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 2016  aprile 19 Martedì calendario

AMORI USCITI SUL FOGLIO DEI FOGLI DEL 18 APRILE 2016


TRE A Rio de Janeiro il 33enne Leandro da Silva Sampaio si è presentato da un notaio per sposarsi con due donne, Thais e Yasmin, con le quali convive da due anni e mezzo. La legge brasiliana che ha approvato alcuni anni fa le unioni stabili, o di fatto, non fa differenze per i generi né per il numero dei partner. La decisione di ufficializzare la convivenza a tre, spiega lo sposo, ha due motivi: uno pratico, per questioni di previdenza e assicurazioni mediche, il secondo «per poter mostrare che il diverso può essere buono e deve essere rispettato». Amici e colleghi hanno accettato felici la loro decisione, le famiglie no. Dice Leandro da Silva Sampaio: «Se sorgeranno problemi ne parleremo apertamente. La convivenza a tre è una questione di abitudine e maturità» (Roberto Cotroneo, Sette 15/4).

SALLUSTI Scrive Dagospia che Alessandro Sallusti ha lasciato la casa di Milano che divideva con Daniela Santanchè ed è andato a stare in un appartamento in affitto. Motivo: lei si è innamorata di Dimitri d’Asburgo Lorena, marito della sua migliore amica Patrizia. Negli ultimi tempi il principe e la Santanchè sono stati visti spesso insieme. Nessuno commenta il fatto, la deputata ha pubblicato su Instagram una foto che la ritrae insieme al figlio, all’ex compagno Canio Mazzaro (padre del ragazzo) e Sallusti. Il quale, ospite a Otto e mezzo, alla domanda di Lilli Gruber: «È vero che con la Santanché è finito l’amore?» ha risposto: «E a casa tua tutto bene?» (Alberto Dandolo, Dagospia 12/4 e 15/4).

ARMA Un sottufficiale dei carabinieri in servizio a Bologna s’è visto negare la promozione perché convivente, e non sposato, con una donna. «Per violazione dell’obbligo di contegno nella vita privata» l’uomo è stato anche punito con due giorni di consegna. Ha fatto ricorso al Tar, che però ha sentenziato: la promozione avrebbe potuto «indurre la cittadinanza a ritenere premiato un militare dalla condotta non esemplare». Tesi sposata già nel 2008 dalla Corte di Cassazione: i carabinieri, come gli appartenenti alle forze armate, argomentavano i giudici, «sono chiamati a una condotta esemplare a salvaguardia del prestigio del corpo di appartenenza» (Gianpaolo Iacobini, il Giornale 12/4).

DIVORZI L’olandese Jim Halfens ha inventato Divorcehotel.com: per mettere a punto i dettagli di una separazione, le coppie che vogliono lasciarsi si rifugiano in rilassanti hotel, con spa o vista mare, e fanno colloqui con avvocati e mediatori per la piena soddisfazione di tutte le parti. Costi a partire da 6.500 euro a fine settimana. Poi c’è Weworce: mette a disposizione degli iscritti un algoritmo matematico che analizza varie caratteristiche della coppia (grado di litigiosità, beni da spartire, età dei figli eccetera). Ai casi più semplici viene assegnato un mediatore familiare, mentre quelli più complessi vengono indirizzati verso un gruppo di esperti. Così i tempi si accorciano: se per una pratica classica serve circa un anno, grazie a questa app ci sono divorzi che si consumano in un mese. Supportpay è il sito che avvisa quando è il momento di far partire il bonifico per gli alimenti. Il portale Ourfamilywizard, invece, segnala quando un messaggio che si sta per spedire all’ex ha un tono troppo aggressivo. Infine Divorce Dating e Just Divorced sono le community che mettono in contatto persone divorziate in cerca di compagnia (Cristina Sarto, Io Donna 9/4).

SEGRETARI Justin Welby, arcivescovo di Canterbury, ha scoperto di non essere figlio dell’uomo che ha sempre pensato essere suo padre. Inoltre: il suo vero genitore era sir Anthony Montague Browne, il segretario più fidato di Churchill. La storia è andata così: Anthony Montague Browne era un uomo molto bello, già sposato e con una figlia, quando ebbe una relazione con la segretaria Jane Portal, promessa sposa di Gavin Welby. La ragazza rimase incinta, ma prima ancora di accorgersene sposò il legittimo fidanzato e il 6 gennaio 1956 nacque Justin Welby. Nessuno ha mai avuto dubbi sulla paternità. Solo Shelagh Macklinon, amica di Jane Portal e altra segretaria di Anthony Montague Browne, ha sollevato la questione: anche questa donna, infatti, ebbe una relazione con il segretario e in seguito ne diventò la seconda moglie. Alla Macklinon il baronetto aveva confessato: «Ho una figlia dal primo matrimonio e forse un figlio, un giorno saprai chi è». La donna ha riferito questa frase a Charles Moore, ex direttore del Daily Telegraph, il quale ha fatto delle indagini e poi ha chiesto un appuntamento all’arcivescovo di Canterbury. Justin Welby non si è scandalizzato quando gli è stata riferita l’ipotesi sul vero padre. Ha acconsentito a sottoporsi ai test del Dna: Shelagh Macklinon ha consegnato una spazzola con i capelli dell’ex consigliere di Churchill, l’arcivescovo di Canterbury ha usato i tamponi per la saliva. Nella settimana di Pasqua il risultato: Justin Welby è figlio di sir Anthony Montague Browne, non di Gavin Welby. Il suo commento: «Scoprire che tuo padre è un altro non è così inusuale. Nella vita si conosce di peggio» (Fabio Cavalera, Corriere della Sera 10/4).