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 2016  aprile 25 Lunedì calendario

MRTECHNOGYM CONTA I "MOVE" CHE LO PORTANO A PIAZZA AFFARI

CESENA - Meno male che questa "fabbrica" non produce piadina o strozzapreti. Meno male che non sforna tonnellate di lasagne o tortelloni. La filosofia del "Technogym Village", in estrema sintesi, è infatti questa: tutti i dipendenti debbono "vivere" e "consumare" ciò che progettano, costruiscono o vendono. Fosse un’azienda alimentare, ci sarebbero seri problemi di obesità. Per fortuna qui si "producono" salute e benessere, con macchine e attrezzi che non solo muovono i muscoli ma che ti guidano a una precisa scelta di vita sana. "Non solo sport – dice subito Nerio Alessandri, classe 1961, fondatore, presidente e ad della Technogym, che entrerà in Borsa il 3 maggio – ma anche salute e prevenzione. In uno scenario in cui l’obesità è diventata una vera e propria epidemia, è necessario tornare a muoverci, perché il futuro dell’economia e la felicità di ciascuno di noi dipenderanno dalla salute delle persone. I nostri antenati facevano 30 chilometri al giorno, noi meno di uno".
E’ per questo che sugli ascensori dell’atrio da hotel a 5 stelle ci sono due grandi scritte: "Fai le scale per consumare più calorie", "Fai le scale per risparmiare energia". Fa un po’ impressione, comunque, questa ricerca continua di movimento. Parli con un dirigente e lui si alza di colpo, fa tre giri attorno al grande tavolo, si risiede un attimo su una grande palla ("Con Wellness Ball Active Sitting trasformi il tempo che passi seduto in una opportunità per fare esercizio") per leggere un appunto e poi via con altri tre giri. "Non è obbligatorio – ti racconta – ma quasi tutti noi abbiamo un’app che ci conta i Move, che sono l’unità di misura del movimento. Ognuno ha il proprio obbiettivo, da raggiungere alla fine della giornata".
Nerio Alessandri in questi giorni forse non riuscirà a raggiungere i suoi Move, perché impegnato a salire e scendere da aerei. Sta raccontando a Londra, Milano, Parigi, Boston, New York perché la Technogym entra in piazza Affari. "Dopo trent’anni di lavoro abbiamo deciso questo passo per 3 ragioni: l’uscita del nostro socio di minoranza (il fondo inglese Arle, che aveva il 40% e ora mette a disposizione il 27,5%, ndr); la managerializzazione dell’azienda e infine la possibilità di utilizzare, se e quando necessario, lo strumento Borsa per finanziare la crescita futura".
"Nati per muoverci. Da un garage alla Wellness Economy". Questo il titolo del libro scritto nel 2014 da Nerio Alessandri. Il garage è quello ormai mitico di Calisese, dove il giovane appena diplomato in disegno tecnico nel 1983 costruì il primo attrezzo, lo Squat. Racconta l’avventura di chi mise assieme acciaio, alluminio, plastica, gomma ed elettronica per aiutare donne e uomini a rimettersi in forma. E soprattutto racconta l’avventura di un assemblaggio di due parole, Wellbeing (benessere) e Fitness, che diventarono Wellness (traduzione ufficiale: equilibrio fra regolare attività fisica, sana alimentazione, approccio mentale positivo) e soprattutto marchio di fabbrica.
E oggi, quale legame esiste fra quel primo garage e il salto in Borsa? "Un filo rosso – spiega Nerio Alessandri – collega quel garage alla nuova decisione. E’ la voglia di costruire un’azienda che sia patrimonio sociale, perché solo se sei socialmente utile puoi avere un futuro. Siamo partiti da Cesena e dalla Romagna e siamo arrivati all’Italia e al mondo. Vogliamo crescere ancora e per questo la Borsa può essere utile. Penso al futuro di Technogym nello stesso modo con cui penso al futuro dei miei tre figli. Riusciranno a crescere se verrà mantenuta e arricchita la cultura aziendale, fatta di competenze, metodo, successi, valori rappresentati. Sono partito da un garage e quest’anno porteremo i nostri attrezzi alla nostra sesta Olimpiade, a Rio de Janeiro. Ma anche quella dovrà essere solo una tappa".
