Vittorio Zincone, Sette 22/4/2016, 22 aprile 2016
Non mi piaccio, e non mi spoglio – «Specchio, servo delle mie brame, chi è il più brutto del reame?», così la favola di Biancaneve può essere adattata all’universo maschile, perché gli uomini danno un giudizio complesso, perlopiù negativo, sul proprio corpo
Non mi piaccio, e non mi spoglio – «Specchio, servo delle mie brame, chi è il più brutto del reame?», così la favola di Biancaneve può essere adattata all’universo maschile, perché gli uomini danno un giudizio complesso, perlopiù negativo, sul proprio corpo. È quanto rivela uno studio americano che raggruppa diverse ricerche svolte negli ultimi anni, dalle quali è emerso che tra il 20 e il 40 per cento dei maschi è insoddisfatto del proprio aspetto fisico. È un dato significativo, perché accompagnato da un atteggiamento che finora si pensava solo femminile: moltissimi uomini ritengono infatti di essere giudicati al primo incontro per il loro corpo e di essere messi a confronto con altri individui più in forma. Sono convinti cioè di dover vincere una perenne competizione basata sull’estetica. Si tratta essenzialmente di un problema di peso. I “normali” tendono a dare di sé un giudizio neutro, che solo in alcuni casi (nei narcisi) è apertamente positivo. Quelli “sovrappeso” sono piuttosto tolleranti. Ma dove si cade nella negatività assoluta è fra i soggetti obesi, che sentono su di sé una “pressione sociale” fortissima alla quale ritengono di non essere in grado di rispondere. Le ricadute possono essere drammatiche nella vita di relazione e più specificatamente in quella sessuale. Il 29 per cento degli individui obesi cerca di nascondere il proprio corpo durante l’atto sessuale e il 10 per cento addirittura talvolta vi rinuncia del tutto. Per la prima volta, una ricerca ha analizzato anche un consistente campione gay (4.300 individui a fronte di quasi 120 mila eterosessuali). All’interno di questo gruppo il giudizio sul proprio corpo è ancora più severo: il 32 per cento degli obesi gay evita di fare sesso quando si vede brutto, il 26 per cento si sente a disagio indossando un costume da bagno in pubblico (contro il 16 per cento degli eterosessuali), il 37 per cento cerca insistentemente di fare una dieta. Per molti la risposta è nella chirurgia plastica: ci pensa almeno il 26 per cento di coloro che si ritengono insoddisfatti del proprio fisico. Tra i gay questa percentuale raddoppia e raggiunge un allarmante 50 per cento.