molla non c’è. Si è ritirato ancora prima che la lista civica del candidato sindaco Beppe Sala assumesse forma definitiva. Ma nella formazione "Beppe Sala - Noi, Milano" c’è un pezzo della giunta arancione (l’assessore al Lavoro Cristina Tajani che era entrata nell’esecutivo cittadino come esponente di Sel e il collega con delega al Commercio Franco D’Alfonso). E ci sono molti nomi che arrivano dal mondo della cultura: dal direttore del Museo della Scienza e della Tecnologia, Fiorenzo Galli, ad Alberto Veronesi, il direttore d’orchestra figlio dell’oncologo Umberto, fino a Davide Rampello, ex presidente della Triennale e curatore del Padiglione Zero di Expo, e a Piero Maranghi, fondatore e ideatore di Classica Tv e Classica Hd, proprietario di quattro ristoranti in città (due sono giapponesi) e direttore di Skira Classica, che collabora con il Teatro alla Scala. Per il Terzo settore, corre Francesca Turci, sorella della cantante Paola e rappresentante della Fondazione Rava, che si occupa di bambini. Dal mondo della moda e del design arriva Laura Agnoletto che, tra l’altro, è cugina del sindaco Giuliano Pisapia.
Elezioni Milano, ieri e oggi: la foto simbolo
La carica degli ex nella lista di Parisi
Potrebbe essere ribattezzata la carica degli ex. Dall’ex sindaco Gabriele Albertini (dal 1997 al 2006) che guida la lista, all’ex presidente del Consiglio comunale in era Letizia Moratti, Manfredi Palmeri, fino all’ex provveditore agli Studi Francesco De Sanctis, all’ex sovrintendente alle Belle Arti, Alberto Artioli e al filosofo ed ex assessore alla Cultura, Stefano Zecchi. E’ la lista civica ’Io corro per Milano’ del candidato sindaco del centrodestra Stefano Parisi che tra l’altro nasce dalla fusione con quella dell’ex candidato sindaco Corrado Passera.
M5s, dall’ex candidata sindaco ai pretendenti delle Comunarie grilline.
La lista del Movimento Cinque stelle, come da tradizione, si caratterizza per la presenza di cittadini e non di personaggi noti. Capolista l’ex candidata sindaco Patrizia Bedori, il nome che era uscito dalle Comunarie di novembre che dopo il ritiro ha lasciato il posto a Gianluca Corrado, che era arrivato terzo. In lista, anche Matteo Cattaneo e Franz Forcolini, che a novembre avevano sfidato sia la Bedori che Corrado. Non c’è invece Livio Lo Verso, che aveva già annunciato di non volersi candidare per motivi personali, né Antonio Laterza, Fulvio Martinoia e Walter Monici che anche loro avevano partecipato alle Comunarie.
Fi, dalla ex soubrette all’ex vice sindaco sceriffo.
La lista del partito di Giorgia Meloni è guidata dall’ex vicesindaco di Gabriele Albertini e Letizia Moratti, Riccardo De Corato. Tra i candidati al Consiglio comunale spicca il nome di Simona Tagli, ex soubrette di Drive In, Domenica In e Giochi Senza Frontiere, che poi ha aperto un salone di bellezza. In lista, al numero 2, anche il consigliere comunale uscente Marco Osnato, candidato nonostante la condanna in primo grado a sei mesi di reclusione per un’inchiesta su appalti pilotati quando era un dirigente dell’Aler.
Ncd, dall’ex rettore del Politecnico all’avvocato di Nicole Minetti nel processo Ruby
A Milano la lista di Ndc-Alleanza popolare di Angelino Alfano si chiama Milano popolare. Capolista, l’ex ministro ciellino Maurizio Lupi. Tra i candidato l’ex rettore del Politecnico Adriano De Maio e Daria Pesce, noto avvocato, che ha seguito, tra gli altri, il processo Abu Omar e come legale di Nicole Minetti quello delle cosiddette Olgettine.
