varie, 6 maggio 2016
ROSA «La maglia rosa è la più speciale di tutte le maglie che ci sono nel ciclismo. Per il colore: che ti spiazza, è un po’ insolito
ROSA «La maglia rosa è la più speciale di tutte le maglie che ci sono nel ciclismo. Per il colore: che ti spiazza, è un po’ insolito. Ma bello. Per la storia che si porta dentro. Coppi e Bartali sono un’altra cosa rispetto, per esempio, ad Anquetil e Poulidor» (Fabian Cancellara, ciclista, della Trek Segafredo, alla sua ultima stagione da professionista). TESTA «Il ciclismo è 80% testa e 20% gambe. È tutta una questione di mentalizzarsi e di forza di volontà. Sul Teide, dove spesso la temperatura è vicina allo zero, c’è un hotel solo ed è pieno di ciclisti, non mi piace, mi stressa, mi sembra di essere in corsa. Al sud avevo tranquillità, la mia vita, caldo, bel tempo: avevo bisogno di fare ore di allenamento, salite lunghe, sudare, tenere la testa riposata. Bici al mattino, famiglia al pomeriggio. Già passo tante notti in hotel per le corse…» (Alejandro Valverde, ciclista, della Movisar). PIANGERE «Voglio continuare a giocare e, se non sarà possibile restare in viola, lo farò altrove. Magari piangendo: ma proseguendo la carriera di calciatore« (Manuel Pasqual, calciatore, terzino della Fiorentina). DEPRESSIONE «Ho chiesto a tutti i miei scout di selezionare i ragazzi italiani più forti. Sono andati in depressione: i calciatori italiani di qualità sono pochi. I dirigenti italiani sono accusati di far mercato fuori. Noi li guardiamo i settori giovanili per trovare calciatori italiani forti. Ci proviamo, ma non li troviamo» (Walter Sabatini, direttore sportivo della Roma). RIVINCITA «A 36 anni ho poche rivincite da prendere. Ho sempre saputo cosa potevo dare a questa squadra. Più che altro è la prova che posso essere all’altezza. Il giorno che non lo sarò più, sarà giusto mettersi da parte» (Enzo Maresca, calciatore, centrocampista del Palermo). GIOVINEZZA «Questa è stata la mia stagione più brutta. Mi sono subito fatto male a un ginocchio. Dispiace, perché con l’Hellas ne ho vissute due, prima, che sono state fantastiche. Qui ho trovato un’altra giovinezza» (Luca Toni, calciatore, attaccante del Verona che ha appena annunciato il suo ritiro). FASTIDIO «Quello che adesso mi dà più fastidio è che le squadre vengono a San Siro convinte di giocarsela, mentre prima questo non succedeva. Chi veniva da noi sperava solo di non prenderne troppi. Non so come ma deve tornare quella mentalità« (Christian Abbiati, calciatore, portiere di riserva del Milan).