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 2016  aprile 22 Venerdì calendario

«AUMENTATECI LE TASSE» IL GRIDO DEI RICCHI A NY

«Aumentateci le tasse». È l’originale appello che oltre quaranta milionari di New York rivolgono in una lettera aperta al governatore Andrew Cuomo con l’intento di aiutare i meno fortunati, combattere le ineguaglianze sociali e di migliorare le condizioni degradanti delle infrastrutture. «Ce lo possiamo permettere» scrive l’élite dello scatto di coscienza, «come newyorkesi abbiamo contribuito e beneficiato della vitalità economica del nostro Stato, e abbiamo la capacità e la responsabilità di pagare più imposte». Firmano la missiva nomi quali Steven Rockfeller, Abigail Disney e Leo Hindery, direttore del fondo di private equity InterMediaPartner. Del disagio sociale che attraversa l’America, sembra si accorgano solo oggi. «È vergognoso che la povertà infantile abbia raggiunto un livello superiore al 50 per cento in alcuni dei nostri centri urbani e lo Stato di New York abbia un numero record di famiglie senza tetto». I businessmen non si limitano a dati e belle intenzioni ma hanno elaborato, insieme al Fiscal Policy Institute, un «piano per l’1 per cento per l’equità fiscale», che propone di aumentare le aliquote in maniera progressiva solo per chi rientra nelle fasce di guadagno a sei zeri, quell’un per cento di popolazione che concentra il top delle ricchezze. Se per esempio finora era prevista un’aliquota dell’8,82 per cento per chi dichiarava sopra i due milioni, questa sarà applicata già a chi si attesta fra gli uno e i due, e così in crescendo, con il 9,35 per cento per chi vanta introiti fino a dieci milioni e il 9,99 per chi supera i cento. Il loro piano, spiegano, alimenterebbe il gettito fiscale di 2,2 miliardi.
Il risveglio dei filantropi ha poche possibilità di passare al Congresso, dove i democratici hanno un loro progetto per aumentare le tasse e i repubblicani si oppongono a qualsiasi incremento. Ma forse avrà l’effetto di renderli meno invisi. (Alessandra D’Acunto)