Per inventare un’impresa lei ha lasciato un lavoro fisso in officina. Ha avuto successo. Un giovane di vent’anni, oggi – fra l’altro un lavoro fisso se lo sogna – che possibilità di successo può avere? "Io credo che la storia delle invenzioni e delle imprese sia un film che si può ripetere. Anche noi, ventenni nei primi anni ’80, pensavano che gli anni ’50 e ’60 fossero stati migliori dei nostri. Io credo che ogni tempo presenti le stesse opportunità, ma nella vita bisogna avere fame, bisogna fare la gavetta che hanno fatto i nostri padri e che abbiamo fatto anche noi. Fra le opportunità di oggi c’è il digitale. La nuova economia può aprire molte porte".
Un giorno, quando ci fu la prima consegna di attrezzi a una palestra di Faenza, l’acquirente – "un certo Chiozzini" – disse che le macchine non funzionavano bene e lei si mise a piangere. Una settimana dopo riuscì a sistemare tutto e fare la prima vendita. Le capita ancora di piangere? "No, ma di stare male sì e questo mi succede spesso. Non sempre quello che pensi va bene e allora c’è la sofferenza, ci sono le notti senza sonno. Ma io credo che anche questi momenti siano utili. Il successo può essere pericoloso e va trattato con diffidenza perché è un cattivo consigliere che va domato e interpretato. L’autocompiacimento è molto pericoloso. Se vinci, devi comportarti come gli atleti in gara. Hanno ottenuto una vittoria ma già pensano alla prossima gara. Ecco, il successo deve essere una ri - partenza, non un punto di arrivo".
Dopo i giorni movimentati dell’ingresso in Borsa, anche Nerio Alessandri tornerà a impegnarsi per i suoi Move, come i mille dipendenti del Technogym Village della sede cesenate. Footing negli immensi prati all’inglese, con laghetto e robot che rasano l’erba. Una musica lieve esce da altoparlanti nascosti fra siepi e cespugli. Per gli operai delle linee di montaggio orario di lavoro dalle 7,30 alle 11,30, poi dalle 12,30 alle 16,30. Pranzo con scelta fra tre ristoranti, tutti attenti alla linea. Orecchiette con pesto vegano e flou di verdure al Vegetariano, orzo con speck e curry più spezzatino di tacchino al Mediterraneo, ravioli di salmone e tonno al sesamo all’Organico. Insalate e frutta ovunque. Quasi nessuno "scappa" dopo il lavoro. C’è la palestra che attende. Oppure il basket. Ci sono anche le trasferte per il beach volley a Cesenatico o gli allenamenti dei gruppi maratona e ciclismo.
Nella palestra ci si può allenare con tutti gli attrezzi che hanno rifornito 65.000 Wellness Center e 200.000 abitazioni private nel mondo. Dal tapis roulant My Run (2.950 euro) e cyclette (1.980 euro) per la casa, alle macchine di alta gamma per palestre, hotel, centri di salute (dagli 8.000 ai 10.000 euro). I progetti sono preparati da ingegneri meccanici, elettronici e informatici, da medici dello sport e da fisioterapisti. "Noi non vendiamo – raccontano al marketing – solo macchine. Assieme al tapis roulant, ad esempio, puoi scegliere tra programmi per dimagrire e quelli per preparare la maratona. Ci sono le app per tonificare i muscoli, per scegliere la musica...". Ad ognuno il suo programma personalizzato, questo il nuovo business. Nella palestra pubblica o in quella di un hotel, ovunque nel mondo ogni cliente Technogym viene riconosciuto e il computer spiega quali siano gli esercizi fatti e quelli da fare. Sullo schermo appaiono subito i canali tv che sono stati scelti in passato, le musiche, i dati di un allenamento fatto ieri o un anno fa, le pulsazioni cardiache. Sono in vendita anche "Wellness bag" (295 euro) valigette che sembrano 24 ore, che contengono elastici e maniglie per chi non può fare a meno di allenarsi in viaggio.
Manca un quarto d’ora alla ripresa pomeridiana del lavoro. Qualcuno passeggia sul prato con musica. Ma otto operai si mettono a giocare su due calciobalilla e altri attorno fanno il tifo. Una consolazione.
di JENNER MELETTI, Affari&Finanza – la Repubblica 25/4/2016