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 2016  aprile 25 Lunedì calendario

UOMINI E DONNE, COSÌ CAMBIATA IN 70 ANNI L’ALCHIMIA DELL’AMORE

UOMINI E DONNE, COSÌ CAMBIATA IN 70 ANNI L’ALCHIMIA DELL’AMORE –
Max Roser è un giovane economista britannico al quale piace spiegare in tabelle facili da capire questioni molto complesse. Il suo blog «Our World in Data» è molto popolare, e la sua ultima ricerca è così interessante da essere finita su numerosi giornali in tutto il mondo. Nel 1939, quasi 70 anni fa, era stata condotta un’indagine tra uomini e donne per sapere quali fossero le 18 caratteristiche principali che cercavano nella persona che avrebbero sposato. La stessa domanda è stata posta nel corso del tempo ad altri gruppi, l’ultima volta nel 2008, e i dati sono stati pubblicati sul «Journal of Family». Roser li ha messi a confronto e così possiamo sapere quali erano l’uomo e la donna ideali dei nostri nonni e domandarci perché le cose, con il tempo, sono così cambiate per i loro nipoti.
AH L’AMORE
Oggi, al primo posto della condizione ideale per un buon matrimonio, sia gli uomini che le donne indicano l’attrazione reciproca e l’amore, ma una volta non era così. Nel 1939 queste caratteristiche romantiche erano a metà classifica, mentre le donne mettevano al primo posto delle loro aspettative un carattere affidabile nel futuro sposo, e gli uomini la stabilità emotiva e la maturità della sposa. La buona salute era anche molto importante per entrambi i sessi, mentre oggi, grazie ai progressi della medicina e alla diffusione degli antibiotici, quasi nessuno la considera una caratteristica della quale preoccuparsi.
Una volta non si dava grande importanza nemmeno all’educazione e all’intelligenza, che per le donne era all’undicesimo posto delle esigenze e oggi è invece al quarto. Non importava nemmeno più di tanto la condizione finanziaria del futuro marito, relegata al penultimo posto e oggi al dodicesimo. Perfino l’aspetto esteriore del maschio non era rilevante: era solo al quattordicesimo posto, preceduto dalla capacità di cucinare e di contribuire a badare ai lavori domestici, e dal suo desiderio di avere una casa e dei bambini. Negli Anni 30 era scontato che una donna si occupasse della casa, dei figli e di cucinare, e queste caratteristiche non erano all’epoca così ricercate dai maschi come lo sono oggi, visto che le casalinghe sono giustamente sempre più rare.
IL FATTORE SOCIALE
Con il tempo, in entrambi i sessi è cresciuta l’aspettativa di avere un coniuge educato e intelligente, di bell’aspetto, con una buona situazione finanziaria e capace di socializzare. Quest’ultima caratteristica sembra diventare sempre più importante. Secondo un’analisi di Forbes, che ha esaminato la stessa ricerca, se le persone oggi si sposano per l’attrazione reciproca e l’amore, il loro legame si trasformerà presto in un rapporto di amicizia e avranno un folto gruppo di amici con i quali socializzare, in pizzeria o su Facebook.
L’impressione è che i valori che si cercavano nel partner 70 anni fa fossero mirati a garantire la solidità del matrimonio, liberandolo dall’illusione romantica dell’amore eterno e ancorandolo agli aspetti più pratici, quelli che sembravano garantire meglio una lunga e felice convivenza. Allora non era considerato così importante avere una preparazione culturale comune e nemmeno idee politiche condivise: nessuno si sposa per parlare di politica e agli uomini è comunque sempre piaciuto il ruolo di Pigmalione, lo scultore che modella la statua di cui si innamora. Le donne, con il passare del tempo, hanno cercato sempre di più uomini colti e intelligenti. Dagli Anni Cinquanta, anche loro hanno cominciato a frequentare le università e quasi nessuna moglie vuole in casa un marito che ne sappia meno di lei.
IL SESSO
Resta la questione del sesso, sulla quale nel 1939 non si potevano certamente formulare domande esplicite. Nell’elenco delle caratteristiche preferite nel partner è così indicata come «castità», termine che probabilmente identifica una certa ritrosia o almeno un po’ di senso del pudore. Nel 1939 era al decimo posto delle esigenze sia per gli uomini che per le donne, perché era considerata una virtù. Ora è precipitato all’ultimo: tra i tanti difetti che possono avere mogli e mariti, quello della castità sembra essere oggi il più insopportabile.
Vittorio Sabadin, La Stampa 25/4/2016