Sinistra x Milano con la moglie di Vecchioni
Il volto della lista che all’interno della coalizione di Sala rappresenta il mondo di sinistra - da Sel ai comitati per Milano nati per Pisapia fino ai Verdi - è la scrittrice e attivista Daria Colombo, una delle "inventrici" dei Girotondi, moglie di Roberto Vecchioni. Tra i nomi noti anche l’editrice Rosellina Archinto, il saggista Stefano Levi della Torre e la giornalista Benedetta Barzini, volto simbolo della moda degli anni Sessanta. In lista anche Luca Paladini, l’ex portavoce dei Sentinelli di Milano, gruppo nato per i diritti gay. Anche qui, c’è un assessore della giunta, il responsabile della Cultura Filippo Del Corno, Paolo Limonta, anima dei comitati x Milano e fedelissimo del sindaco, e la coordinatrice di Sel Anita Pirovano, spesso accompagnata dalla figlia Viola, nata proprio il giorno successivo alla vittoria di Sala alle primarie, e diventata "la mascotte" del gruppo.
Tortora, Welby, e la transessuale: le storie simbolo dei Radicali
I Radicali, che cinque anni fa appoggiarono Giuliano Pisapia, si presentano con un loro candidato sindaco, Marco Cappato. Capolista Lorenzo Lipparini. Tra i nomi in corsa per il Consiglio comunale anche la compagna di Enzo Tortora, Francesca Scopelliti, di due ex del Movimento 5 Stelle (il senatore Luis Alberto Orellana e la deputata imolese Mara Mucci), della moglie di Piergiorgio Welby, Mina, e di Filomena Gallo dell’associazione Luca Coscioni. Diversi gli esponenti e attivisti lgbt, tra i quali una transessuale, Antonia Monopoli e un intersessuale, Veronica Comeni detta Alessandro.
CasaPound e l’ultradestra con Mardegan
Noi x Milano, la formazione che corre per il candidato Nicolò Mardegan - un passato in Alleanza Nazionale per poi transitare all’Ncd fino alla corsa in solitaria - , apre la lista con Paola Bonzi, la fondatrice del Centro aiuto alla vita della clinica Mangiagalli di Milano. Confermato l’accordo elettorale con alcuni esponenti del gruppo di estrema destra CasaPound, tanto che al numero due della lista c’è un’esponente della formazione dei "fascisti del terzo millennio" come si definiscono, Angela De Rosa. Tra i candidati, anche il responsabile milanese del movimento di estrema destra Massimo Trefiletti e Roberta Capotosti capogruppo di Sovranità nel consiglio di zona 2.
Elezioni Milano, la candidata che "punge" sale sull’Ape fucsia
Fuxia people, la donna meteo di Mediaset e "liste azzurre" per la primadonna fucsia
La lista di Maria Teresa Baldini, consigliera regionale del gruppo Fuxia people, che si è resa celebre per le sue crociate contro gli immigrati, accusati di portare malattie nel nostro paese punta sulla società civile girando in città
con un’Ape fucsia. La Baldini, che ha un passato nella lista Maroni e poi nel movimento Popolari per l’Italia di Mario Mauro, dice di aver voluto, lei da donna, "quote azzurre" per la sua lista. Tra i candidati, la giornalista Mediaset Stefania Andriola, che cura le previsioni meteo, e l’architetto Marco Valsecchi, che è stato il progettista del monumento alle vittime del dovere.
NAPOLI
Alle primarie fu ripreso da Fanpage mentre consegnava un euro a un’elettrice all’esterno di un seggio di Napoli est. Processato e assolto dal partito, Antonio Borriello è stato confermato nella lista del Pd a sostegno del candidato sindaco Valeria Valente.
La commissione provinciale di garanzia del partito ha infatti archiviato la sua posizione e così Borriello, cinque anni fa il più votato nel partito a Napoli, è di nuovo in corsa per il Consiglio comunale. E Antonio Bassolino, sconfitto alle primarie dalla Valente, attacca su Facebook: "Nelle liste Pd a Napoli sono stati candidati quelli che davano soldi fuori ai seggi: una vergogna".
