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 2016  aprile 16 Sabato calendario

CELLULE INNAMORATE


Recita il motto: chi si assomiglia si piglia. O forse sarà vero il contrario, che a forza di stare insieme si finisce per essere molto simili? A instillare il dubbio è la scienza. Certo si tratta di ricerche di base, che guardano nel microscopico, a livello delle cellule. E anche dei microbi, che sono intorno a noi, e che abitano in noi. Ma i risultati sono comunque molto interessanti e gettano una luce nuova sui rapporti di coppia, e più in generale sulle convivenze: condividere gli stessi spazi e le stesse abitudini ci trasforma anche nel corpo, oltre che nella mente. La prima dimostrazione viene dall’osservazione del sistema immunitario di coppie che hanno cresciuto dei figli, come hanno scritto poche settimane fa i ricercatori dell’Università di Lovanio (Belgio) sulle pagine di Nature Immunology. Rispetto a coppie maschio-femmina che non vivono insieme, quelle di genitori mostrano il 50% in meno di variazioni nell’assetto immunitario. Per scoprirlo i ricercatori hanno analizzato un gruppo di 670 individui, di età variabile fra i 2 e gli 86 anni, per un periodo di 3 anni. «È la prima volta che una ricerca guarda ai profili immunitari di due persone che non sono parenti ma vivono una relazione di vicinanza. Dal momento che l’essere genitori è una delle sfide più impegnative che si possano pensare, era per noi logico che questa esperienza potesse cambiare radicalmente il sistema immunitario. È stato comunque sorprendente capire che questa trasformazione è più sostanziale di quella causata da una gastroenterite grave», ha dichiarato Adrian Liston, uno dei ricercatori che ha condotto lo studio. Le notti passate in bianco, lo stress, le infezioni sempre in agguato che chi vive con dei bambini deve affrontare, non fanno solo venire i capelli bianchi, ti cambiano fin dentro le cellule.
Uno degli strumenti del cambiamento sono i batteri, presenti in ogni ambiente. E una coppia ne condivide parecchi: basti pensare che con un bacio lungo e appassionato ce ne si scambia almeno 80 milioni. Tutto sommato pochi, se si pensa che solo nella bocca ne abitano almeno un miliardo, ma se si moltiplica la cifra per tutti i baci che una coppia si scambia non c’è da meravigliarsi che le popolazioni di microrganismi presenti nelle cavità orali di due amanti siano molto simili. Se ne sono accorti i ricercatori della Netherlands Organisation for Applied Scientific Research dopo aver chiesto a 21 coppie di baciarsi per 10 secondi e avere analizzato i batteri nella saliva e sulla lingue dei volontari. Un’analisi che ha dato risultati praticamente uguali per i componenti della coppia. Ma se uno dei due assume una bevanda probiotica – che contiene milioni di microrganismi e quindi cambia almeno temporaneamente il microbiota – la differenza fra i due amanti appare evidente. Tanto da poterla fotografare: 80 milioni di germi.
L’importanza del microbiota, cioè dell’insieme dei microbi che vive nel nostro intestino, è per gli scienziati sempre maggiore: dal suo disequilibrio nascono numerose malattie ed è quindi una chiave importante per capire lo stato di salute di una persona. La lista si fa ogni giorno più lungo: dall’obesità alle malattie del fegato, dalla psoriasi alle demenze. Ma vivere insieme contribuisce all’allineamento dei microbiota? Numerosi studi hanno dimostrato che i gruppi familiari condividono le popolazioni di batteri, addirittura con i loro animali domestici, se ne hanno. Se a questo aggiungiamo le prove scientifiche che il trapianto di un microbiota disequilibrato, per esempio di una persona obesa, provoca lo sviluppo della malattia nell’organismo che lo riceve (per ora i risultati sono solo sui topi), e le abitudini – alimentazione, sedentarietà, fumo – che spesso chi abita sotto lo stesso tetto condivide, il gioco è presto fatto. Un piccolo studio condotto dai ricercatori dell’Università del Michigan, per esempio, ha studiato il microbiota di una famiglia composta dai due genitori e da 6 figli di età variabili fra i 2 mesi e i 10 anni. Ebbene, a parte qualche differenza maggiore con il lattante, gli altri condividevano lo stesso mix di microbi. Anche in questo caso, quindi, vivere insieme trasforma nel profondo. E può in parte spiegare perché l’obesità sia spesso una questione di famiglia.
Cosa succede se poi, fra le mura di casa, non si va d’accordo? Lo stress della vita di coppia, le litigate, la routine di tanti anni passati insieme che effetto hanno, se ne hanno, sul cuore e la pressione? La risposta, quella trovata da un gruppo di ricerca sempre dell’Università del Michigan, potrà sorprendere alcuni: se le donne sono stressate, agli uomini si alza la pressione. «Quando abbiamo visto i risultati, siamo rimasti affascinati: gli effetti dello stress e della cattiva qualità della relazione hanno una natura duale», ha spiegato Kira S. Birditt, autrice della ricerca. «La fisiologia di una persona è collegata intimamente non solo alla sua esperienza ma anche all’esperienza e alla percezione del suo compagno. Siamo rimasti stupiti dal fatto che fossero i mariti a essere più sensibili allo stress delle mogli piuttosto che il contrario, anche considerando che sono le mogli a dover soffrire di più il legame della relazione. Abbiamo pensato che sia a causa della maggiore propensione dei mariti a cercare supporto nelle mogli, supporto che viene meno quando sono stressate».
La scelta di vivere insieme sembra però avere un vantaggio davvero importante, soprattutto per le persone anziane: si muore di meno. E se il vantaggio sembra essere schiacciante nel caso degli uomini, anche le donne che condividono spazi e tempi con altre persone vivono più a lungo. Anche se non è più il compagno o la compagna di una vita, quelli con cui si è condiviso anche i batteri, l’importante è non rimanere soli. Magari il coinquilino non sarà simile a noi fin dentro le cellule, ma sarà comunque un toccasana per la salute.