Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  aprile 24 Domenica calendario

NAPOLEONE, UNA VITA TRA 33 MILA LETTERE

Dopo la zoomata sulla campagna di Russia (Adam Zamoyski, Marcia fatale), la Utet allarga il campo visivo con una biografia (Andrew Roberts, Napoleone il Grande , pp. 1.072, e 42) connotata dal ricorso alle 33 mila lettere napoleoniche (molte inedite) e alla visita di quasi tutti i luoghi di battaglia e «residenza». Seguendo una parabola dalla circolarità ironico-simbolica (conclusa nella petite île che il Napoleone-ragazzo rubricava, sul quaderno di geografia, tra i possedimenti britannici), Roberts la restituisce al rigore antiretorico (e antiromantico) dell’indagine documentaria ma non può eludere una «dismisura» del personaggio dietro cui soffia la stessa malia subìta da Stanley Kubrick, quando — credendo ancora di girare un film- monstre , poi abortito — vedeva in quella parabola un «poema epico d’azione», dove le ossessioni di Napoleone (una vita sessuale «degna di Schnitzler») sfumano in un intreccio di questioni («le responsabilità e gli abusi di potere, le dinamiche della rivoluzione sociale, la relazione fra individuo e Stato») che innerveranno tutto il paesaggio moderno-contemporaneo.