16 aprile 2016
Francesco Maesano Con questa chiarezza Luigi Di Maio non l’aveva mai detto. Se nel cuore di Gianroberto Casaleggio era già lui il leader in pectore del M5S alle prossime politiche, ora che il fondatore non c’è più il giovane vicepresidente della Camera ha rotto gli indugi
Francesco Maesano Con questa chiarezza Luigi Di Maio non l’aveva mai detto. Se nel cuore di Gianroberto Casaleggio era già lui il leader in pectore del M5S alle prossime politiche, ora che il fondatore non c’è più il giovane vicepresidente della Camera ha rotto gli indugi. «Probabilmente ci saranno le elezioni politiche nel 2017 e ci saranno quindi le votazioni per decidere il candidato leader: se si dovesse decidere che sono io sono pronto a prendermi la responsabilità», ha dichiarato ieri senza lasciare spazio a fraintendimenti. Poi Di Maio ha tracciato la struttura del “suo” M5S. «Nel Movimento Grillo fa rispettare le regole come garante, le decisioni politiche si prendono in rete e nelle sedi istituzionali dove abbiamo eletto le persone». In chiusura anche un passaggio sulla comunicazione, aspetto peculiare del M5S e cruciale nella sua ascesa. Il sistema informatico lo gestiva Casaleggio insieme a Davide. Questo è lo schema ora». Ma tra le fila dei Cinbquestelle c’è già aria di rottura, almeno a sentire Roberto Fico, che nel M5S è considerato il vero guardiano dell’ortodossia, che ieri commentava laconico: «Non ci sarà nessuna elezione online a breve termine per il leader. Continueremo a fare quello che stavamo facendo prima della morte di Gianroberto». Nel frattempo i Cinquestelle sono impegnati nella campagna referendaria per il voto di domenica sulle trivellazioni in mare. Ieri hanno annunciato di voler denunciare Matteo Renzi e Giorgio Napolitano per invito esplicito all’astensione spiegando di considerare «intollerabile che alcune fra le più alte cariche dello Stato facciano un invito simile che va contro il concetto stesso di democrazia». Ieri Carla Ruocco dal direttorio M5S spiegava: «Noi chiediamo ai cittadini di pensare alla propria salute. A quelli che sono tentati dagli appelli ad andare in spiaggia e a non recarsi alle urne vorrei dire che se vogliamo goderci il mare anche sul lungo periodo uno dei gesti più sensati è quello di recarsi alle urne domenica. Tra l’altro ricordo che l’invito esplicito all’astensione è un reato». L’asticella dei Cinquestelle è fissata. «Se si raggiungesse il quorum - ha spiegato Ruocco - sarebbe un fatto storico per arginare lo strapotere dei petrolieri. Ma noi vogliamo soprattutto dare una spallata al governo importante. Ci sarà un risultato politico evidente anche se si arriverà a percentuali di partecipazione elevate, che magari superino il 40 per cento». E se anche i Cinquestelle sono in compagnia di Lega, Forza Italia e altre opposizioni, la Ruocco non si scompone. «Sarà la milionesima volta che ci fate la stessa domanda. Noi abbiamo sempre sostenuto che andiamo per temi. Nessuna consonanza con la Lega, con la destra o con chicchessia. Chi ci sta sui nostri temi è il benvenuto. Ma questo non significa allearsi o avere sensibilità comuni».