Nello schieramento che sostiene Valeria Valente, nella lista Ala dei verdiniani, c’è un altro protagonista delle primarie, Claudio Ferrara, consigliere municipale uscente a Napoli Nord ed ex esponente di Forza Italia anni fa vicino a Nicola Cosentino. A marzo Ferrara aveva già partecipato attivamente alle primarie a sostegno della Valente.
Sono undici i candidati in corsa. Il sindaco uscente Luigi de Magistris è appoggiato da 15 liste e ha recuperato, in zona Cesarini il sostegno di Idv, che in un primo momento aveva deciso di sostenere la Valente.
Appoggiato da Forza Italia e da altre 12 liste, molte di natura civica, a riprovarci, dopo 5 anni, è Gianni Lettieri.
Matteo Brambilla è il candidato dei 5 Stelle.
Corre da solo il parlamentare Marcello Taglialatela, esponente di Fratelli d’Italia. In solitaria anche Raffaele Bruno, segretario nazionale del Movimento idea sociale.
Candidata per il Partito comunista italiano
di Marco Rizzo è Nunzia Amura. Espressione del movimento di Mario Adinolfi, il ’Popolo della Famiglia’ è Luigi Mercogliano. E ancora: si è candidato a sindaco Domenico Esposito con la lista Qualità della vita per Napoli. Infine Martina Alboreto per Fratelli del popolo italiano. L’undicesimo è Paolo Prudente, per il Partito comunista dei lavoratori.
BOLOGNA
BOLOGNA - Diciassette liste, nove candidati sindaci, oltre seicento candidati per un posto in consiglio comunale. Con questi numeri Bologna si prepara alle comunali del 5 giugno. Si è chiusa la presentazione delle liste elettorali. Curiosamente, i numeri sono esattamente uguali a quelli delle precedenti elezioni comunali nel 2011 (quando l’uscente Virginio Merola vinse al primo turno con il 50,4%). Anche allora infatti i candidati sindaco ammessi alle elezioni erano 9 e le liste erano 17. In totale, oggi i candidati al consiglio sono circa 600. Circa 600 anche i candidati dei quartieri, un po’ meno rispetto a quelli del 2011, grazie soprattutto alla riduzione del numero dei rioni, passati da nove a sei. Una carica, tra Comune e Quartieri, che conta quindi circa 1200 candidati.
Bologna alle urne, ecco tutti i candidati sindaci
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Il favorito per la corsa a Palazzo d’Accursio, almeno secondo i sondaggi (che però lo danno sempre sotto la soglia del 50% che gli consegnerebbe la vittoria al primo turno) è il sindaco uscente Virginio Merola, sostenuto da Pd, dalla lista di sinistra della prodiana Amelia Frascaroli, dai socialisti e da due liste civiche di centro. Travagliato il percorso della lista Pd, licenziata dai dem un mese fa, ma incorsa in diversi problemi. Prima l’esclusione di Paolo De Fraia, cattolico messo in lista e "cacciato" dopo appena 24 ore per le sue dichiarazioni su Facebook contro la Stepchild adoption. "Incompatibili con le nostre idee" ha detto il Pd licenziandolo dalla lista. De Fraia ha risposto candidandosi, pochi giorni dopo, con il Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi. Madornale poi l’errore dem sulla capolista Giulia Di Girolamo, giovane precaria impegnata nella lotta alle mafie, sui cui manifesti è stata sbagliata la data del voto (era stato indicato il 5-6 giugno invece che il solo 5 giugno). Dello scivolone si è preso la colpa Benedetto Zacchiroli, responsabile comunicazione del Pd bolognese, pure lui candidato in lista coi dem, ma chiamato appena una settimana fa da Matteo Renzi nello staff comunicazione di Palazzo Chigi. Zac si è cosí dimesso dalla lista, costringendo il Pd a raccogliere di nuovo tutte le firme. Alla fine comunque, con 649 firme depositate ieri, il Pd è ai nastri di partenza con i suoi aspiranti consiglieri.
