varie, 18 aprile 2016
NEGOZIBILE
«Vincere in F.1 non è negoziabile» (Sergio Marchionne, presidente della Ferrari).
LINEE «Il tennis è intrigante perché è un gioco mentale prima ancora che fisico: è una guerra contro te stesso, poi contro il tuo avversario. Devi stare lì dentro le linee, e siccome io nella vita non sono mai stato dentro le linee la ritengo una bella sfida, anche se a volte mi fa incavolare» (Marco Mengoni, cantante e tennista a tempo perso).
NERVI «Lo sapete, vengo da un 2015 terribile, un anno in cui non c’ero di nervi, e quando sei nervoso durante le partite non ti riescono le cose che vorresti. Ma ho lavorato duro per ritrovare il feeling con me stesso e con il campo» (Rafa Nadal, tennista, dopo aver conquistato per la nona volta il torneo di Montecarlo).
ANSIA «Devo confessare che un momento in cui l’ansia è aumentata c’è stato: prima della sfida con il Frosinone. Avessimo perso le cose si sarebbero messe davvero male. Noi però siamo sempre stati convinti di avere le qualità per venirne fuori, eppoi la società e l’allenatore sono stati bravissimi a non farci sentire sotto pressione» (Roberto Soriano, calciatore, centrocampista della Sampdoria, a proposito della lotta per la retrocessione).
PETTO «Non ho gonfiato il petto quando avrei potuto farlo, tanto quest’anno come dopo la vittoria del triplete nella scorsa stagione, non mi abbatto ora che le cose non vanno» (Luis Enrique, allenatore del Barcellona).
TAVOLO «Devo tantissimo al mister Giampaolo. Mi piace. Mi parla, mi insegna tanto, mi fa vedere i video delle cose che sbaglio, ma anche quelle che faccio bene. E in questo ruolo mi trovo bene, ho sempre la palla tra i piedi e io sono nato con la palla. Pensate: a 4 anni mangiavo con la palla sotto il tavolo» (Leandro Paredes, calciatore, centrocampista dell’Empoli).
SERPENTE «Ibrahimovic è il più forte in assoluto: fa impressione il solo vederlo. Una montagna. E quando tira ti scalda veramente le mani. Poi Higuain: in area è un serpente, prende la porta da qualsiasi posizione» (Andrea Consigli, portiere del Sassuolo, a proposito degli attaccanti più forti affrontati).
FURTI «Il pomeriggio della festa del primo scudetto del Napoli Maradona mi rubò il microfono e cominciò a intervistare i compagni. Io ebbi la freddezza di defilarmi e lasciargli il mio ruolo. Vennero fuori 16 minuti storici, che ancora impazzano su internet» (Giampiero Galeazzi, giornalista).