varie, 5 maggio 2016
MOGLI «Per molte donne noi calciatori siamo obiettivi economici a cui attaccarsi. Molte di mestiere fanno la moglie del calciatore, però ce ne sono tante che per seguirci lasciano città, famiglia, lavoro
MOGLI «Per molte donne noi calciatori siamo obiettivi economici a cui attaccarsi. Molte di mestiere fanno la moglie del calciatore, però ce ne sono tante che per seguirci lasciano città, famiglia, lavoro. Mia moglie Annalisa, ad esempio, è ingegnere civile e ha fatto delle rinunce» (Francesco Magnanelli, calciatore, centrocampista e capitano del Sassuolo). FIGLIOLI «Per me i più stravaganti, anche con pochi principi, sono quasi sempre quelli con maggior talento. I bravi ragazzi vanno bene per le figliole, quelli con equilibrio eccessivo, sono mediocri giocatori» (Corrado Orrico, ex allenatore, ora commentatore tv). LITIGI «Da quando ero piccolo desideravo giocare con Francesco Totti: ho vissuto a casa sua sei mesi quando ho firmato con la Roma. Poi abbiamo litigato per mancanza di rispetto e lui smise di parlarmi per due anni… Oggi siamo in buoni rapporti» (Antonio Cassano, calciatore, attaccante della Sampdoria). SOGNI «Ho sempre voluto fare questo: il portiere. Nient’altro. Da bimbo chiesi io di stare in porta. Naturalmente poi spero di vincere trofei importanti, ma il mio sogno l’ho già realizzato» (Gianluigi Donnarumma, calciatore, portiere del Milan). PALLINE «A dieci anni ero una promessa. La mia ambizione principale, la mia vita, tutto girava intorno al tennis. La casa in cui abitavo, a Roma, al quartiere Fleming, confinava con i campi da tennis. A volte le palline volavano nel mio giardino. Sentivo i colpi risuonare in casa, tutti i rumori... sono cresciuto praticamente dentro un circolo» (Matteo Garrone, regista cinematografico). BACCHETTE «Vorrei avere una bacchetta magica e tornare indietro di almeno 20 anni. Mi darebbe gusto ricominciare tutto daccapo senza sapere cosa succede. L’anno del primo Mondiale in 125, un momento che vorrei rivivere, complicato e indimenticabile, perché vincere quel titolo significava andare a correre con i veri piloti» (Graziano Rossi, padre e manager di Valentino Rossi, pilota della Yamaha). MEMORIA «Ogni argentino conserverà per sempre nella memoria l’immagine di Maradona che ai Mondiali di Mexico ’86, batte l’Inghilterra e sventola in mezzo al campo la nostra bandiera a ricordargli della guerra delle Falkland... Messi ha vinto e vincerà tanti palloni d’oro e ha già segnato più gol di lui, ma El Diego per carisma, resterà unico e irripetibile» (Nicolas Burdisso, calciatore, difensore del Genoa).