Cinque liste ha d’altra parte anche la sfidante di Merola, la leghista Lucia Borgonzoni, unica donna candidata sindaco. Oltre a Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia, la Borgonzoni è sostenuta pure da una lista civica di ex forzisti, Uniti si vince, e da una lista nata da una pagina Facebook di protesta contro i problemi della città, Riprendiamoci Bologna. Tra i suoi candidati nella lista targata Carroccio, la Borgonzoni schiera Stefano Bulgarelli, figlio di Giacomo Bulgarelli, uno dei pù grandi giocatori del Bologna. Forza Italia conquista invece molti civici, oltre trenta, tra cui l’ex giornalista del Resto del Carlino Renata Ortolani e la ex guazzalochiana Elisabetta Brunelli. Mentre per Fdi torna in pista Massimiliano Mazzanti, ex portavoce di Alessandra Mussolini, ex An.
Seguono, tra i candidati sindaco, il centrista Manes Bernardini, ex leghista oggi candidato civico col sostegno di Ncd e Udc, che si candida con una lista civica che ha come capolista Giulio Venturi, giovane nipote di Marco Biagi, il giuslavorista ucciso dalle nuove Br, e l’ex portiere del Bologna Nello Cusin. Il candidato del Movimento 5 Stelle Massimo Bugani schiera pure lui una lista molto civica, con esponenti della comunità Lgbt come Andrea Paci, e commercianti molto attivi nella lotta alle ordinanze anti-movida della giunta in zona universitaria. Coalizione civica (lista di sinistra radicale legata a Sinistra Italiana) schiera come candidato sindaco Federico Martelloni. In lista c’è anche l’ex assessore Alberto Ronchi, fedelissimo di Merola fino a un anno fa, quando i dissapori tra i due sulla gestione delle occupazioni hanno condotto al suo allontanamento dalla giunta. In lista con Martelloni anche il leader Tpo Gianmarco De Pieri.
Seguono i candidati outsider. Sergio Celloni, candidato con Gol, Giustizia Onore e Libertà (lista civica di area centrodestra), è un imprenditpre modenese con un passato nel centrodestra. Mirko de Carli si candida invece per il Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi e riesce a candidare una serie di ex, da Norma Tarozzi, per anni pasionaria della Lega Nord nelle battaglie contro la moschea a Bologna, a Giuseppe Spaccapaniccia, ex segrtario cittadino dell’Idv. Infine, si registra Matteo Badiali, consigliere comunale di Zola Predosa. Il Sole che ride si presenta con capolista Davide Celli, figlio di Giorgio Celli. Un ritorno, il suo, dopo gli anni in consiglio comunale nel mandato di Sergio Cofferati, che Celli raccontò attraverso le sue vignette, pubblicate in un volume dal titolo "Scherzi cinesi". Infine, chiude la lista dei candidati Ermanno Lorenzoni, ex operaio trenitalia, in campo per il partito dei Comunisti lavoratori.
Impazza, infine, la mania dei soprannomi. Al solito Daniele Carella detto "Carrella", veterano del consiglio e capolista con gli ex forzisti di Uniti si Vince, si aggiungono i tanti stranieri (la lista più moltietnica è quella di Amelia Frascaroli) come Neda Martian-Sorin, detto "Sorin", e Sitta Thomas detto "Thomas di Bologna". Ma i soprannomi imperversano anche tra gli italiani. Cosí Maria
Teresa Zanetti è detta anche "Terry" e Maria Sanna si può scrivere anche "Sanchez". Mentre il capolista di Riprendiamoci Bologna Luca d’Oristano è più semplicemente "Dori", in omaggio al suo passato da Pr, quando all’ingresso delle discoteche bolognesi, negli anni ’90, si entrava in "lista Dori". Sempre che la commissione circondariale che ora valuterà i candidati accetti i " nickname" proposti.